Ghiozzo padano
Morfologia:
Il ghiozzo padano è un piccolo pesce di fondo che presenta un corpo tozzo con capo massiccio, appiattito dorsalmente e con guance arrotondate. Gli occhi sono ravvicinati, sporgenti in posizione dorso-laterale. Sono presenti due pinne dorsali: l'anteriore più breve è sostenuta da pochi raggi spiniformi; la posteriore più allungata si trova in posizione opposta all'anale. La pinna caudale presenta margini arrotondati. Le pinne ventrali si trovano in posizione toracica e sono fuse insieme a formare una "ventosa" che consente al ghiozzo di "aderire" al fondo. Il colore del corpo è generalmente grigio chiaro sul dorso; lungo i fianchi sono presenti alcune macchie scure che decorrono irregolarmente dall'opercolo alla coda. È' possibile riconoscere inoltre il maschio dalla femmina in quanto nei maschi la papilla genitale è stretta ed appuntita, nelle femmine invece si presenta corta e tozza.
Ecologia e alimentazione:
Il ghiozzo padano predilige le acque moderatamente correnti, limpide e a fondo prevalentemente sassoso. Entrambi i sessi sono territoriali e difendono attivamente un rifugio rappresentato da un sasso del fondo e da una ristretta area circostante. Gli individui di dimensioni maggiori occupano sassi più grandi che garantiscono maggiore protezione. In Provincia di Pesaro-Urbino è localizzato nella porzione collinare dei corsi d'acqua in associazione con barbo, cavedano e vairone. Si alimenta di insetti, anellidi e crostacei che cattura in prossimità del fondo.
Accrescimento e riproduzione:
Non sono presenti dati sull'accrescimento della specie; le lunghezze massime non sono comunque superiori ai 10-12cm. La riproduzione si verifica nel periodo compreso fra maggio e luglio e le uova, dal caratteristico colore giallo ocra, vengono deposte da più femmine sulla volta di un sasso occupato da un solo maschio. Dopo la deposizione il maschio rimane nel nido a proteggere le uova dai predatori.
Status della specie:
Il ghiozzo è una specie sensibile sia all'inquinamento che all'alterazione dei fondali (escavazioni); è per questo considerato un bioindicatore poiché la sua presenza indica generalmente condizioni ambientali inalterate. In Provincia di Pesaro Urbino la specie è presente nel tratto collinare dei Fiumi Candigliano e Metauro.