Piste Ciclabili

Il desiderio sempre crescente di molti cittadini di utilizzare la bicicletta per spostarsi in città che si presentano sempre più congestionate, associato al fatto che gli effetti della motorizzazione di massa sulla vivibilità urbana hanno convinto i governi di molti paesi europei a predisporre appropriate politiche dei trasporti e del territorio a maggior tutela dell'ambiente, della salute pubblica e della sicurezza stradale per le diverse categorie di cittadini (anziani, disabili, bambini, ciclisti e pedoni).

Da qualche anno si nota che, nonostante i piccoli sforzi finanziari, normativi, progettuali e realizzativi attuati da Stato, Regioni, Province e Comuni, la ciclabilità urbana stenta ad affermarsi. Una delle cause è dovuta al fatto che in Italia, per ora, le politiche per la ciclabilità sono sempre state politiche settoriali e slegate dal concetto più ampio di riqualificazione dei centri urbani e di miglioramento della qualità di vita nelle città. Negli altri paesi europei la diffusione dell'uso della bicicletta rientra in ampi programmi di riqualificazione urbana che comprendono la sicurezza stradale per tutti gli utenti, l'autonomia delle utenze deboli della strada, la riduzione dei livelli di inquinamento atmosferico e acustico, ed infine la riscoperta della funzione sociale della strada. Come risposta a questi obiettivi di miglioramento delle condizioni di vita, nei, centri abitati di molti paesi europei si stanno realizzando, in ampie zone con funzione residenziale o commerciale, interventi di moderazione del traffico che si basano sul principio della sicurezza stradale diffusa e della convivenza tra tutte le componenti della mobilità attraverso molteplici strategie: del numero dei veicoli circolanti con l'incentivazione di modalità alternative di spostamento (in bicicletta, a piedi, con i mezzi pubblici); riduzione della velocità di circolazione a 30 Km/h in determinate aree (Zone a Traffico Moderato) attraverso la riprogettazione delle strade con l'inserimento di elementi rallentatori di velocità; miglioramento della circolazione veicolare e della fluidità del traffico attraverso interventi normativi e di classificazione stradale; riqualificazione degli spazi pubblici riguadagnati dal precedente esclusivo uso veicolare tramite la riprogettazione delle strade.

Per organizzare una rete di percorsi ciclabili di livello provinciale, è necessario operare delle distinzioni basate sulle tipologie di utilizzo della bicicletta e sulle relative caratteristiche dei percorsi:

  • Ciclisti con bicicletta da corsa nel ciclista che appartiene a questa categoria è spesso prevalente un interesse sportivo alla base dell'utilizzo della bicicletta, per questo motivo vengono privilegiate le strade con fondo liscio; sono preferiti itinerari che gravitano nei dintorni del proprio comune, conosciuti e ripetuti con discreta frequenza.
  • Ciclisti con mountain bike anche in questa categoria esiste un prevalente interesse sportivo nell'uso della bicicletta; vengono preferiti tracciati non asfaltati in zone collinari o montane o in aree di campagna. Attualmente i percorsi esistenti sono generalmente sprovvisti di segnaletica.
  • Ciclisti da gita familiare fuori porta questa categoria predilige le strade minori, il clima primaverile e le mete che presentino, a breve distanza, delle aree per sostare.
  • Cicloturismo è sicuramente una categoria in aumento che presenta alcune peculiarità: la finalità del percorso consiste nella conoscenza culturale ed ambientale del territorio, viene praticato anche in ambiti lontani dal proprio luogo di residenza, è motivato da uno spirito di conoscenza e di ricerca. Questi ciclisti preferiscono praticare strade secondarie con fondo anche naturale. Anche in questo caso è assai rara la segnaletica sia per quanto riguarda i percorsi stessi, sia per le indicazioni di carattere turistico.
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