Scazzone
Morfologia:
Lo scazzone è un pesce molto diverso da quelli che siamo abituati a vedere poichè ha sviluppato adattamenti specifici che gli consentono di vivere costantemente sul fondo; così il ventre piatto gli permette di avere una base di appoggio maggiore e gli occhi, ravvicinati ed in posizione frontale gli consentono una visione sopraelevata rispetto al substrato. La caratteristica peculiare però, da cui deriva il suo nome volgare di "Capisciotto", è la conformazione del capo che si presenta largo, massiccio ed appiattito. Al tatto avremo una sensazione simile a quella che si prova toccando un anfibio poiché la pelle è priva di scaglie, le quali sono solamente presenti in un'unica fila a ricoprire la linea laterale. Le pinne dorsali sono due, molto ravvicinate fra loro mentre le pinne ventrali si trovano in posizione toracica ma non sono fuse insieme come accade per il ghiozzo . Le pinne pettorali sono molto sviluppate poiché a loro spetta la funzione di propulsione del nuoto anziché la coda come avviene negli altri pesci; inoltre quando un predatore si avvicina lo scazzone le utilizza per assumere un "comportamento terrifico" in quanto all'approssimarsi della minaccia allarga le pinne pettorali e dilata gli opercoli sperando di spaventare il potenziale aggressore. Essendo strettamente bentonico, infine, il nostro pesciolino non necessità della vescica natatoria che infatti ha perso nel corso dell'evoluzione. La colorazione varia dal bruno-grigio al bruno-verde con macchie irregolari presenti sul dorso e sui fianchi, a volte confluenti a formare delle bande trasversali. Il ventre è bianco. La colorazione mimetica aiuta lo scazzone a nascondersi dal suo principale predatore naturale: la trota.
Ecologia e alimentazione:
In Provincia di Pesaro-Urbino la scazzone condivide l'habitat con la trota poiché necessita di acque limpide, fresche, fondali sassosi e discreta velocità di corrente. E' un pesce che manifesta comportamento territoriale poiché difende un proprio rifugio costituito di solito da un masso o da un intrico di radici ed un territorio ad esso attiguo. La dieta è esclusivamente carnivora e comprende larve di insetti acquatici, anellidi, crostacei e piccoli pesci (avannotti di trota ed anche i suoi stessi piccoli) che ricerca soprattutto al crepuscolo e nelle ore notturne.
Accrescimento e riproduzione:
I dati relativi all'accrescimento riportati dalla bibliografia riportano i seguenti valori: generalmente i maschi crescono più delle femmine e ad un anno i misurano circa 3,5-4 cm., 6-7 al secondo, 9-10 al terzo. La lunghezza massima non supera i 15 cm. e corrisponde ad un età di 10-11 anni. La riproduzione si verifica fra marzo ed aprile. All'approssimarsi della stagione degli amori i maschi diventano più scuri, soprattutto sul capo, ed incominciano a scavare una piccola cavità sotto ad un sasso che useranno come nido. Una volta ultimata la "casa nuziale" , il maschio corteggia più femmine in successione che dopo aver ceduto al "fascino maschile" entrano nel nido e qui depongono le uova sulla volta del sasso. Terminata la deposizione delle uova il maschio scaccia la femmina e rimane ad occuparsi delle uova fino alla schiusa ventilandole e proteggendole dai predatori.
Status della specie:
In Provincia di Pesaro Urbino la specie è diffusa in maniera discontinua in alcuni torrenti montani di piccole dimensioni. Essendo una specie molto esigente in fatto di qualità ambientale risente negativamente sia dell'inquinamento che delle alterazioni strutturali degli habitat (rettifiche, escavazioni): la sua presenza indica condizioni ambientali naturali.