Bacino del Foglia

Sono coinvolti i seguenti territori comunali:


Carpegna – Capoluogo: Piccola frana dovuta a sbancamenti per costruire edifici, declassata R 2 in sede di tavolo tecnico PAI.

Carpegna – Località San Pietro, Strada Cantoniera: Frana quiescente declassata R 2 in sede di tavolo tecnico PAI.


Belforte all’Isauro – Località Villa: Frana complessa attiva con componente di crollo, che interessa una scarpata presso la cui sommità è posta una strada provinciale, favorita da fenomeni di erosione alla base della stessa scarpata esercitati dal Fosso Il Rio. Il fenomeno interessa i depositi pelitico-arenacei presenti in zona.

Belforte all’Isauro – Località Monte Petralla: Fenomeno di colamento interessante probabilmente depositi colluviali ricoprenti il substrato marnoso-arenaceo localizzato lungo le pendici del Monte Petralla.

Belforte all’Isauro – Località Torriola: La frana è ubicata ad est del nucleo abitato di Torriola ed interessa il sottostante versante, fortemente acclive ed esposto a oriente in corrispondenza del corso d’acqua denominato il Rio. La tipologia del movimento franoso è principalmente da crollo, con evoluzione retrogressiva. Fra le cause del fenomeno, di importanza determinante è l’erosione al piede esercitata dal Rio, che determina lo scalzamento delle “fondazioni” su cui poggiano le rocce della locale parete strapiombante. Gli eventi sismici possono favorire ed innescare il dissesto già in atto.


Piandimeleto – Località Zona Artigianale: Il dissesto interessa un pendio sub-verticale, sottostante una zona artigianale ad Est di Piandimeleto, da una quota di circa 315 m sino all’alveo del Fiume Foglia, a circa 290 m s.l.m. ; la frana insiste sul versante esposto ad ovest di uno “ sperone “ che costituisce un ostacolo naturale al più breve deflusso delle acque costringendole a compiere un percorso più tortuoso. Fra i fattori che contribuiscono al fenomeno franoso ha sicuramente importanza dominante l’erosione al piede della scarpata esercitata dal Fiume Foglia; l’azione abrasiva del fiume è nel tratto considerato particolarmente insistente , tendente a tagliare e scavalcare il lobo di meandro in corrispondenza del quale è in atto il dissesto.Il dissesto è evidentemente attivo e destinato a non esaurirsi naturalmente.

Piandimeleto – Località Chiavicone: Fenomeno segnalato come frana di scorrimento quiescente, non sembrano essere presenti elementi significativi a rischio entro il perimetro del dissesto.

Piandimeleto – Località San sisto: Fenomeno segnalato come frana di colamento quiescente , non sembrano essere presenti elementi significativi a rischio entro il perimetro del dissesto.


Frontino – Località Capoluogo - Versante Nord: il dissesto interessa un versante a forte acclività, posto a valle del centro abitato di Frontino che si estende sino all’alveo del Torrente Mutino; l’area è compresa fra le quote 510 e 410 s.l.m. per un dislivello complessivo di circa 100m. I movimenti franosi, multipli, sono per lo più di scivolamento ; per la notevole acclività del versante e l’inevitabile precipitazione del materiale confinano con movimenti tipo crollo.Diversi e numerosi sono i fattori che concorrono al dissesto e fra questi l’erosione al piede esercitata dal Torrente Mutino, l’alto gradiente topografico del versante , che favorisce il ciclico scendimento del materiale ed intensifica l’azione dilavante del ruscellamento diffuso e la tettonizzazione locale del substrato, che ha contribuito a suddividere l’ammasso roccioso diminuendone le qualità meccaniche e favorendo l’infiltrazione delle acque meteoriche con conseguente appesantimento dei corpi in equilibrio precario e lubrificazione delle superfici di discontinuità. Il processo è evidentemente attivo; scoscendimenti recenti si riconoscono diffusamente sul versante in oggetto. Il fenomeno pare aver subito accelerazioni sia dopo la crisi sismica del 1997 che in seguito alle eccezionali precipitazioni dell’ottobre 1998.

 


Lunano – Località Capoluogo : Frana di colamento quiescente situata in adiacenza al centro abitato.

Lunano – Località C.da Gaggia: Frana di colamento attiva ridotta nel perimetro e riclassificata a soliflusso in sede di tavolo tecnico PAI.


Macerata Feltria – Località Case Prato: Dissesto segnalato come frana di colamento attiva di notevoli dimensioni.

Macerata Feltria – Località C.Bono: Dissesto segnalato come frana di scorrimento attiva di limitate dimensioni.


Peglio – Località Cà Pollastro: Frana di colamento attiva nel cui perimetro non appaiono presenti elementi a rischio significativi.

Peglio – Località Capoluogo, versante NE: frana di colamento quiescente.

Peglio – Località S. Donino: Frana di colamento attiva ridotta nel perimetro e riclassificata R2 in sede di tavolo tecnico PAI.

Peglio – Località Cà Marino – Cà Pelliccione: Frana di colamento attiva di notevoli dimensioni, pari approssimativamente 62,6 Kmq.


Pietrarubbia – Località Le Cagnane: Frana complessa attiva nel cui perimetro non appaiono presenti elementi a rischio significativi.


Sassocorvaro – Località Capoluogo: Il movimento franoso coinvolge, immediatamente a valle dell’abitato di Sassocorvaro, un versante ad acclività medio-alta, esposto a nord-ovest, compreso tra le quote 310 e 200m s.l.m. la tipologia del movimento è di scorrimento traslazionale, con tendenza evolutiva retrogressiva. Lo scivolamento ha coinvolto la copertura detritica e probabilmente la porzione più superficiale, pluvio-colluviale, costituita da terreni limoso-argillosi e limoso-sabbiosi, avente uno spessore massimo stimato in pochi metri. Fra i fattori che contribuiscono al dissesto, la regimazione idraulica del versante che favorisce l’infiltrazione delle acque superficiali; il movimento è probabilmente favorito anche da processi di erosione al piede, che agiscono durante le piene eccezionali del sottostante Fiume Foglia. Il fenomeno franoso è evidentemente attivo, si riconoscono fessure sul corpo frana ed il recente arretramento della corona ha messo a nudo le fondazioni di un edificio ubicato immediatamente a monte.

Sassocorvaro – Località Mercatale: Dissesto segnalato come frana di scorrimento quiescente.

Sassocorvaro – Località Caprazzino: Dissesto segnalato come frana di colamento quiescente.

Sassocorvaro – Località S.Donato in Taviglione: Dissesto segnalato come frana complessa attiva con componente di crollo.


Auditore – Località Case S. Leo: Frana di colamento attiva dovuta probabilmente all’accumulo di depositi colluviali e di frana soggetti nella parte inferiore a deformazioni plastiche. Il pericolo maggiore deriva dalla possibilità del verificarsi di colate rapide di fango che si innescano nella porzione superiore dell’impluvio e raggiungono rapidamente la base del versante.

Auditore – Località Capoluogo, versante Sud: Fenomeno di scorrimento attivo probabilmente localizzato sui terreni prevalentemente argillosi del versante sud del capoluogo.

Auditore – Località Capoluogo, versante Nord: Frana di scorrimento attivo nel cui perimetro non appaiono presenti peraltro elementi a rischio.


Urbino – Località C.da Iolanda: Fenomeno di dissesto limitato nella estensione interessante ripide scarpate, ridotto nel perimetro e declassato ad R 1 in sede di tavolo tecnico PAI.

Urbino – Località Sasso: Fenomeno di dissesto principalmente legato alla esecuzione sbancamenti nell’area oggetto di successivi interventi di consolidamento , riclassificato come fenomeno quiescente a rischio R 3 in sede di tavolo tecnico PAI.

Urbino – Località Palazzo Ricciarelli: Ampia frana complessa segnalata come quiescente che interessa ampie porzioni del substrato e i depositi di copertura.

Urbino – Località Pieve di Cagna: Limitato fenomeno di dissesto riclassificato come fenomeno di soliflusso a rischio R 2 in sede di tavolo tecnico PAI.

Urbino – Località Montecalende: Segnalato come frana di colamento attiva , nel cui perimetro non appaiono tuttavia presenti elementi a rischio significativi.

Urbino – Località Cà Gullino: Segnalata come frana di colamento attiva , leggermente ridotta nel perimetro in sede di tavolo tecnico PAI.

Urbino – Località Il Gallo – Cà Lonza: Limitato fenomeno di dissesto riclassificato come quiescente a rischio R 2 in sede di tavolo tecnico PAI.


Montecalvo in Foglia – Località La Palazzina: Area in dissesto segnalata come frana di scorrimento attiva.


Petriano – Località Valzangona: Fenomeno di regressione di calanco coinvolgente il versante opposto in corrispondenza di un crinale percorso da una strada provinciale e nelle vicinanze di alcuni edifici.


Colbordolo – Località La Copa , in prossimità di Talacchio: Fenomeno di scorrimento quiescente.


Montelabbate – Località Capoluogo : fenomeno segnalato come frana complessa attiva.


Pesaro – Località Falesia Monte Ardizio: l’area in dissesto è ubicata nel settore sud-orientale dell’abitato di Pesaro, a monte della linea ferroviaria e della strada statale 16 che la collega a Fano; coinvolge la falesia del Colle Ardizio dal ciglio, ad una quota di circa 100-135 m, sino a pochi metri dal livello del mare. La tipologia di franamento che mette a rischio le aree sovrastanti e sottostanti la parete in questione è fondamentalmente da crollo, con tendenza retrogressiva. Fra i fattori che concorrono al dissesto sono da sottolineare: l’incessante processo di alterazione a cui è sottoposta la roccia affiorante in scarpata; l’alto gradiente topografico della falesia, quasi perfettamente verticale e le condizioni strutturali dei litotipi, attraversati da numerose discontinuità che favoriscono l’infiltrazione delle acque meteoriche. Il fenomeno appare evolvere costantemente nel tempo manifestando segni di cedimenti e fessurazioni di trazione alla corona, seppur senza evidenti segnali di accelerazione.


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