La Grosseto–Fano Itinerario Europeo E78

Con grande impiego di energie e di risorse finanziarie, l’opera vagheggiata per almeno due secoli si concretizzò. Così il taglio della Bocca Trabaria sembrò aver abbattuto una barriera che isolava il Tirreno dall’Adriatico.
Ma lo sviluppo della motorizzazione negli ultimi decenni ha rivelato l’inadeguatezza del percorso alle odierne esigenze di trasporti. La storia si ripete, la stessa crisi che il tragitto attraversò nel XVII secolo, col passaggio all’uso della carrozza trainata dai cavalli e della diligenza, la ritroviamo nei nostri anni ’60, con il progresso dei mezzi di locomozione primi tra tutti quelli pesanti.
Lo sviluppo del territorio, soprattutto montano, è di nuovo penalizzato e costretto, dalla geografia e dalla storia, a vivere in una dimensione umana, sociale ed economica troppo chiusa in sé e scollegata dalle realtà più dinamiche e forti della nostra penisola. Solo un adeguato tracciato potrà superare le marcate disarmonie del presente nell’ambito più vivo e vitale degli interessi e degli scambi economici e culturali dell’Italia di oggi, in raccordo con le grandi vie di comunicazione che saldano profondamente il nostro paese all’Europa.
Ed è proprio dall’Unione Europea che si ha una seria risposta al problema. Infatti con l’Accordo europeo sulle grandi strade a traffico internazionale, firmato a Ginevra nel 1975-’76 poi recepito con legge dello Stato n.922 del 29/11/1980, la S.G.C. Grosseto–Fano è stata inserita tra gli itinerari internazionali con la sigla E78. La sua validità è stata, inoltre, ribadita recentemente dal Governo Italiano che l’ha inserita tra le priorità della intera rete italiana, al pari della variante di valico della Autostrada A1 o della A3 Salerno–Reggio Calabria.
Sono trascorsi tre decenni dal momento in cui si mise mano al progetto della via dei due mari e si dovrà attendere ancora molto per vedere compiuti i lavori ma, di certo, già sappiamo che il percorso che fu di Piero della Francesca rappresenterà la vita quotidiana delle generazioni future.

La S.G.C. Grosseto–Fano rappresenta un importante asse trasversale di collegamento tra i due versanti litoranei dell'Italia, tra i numerosi itinerari di traffico intercettati lungo il percorso nonché tra importanti e popolati centri abitati.
Questa opera è iniziata negli anni 60/70 con la realizzazione di vari tratti ormai aperti al traffico, sia in Toscana che nelle Marche. Per buona parte del suo percorso, della lunghezza complessiva di circa 284 chilometri, lo sviluppo viario coincide, o quantomeno costituisce variante, di alcune strade statali esistenti per le quali si e già provveduto negli anni addietro ad adeguare il tracciato alle caratteristiche plano–altimetriche e di sezione trasversale richieste dalle norme CNR per una strada di categoria IV (carreggiata unica con due corsie da m. 3,75 e banchine laterali da m. 1,50).
In seguito si e previsto un ammodernamento, sia in sede sia in variante, con ampliamento alla III categoria del CNR, la cui sezione trasversale e costituita da due carreggiate separate da spartitraffico centrale e costituite, ognuna, da due corsie di marcia più una banchina laterale, per una larghezza complessiva di m. 18,60. Inoltre, per l'intera estesa che parte da Arezzo e arriva sino a Fossombrone, dove inizia il tratto ammodernato a doppia carreggiata sino a Fano, si è individuato un nuovo tracciato, in quanto, mantenendo in esercizio l'attuale statale a servizio della. viabilità locale, si riesce a separare questa corrente di traffico dai flussi veicolari di attraversamento rapido e inoltre si può realizzare un tracciato più rispondente alle caratteristiche plano–altimetriche richieste per un siffatto tipo di strada, anche in considerazione del ruolo che le viene attribuito a livello europeo.
Infatti con l’Accordo europeo sulle grandi strade a traffico internazionale, firmato a Ginevra nel 1975-‘76, recepito con legge dello Stato n.922 del 29/11/1980 la S.G.C. Grosseto - Fano è stata inserita tra gli itinerari internazionali (E78).

Descrizione itinerario
La Strada di Grande Comunicazione Grosseto–Fano risulta naturalmente suddivisa in funzione delle tre regioni, Toscana, Umbria, Marche, nelle quali si sviluppa il suo tracciato.
L'arteria ha inizio in Toscana, alle porte della città di Grosseto, dall'innesto con la SS 1 Aurelia che in quel tratto è stata già ammodernata mediante la realizzazione, esternamente al centro abitato, di un nuovo tracciato stradale con sezione trasversale del tipo III del CNR. Nel primo tratto, di circa 70 km, sino alla tangenziale di Siena, l'itinerario in questione ha tracciato coincidente con l'attuale SS 223 di Paganico.
Il tratto successivo, dopo l'intersezione con la tangenziale di Siena, segue lo stesso andamento della SS 73 Senese - Aretina e quindi con la SS 326 di Rapolano sino al centro abitato di Rigomagno dove, con un tratto di nuovo tracciato non ancora del tutto definito, si raccorda nuovamente alla SS 73 Senese - Aretina presso l'abitato di Monte S. Savino.
Da questo punto il tracciato, già ammodernato a doppia carreggiata con barriera spartitraffico centrale (assimilabile alla categoria III delle norme CNR), corre in affrancamento alla SS 73 intersecando l'Autostrada A1 Milano–Napoli e quindi, proseguendo in prossimità di Arezzo. Si arriva poi al confine con la regione Umbria, nel cui territorio la strada in esame ha un tracciato di nuova realizzazione, e si raggiunge la regione Marche, in corrispondenza dell'abitato di Mercatello sul Metauro.
Da qui la giacitura dell'arteria coincide con la SS 73 bis di Bocca Trabaria sino a Urbania dove si innesta su una strada provinciale che viene percorsa sino al bivio con la SS 73 bis, proveniente da Urbino, e si innesta poi in prossimità di Fossombrone con la SS 3 Flaminia, già ampliata a quattro corsie con spartitraffico centrale (assimilabile alla categoria III delle norme CNR) che conduce sino all'abitato di Fano.
Da quanto sopra esposto si può quindi riassumere che l'itinerario della Strada di Grande Comunicazione Grosseto–Fano si snoda in territorio toscano per uno sviluppo o complessivo di circa 156 km pari al 55 % dell'estesa totale, in Umbria per circa 25 km pari al 9 % dell'estesa totale e per i restanti 103 km nel territorio della regione Marche, pari al 36 %.
Nell'ambito delle singole regioni si hanno varie suddivisioni delle tratte, anche in funzione delle singole specificità delle arterie esistenti di cui la strada in esame risulta essere un ampliamento e ammodernamento. Inoltre, al fine di agevolare l'utilizzo di tale importante arteria anche a coloro i cui interessi non gravitano nelle immediate vicinanze del tracciato, sono in progetto, e in alcuni casi anche in esecuzione, alcuni ammodernamenti di tratti di collegamento, come per esempio la Pedemontana delle Marche da S. Angelo in Vado a Lunano (in esecuzione), la bretella di Urbino a collegamento di questo centro con la strada in esame (variante in progettazione a seguito di parere negativo del Ministero dell'Ambiente).
Nella seguente tavola di inquadramento generale è riportato il tracciato della Strada di Grande Comunicazione Grosseto–Fano con l'individuazione delle varie tipologie di sezione trasversale che si incontrano lungo l'itinerario in esame.
Si deve innanzitutto far notare che, poiché il tracciato coincide per lunghi tratti con varie strade statali, in parte peraltro già ammodernate e ampliate in sede, si ha una situazione di base molto diversificata, riscontrando sezioni trasversali assimilabili sia alla sezione del tipo IV delle norme CNR , sia, nei tratti in cui si e già provveduto all'ammodernamento, alla sezione del tipo III delle norme CNR, già descritte in precedenza; per quest'ultima situazione vi è da far notare che, in alcuni tratti già ammodernati nel passato (Monte S. Savino–Arezzo e Fossombrone–Fano) si è carenti, rispetto alle prescrizioni CNR per la III categoria, nella larghezza delle banchine laterali.
Ovviamente questa situazione di promiscuità tra le varie tipologie di sezioni trasversali non può essere ritenuta valida per una siffatta categoria di strada, soprattutto alla luce dell'importanza che le viene giustamente attribuita nell'ambito dei collegamenti a livello internazionale. Inoltre il livello di servizio ne risulta fortemente penalizzato.
Dall'esame della tavola sottoriportata risulta come all'attualità si abbiano solo due tratte in cui la strada in esercizio ha carreggiata assimilabile alla categoria III CNR. Si tratta, per l'esattezza, del tratto che, in affrancamento alla SS 73 bis tuttora a servizio della viabilità locale, conduce da Monte San Savino ad Arezzo a collegamento di questo centro con l'autostrada A1 Milano–Napoli e del tratto terminale dell'intero percorso.



In evidenza i diversi tratti: si distinguono quelli già realizzati, quelli in fase di realizzazione e quelli progettati

torna all'inizio del contenuto