Altri comuni

 

All'interno delle problematiche e criticità relative agli scenari di evento, si possono riscontrare le seguenti situazioni di rischio idraulico individuabili nell’ambito dei seguenti territori comunali della provincia di Pesaro ed Urbino:


- il comune di Pennabilli, in località Ponte Messa, dove risultano a rischio idraulico molto elevato (R 4) un camping, un’area produttiva, un campo sportivo, un depuratore e alcuni piccoli edifici prossimi al Fiume Marecchia. Il numero di persone potenzialmente coinvolto, secondo la stima effettuata nell’ambito del P.A.I. Conca-Marecchia, risulta complessivamente pari a 50.

- il comune di Novafeltria, dove risultano a rischio elevato (R 3), in località Ponte di S. Maria Maddalena il depuratore, nel capoluogo un’area ricreativa per bimbi e il depuratore, con un numero di persone potenzialmente coinvolte, secondo la stima effettuata nell’ambito del P.A.I. Co.-Mar. complessivamente pari a 100.

- il comune di Talamello, dove risultano a rischio molto elevato (R 4) in prossimità del confine con il comune di Novafeltria, gli edifici facenti parte dell’insediamento produttivo prossimo al Fiume Marecchia, a valle del capoluogo, con un numero di persone potenzialmente coinvolte pari 50, secondo la stima effettuata nell’ambito del P.A.I. Conca –Marecchia .

- il comune di Sassofeltrio, dove risultano a rischio elevato (R 3) in sponda sinistra del Torrente Conca, gli stabili di servizio delle aree sportive-ricreative esistenti nella zona golenale di Fratte, con il possibile coinvolgimento di un numero di persone stimato in 200 unità.

- il comune di Sassofeltrio, dove risultano a rischio molto elevato (R 4) , sempre in sponda sinistra, a monte della zona di Fratte prospiciente il Molino Renzini, un edificio artigianale ed in sponda destra, in località Molino Renzini, porzione dell’abitato, con il possibile coinvolgimento di un numero di persone rispettivamente pari a 50 e 200, secondo le stime effettuate nell’ambito del P.A.I. Conca–Marecchia.

- il comune di Frontino, dove risultano a rischio elevato (R 3), in località Case Nuove, alcune abitazioni situate in prossimità del Torrente Mutino, con il possibile coinvolgimento di un numero di persone stimabile in 20 unità.

- il comune di Belforte all’Isauro, dove risultano a rischio molto elevato (R 4) alcune abitazioni, la strada di collegamento di un nucleo esterno con il capoluogo e, al confine con il comune di Piandimeleto, parte dell’area produttiva situata in prossimità del Fiume Foglia, con il possibile coinvolgimento di un numero di persone stimabile complessivamente in 50 unità.

- il comune di Piandimeleto, dove risultano a rischio molto elevato (R4), alcune abitazioni isolate ed un insediamento industriale nei pressi del capoluogo, con il possibile coinvolgimento di un numero di persone stimabile in 20 unità.

- il comune di Piandimeleto, dove risultano a rischio molto elevato (R 4), alcuni in insediamenti artigianali a valle del capoluogo e un’area produttiva in prossimità del confine con il comune di Lunano, con il coinvolgimento di un numero di persone stimabile complessivamente in 80 unità.

- il comune di Lunano, dove risultano a rischio molto elevato (R 4) alcuni insediamenti residenziali e produttivi e parte del depuratore, con il possibile coinvolgimento di un numero di persone stimabile in 50 unità.

- il comune di Sassocorvaro, dove risultano a rischio elevato (R 3), in località Caprazzino alcune abitazioni e la strada di collegamento con S.Maria in val di Loto, nonché, a valle del centro abitato, le abitazioni situate in prossimità del Fiume Foglia e l’impianto di depurazione nel tratto sottostante la diga di Mercatale, con il possibile coinvolgimento di un numero di persone complessivo stimabile in 30 unità.

- il comune di Montecalvo in Foglia, dove risultano a rischio molto elevato (R 4) , nel tratto sviluppantesi tra le località di Borgo Cà Gallo e Schieti, alcune abitazioni isolate, infrastrutture di maggiore e minore importanza, servizi, un depuratore e alcune attività produttive situate in prossimità del Fiume Foglia, con il possibile coinvolgimento di un numero di persone stimabile in 30 unità.

- i comuni di Colbordolo e S. Angelo in Lizzola, dove risulta a rischio elevato (R 3) in località Montecchio di sotto, l’area artigianale posta in prossimità del Fiume Foglia, con il possibile coinvolgimento di un numero di persone stimabile in 20 unità.

- i comuni di Petriano e Urbino, dove risultano a rischio molto elevato (R 4) di esondazione del Torrente Apsa, l’area urbanizzata corrispondente all’abitato di Gallo, insediamenti produttivi ed una strada provinciale, con il coinvolgimento diretto di 4 persone e indiretto di 20, stimato in sede di perimetrazione delle aree di cui all’art.1 del D.L. 180/98.

- il comune di Petriano, dove risulta a rischio molto elevato (R 4) un’area artigiana le posta lungo il tratto terminale del Torrente Mulinello immediatamente a monte del la confluenza con il Torrente Apsa, con un numero di persone potenzialmente coinvolte stimabile in 20 unità.

- il comune di Monteciccardo, dove risulta a rischio elevato (R 3), in località Piantata, parte della zona artigianale di Villa Betti, in destra e sinistra orografica del Torrente Arzilla con un numero di persone potenzialmente coinvolte stimabile in 50 unità.

- il comune di Borgo Pace, dove risultano a rischio elevato (R 3) due aree esondabili del Torrente Meta, la prima delle quali interessante il centro abitato di Lamoli, la seconda la località Felcino, poco a monte di Borgo Pace, nella quale sono presenti alcuni capannoni, con un numero di persone potenzialmente coinvolto stimabile rispettivamente in 50 e 20 unità.

- il comune di S. Angelo in Vado, dove risulta a rischio elevato (R 3) una stretta area esondabile del Fiume Metauro in corrispondenza del capoluogo a valle del ponte della S.S. nell’ambito della quale sono presenti alcuni edifici. Il numero di persone potenzialmente coinvolte risulta stimabile complessivamente in 20 unità.

- il comune di Apecchio, dove risultano a rischio elevato (R 3) due ampie aree residenziali ed artigianali, una delle quali, sita in località S. Andrea La Casella precedentemente R 2 e riclassificata R 3 in sede di tavolo tecnico PAI, dove alcuni capannoni sono posti in posizione ravvicinata rispetto al Torrente Biscubio. Il numero di persone potenzialmente coinvolte è stimabile complessivamente in 200 unità.

- il comune di Piobbico, dove risultano a rischio elevato (R 3) le fasce di edificazione sviluppatesi lungo i corsi d’acqua attraversanti il capoluogo: il Torrente Candigliano ed il Torrente Biscubio. Il numero di persone potenzialmente coinvolte è stimabile in 100 unità.

- il comune di Cantiano, dove risulta a rischio molto elevato (R 4) il centro abitato, sotto il quale scorre intubato il Fosso Tenetra, la cui pericolosità è aggravata dalla possibilità del verificarsi di colate detritiche dalla conoide alluvionale dello stesso torrente, con la possibilità di coinvolgimento di un numero elevato di abitazioni. Il numero di persone potenzialmente coinvolte è stimabile in 200 unità.

- il comune di Acqualagna, in cui risulta a rischio molto elevato (R 4) un nucleo abitato con alcune abitazioni, attrezzature sportive ed un campeggio distribuiti su di una ampia area sita in sponda sinistra del Fiume Candigliano in località Abbadia, con il possibile coinvolgimento di un numero di persone stimabile in 20 unità.

- sempre in comune di Acqualagna, dove risultano a rischio elevato (R 3) un impianto sportivo, un’area attrezzata a parco, un’attività produttiva ed un complesso di ristorazione, con il posibile coinvolgimento di un numero di persone stimabile in 20 unità.

- il comune di Saltara, dove risulta a rischio elevato (R 3) l’area situata in località Calcinelli, riclassificata in parte R 2 in sede di tavolo tecnico PAI, interessata dalla presenza di alcuni edifici isolati, con il possibile coinvolgimento di un numero di persone stimabile in 10 unità.

- infine il comune di Mondolfo, dove risulta a rischio molto elevato (R 4) l’area esondabile sita in sponda sinistra del Fiume Cesano caratterizzata dalla presenza attività produttive, complessi turistici ed abitazioni isolate, con il possibile coinvolgimento di un numero di persone stimabile in 80 unità.



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