Luccio
Morfologia:
Il luccio presenta muso lungo e depresso (a becco d’anatra), bocca ed occhi molto grandi e colorazione mimetica caratterizzata da macchie e striature longitudinali. Il corpo allungato e la disposizione delle pinne dorsale ed anale, molto arretrate e vicine alla caudale, fanno del luccio un perfetto “scattista” sulle brevissime distanze.
Ecologia e alimentazione:
Il luccio ha esigenze ecologiche molto particolari poiché abita le porzioni fluviali di pianura caratterizzate da corrente moderata, acque pulite e ricche di ossigeno con abbondante vegetazione acquatica. Ambienti ottimali sono anche tutte quelle strutture fluviali laterali come meandri, lanche e piccoli bacini alimentati con regolarità dalle acque di esondazione. Il luccio è un superpredatore poiché allo stadio adulto si trova al vertice della catena alimentare. Spesso non gode di buona fama poiché è considerato un vorace predatore dei pesci di acqua dolce; in realtà il luccio svolge un ruolo importantissimo all’interno delle comunità acquatiche poiché contiene numericamente le popolazioni di pesci sovradensitarie predando di preferenza pesci vecchi ed ammalati e limitando di conseguenza il rischio di insorgere di malattie nelle comunità ittiche. È opportuno inoltre sfatare anche la comune credenza che il luccio abbia un appettito insaziabile che lo parta ad ingerire grandi quantità di pesce; in realtà la digestione del luccio è molto lenta e così l’assorbimento di ogni preda comporta lunghi periodi di inattività. La modalità di caccia principale è l’agguato: Il luccio infatti sfruttando la sua colorazione mimetica se ne sta nascosto fra la vegetazione in attesa che si avvicini qualche preda, solo allora si produce in un breve ma fulmineo scatto che culmina con l’apertura della grande bocca munita di ben 700 denti acuminati e retrocurvi in grado di uccidere ed immobilizzare il “malcapitato”.
Riproduzione:
La riproduzione avviene fra la fine dell’inverno e l’inizio della primavera in acque basse e ricche di vegetazione; particolarmente gradite sono le zone di esondazione che si formano in seguito alle piogge primaverili o i piccoli tributari, soprattutto se alimentati da risorgenze. La deposizione delle uova avviene generalmente durante la notte: i gruppi riproduttivi sono formati da una femmina e da alcuni maschi che si contendono la fecondazione delle uova. Dalle uova nascono larve provviste di un organo adesivo frontale col quale rimangono attaccate alla vegetazione per alcuni giorni. Solo dopo il riassorbimento del sacco vitellino e dopo una prima fase di alimentazione planctonica i piccoli lucci già a 4-5 cm. manifestano uno spiccato istinto predatorio che li porta a cacciare piccoli pesci ed addirittura a mangiarsi fra “fratellini”.
Status della specie:
In Provincia di Pesaro Urbino il luccio è presente in forma sporadica nei corsi d’acqua di pianura.