Il rischio idrogeologico


Le situazioni di particolare criticità del sistema fisico-territoriale corrispondenti ad alterazioni degli equilibri naturali riguardanti la stabilità dei terreni o il deflusso delle acque superficiali all’origine di pericoli per il sistema antropico, sono stati oggetto di analisi ed approfondimenti condotti, nell’ambito regionale, nel quadro degli adempimenti previsti dalle disposizioni di legge vigenti riguardanti la difesa dal rischio idrogeologico, il D.L.180/98, la Legge 267/98 e la Legge 365/00.


I fenomeni censiti, suddivisi, per quanto riguarda i dissesti gravitativi, sulla base dei criteri indicati dal Servizio Geologico Nazionale nell’atto di indirizzo relativo all’attuazione degli articoli 1 comma c e 2 del D.L. 11/6/98 n. 180, sono stati classificati, sia nell’ambito del P.A.I. dell’Autorità di Bacino Regionale, che nel P.A.I. dell’Autorità di Bacino Interregionale Conca-Marecchia (strumenti entrambi cui fa riferimento il presente piano), secondo i gradi di rischio di seguito riportati, due dei quali peraltro riferiti ad effetti di più limitata entità.

  • R1: Rischio moderato, ossia marginali danni sociali, economici ed al patrimonio ambientale;
  • R2: Rischio medio, ossia possibili danni minori agli edifici, alle infrastrutture ed al patrimonio ambientale che non pregiudicano l’incolumità delle persone,l’agibilità degli edifici e la funzionalità delle attività economiche;
  • R3: Rischio elevato, ossia possibili problemi alla incolumità delle persone, danni funzionali agli edifici ed alle infrastrutture con conseguente inagibilità degli stessi, interruzione delle attività socio-economiche e danni rilevanti al patrimonio ambientale;
  • R4: Rischio molto elevato, ossia possibile perdita di vite umane e lesioni gravi alle persone, danni gravi agli edifici, alle infrastrutture ed al patrimonio ambientale, distruzione di attività socio-economiche.


La perimetrazione delle aree a più elevato rischio idraulico è stata effettuata invece sulla base delle informazioni contenute negli annali del Servizio Idrografico Italiano attraverso analisi di tipo idraulico-morfologico finalizzate alla individuazione dei valori delle massime portate di piena ipotizzabili al verificarsi di eventi meteorologici di rilievo, tenuto conto delle indicazioni contenute nei progetti finalizzati G.N.D.C.I. riguardanti la Valutazione delle Piene in Italia (VAPI) e le Aree Vulnerate Italiane, (AVI). Per il territorio di competenza dell’Autorità di Bacino Conca-Marecchia la stima delle portate di colmo e dei massimi volumi di piena sono state effettuate anche attraverso simulazioni idrauliche di maggior dettaglio, con risultati sostanzialmente coincidenti.

In relazione alle particolari finalità del presente piano , riferito in primo luogo alla tutela della sicurezza ed incolumità delle persone, della funzionalità, delle infrastrutture e delle attività socio-economiche e delle infrastrutture, la individuazione degli scenari di evento, degli scenari di rischio e delle misure necessarie al raggiungimento degli obbiettivi previsti è stata riferita alle aree delimitate come R 3 ed R 4, in quanto soggette a rischi di maggiore entità secondo la graduatoria sopra riportata.


Analoghe considerazioni sono state svolte per la costruzione degli elementi di piano relativi agli ulteriori rischi presenti nell’ambito provinciale, riferiti anch’essi alle situazioni di maggior rilievo esistenti sul territorio in relazione anche alle specifiche competenze delle Province in materia di Protezione Civile riguardanti come noto gli eventi naturali o connessi con l’attività dell’uomo che non possono essere affrontati singolarmente, ma richiedono l’intervento coordinato di più Enti o Amministrazioni competenti in via ordinaria.


Per l’esercizio delle relative competenze risulta infatti indispensabile la conoscenza non soltanto della capacità di risposta alle situazioni di emergenza esistenti a scala locale, ma anche il numero massimo di persone potenzialmente coinvolte da ciascun tipo di evento prevedibile, allo scopo di consentire il superamento delle eventuali carente attraverso il coinvolgimento anche, se necessario, di Amministrazioni contermini dotate di mezzi e/o strutture ricettive in misura adeguata alle esigenze evidenziate dall’evento.


Le specifiche competenze attribuite ai Sindaci in materia di Protezione Civile riguardano infatti non soltanto gli eventi in grado di produrre “marginali danni sociali economici e dal patrimonio ambientale” (R1 – rischio moderato) o “danni minori agli edifici, alle infrastrutture ed al patrimonio ambientale che non pregiudicano l’incolumità delle persone, l’agibilità degli edifici e la funzionalità delle attività economiche” (R2 – rischio medio), ma anche gli eventi tali da porre in pericolo la incolumità delle persone affrontabili singolarmente a scala locale, senza l’aiuto cioè di altri Enti o Amministrazioni “sovracomunali” competenti in via ordinaria.


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