Bacino del Cesano
Sono coinvolti i seguenti territori comunali:
Serra S. Abbondio – Località Montevecchio: Dissesto segnalato come frana di colamento attivo.
Serra S. Abbondio – Località Torricella: Ampia frana complessa attiva con interessamento della strada provinciale presente al piede del corpo di frana. Riclassificata R 4 in sede di tavolo tecnico PAI.
Pergola – Località Fenigli: Dissesto segnalato come frana complessa quiescente.
San Lorenzo in Campo – Località Montalfoglio: L’area interessata dal movimento franoso è ubicata a nord-est dell’abitato di Montalfoglio e si estende verso valle fino all’incisione in cui scorre il corso d’acqua denominato Rio Freddo; il dissesto è compreso tra quota 385 e 160 m s.l.m. La tipologia del franamento è complessa, con movimenti multipli di scorrimento e colamento. Il movimento coinvolge probabilmente la copertura detritica e la porzione più superficiale , maggiormente degradata, del substrato. Diversi e numerosi sono i fattori che concorrono al dissesto e fra questi la erosione al piede esercitata dal Rio Freddo e le condizioni idrauliche del versante. Scosse sismiche e forti precipitazioni facilitano la riattivazione dei movimenti. Il fenomeno, che interessa complessivamente una superficie di circa 120 Ha, è evidentemente attivo; fessurazioni, rigonfiamenti e depressioni interessano l’intero corpo di frana, vecchi fossi minori non sono più individuabili o seguono percorsi diversi, alcuni edifici hanno subito traslazioni a valle di alcuni metri.
Fratte Rosa – Località Torre S. Marco: Ampia zona in dissesto segnalata come frana di scorrimento attiva. Il relativo perimetro è stato lievemente modificato ed una limitata porzione è stata riclassificata in scorrimento quiescente R 2 in sede di tavolo tecnico PAI.
Fratte Rosa – Località Piani: Ampia zona in dissesto segnalata come frana complessa attiva lievemente ridotta nel perimetro in sede di tavolo tecnico PAI.
Mondavio – Località Fonte Cannelle: Dissesto segnalato come frana complessa quiescente.
Mondavio e Orciano– Località Valdivetrica: L’area interessata dal movimento franoso, della superficie complessiva di circa 180 Ha comprende un discreto numero di abitazioni rurali , un fabbricato di recente costruzione, ed è attraversata dalla Strada Provinciale Mondaviese, nella quale la presenza di continui dossi e rigonfiamenti rende estremamente problematica la circolazione. La frana, attiva del tipo slides, molto articolata, con zone al suo interno che subiscono dei movimenti, sovente autonomi, rotazionali, traslatori o combinati in funzione delle pendenze locali e delle litologie caratterizzanti la zona, si è instaurata presumibilmente sulla superficie di separazione fra la coltre detritica ( che qui raggiunge spessori di circa 9-13 m ) e la sottostante formazione rocciosa coinvolgendo nel movimento probabilmente anche la parte alterata della formazione stessa. Attorno alla frana principale sono molto diffusi fenomeni di soliflusso e di deformazione plastica, che talora evolvono in colate, della parte più superficiale della coltre pluviocolluviale. Il movimento franoso a seguito della crisi sismica iniziata il 26/9/97 ha mostrato segni di aggravamento.
Orciano – Località Fonti: La frana coinvolge, nei pressi dell’abitato di Orciano, un versante esposto a nord-ovest compreso fra le quote 220-140 ms.l.m. a valle di Monte delle Stelle e si estende sino ad un ramo dell’affluente del Fosso Vallone. La tipologia del movimento franoso è di scorrimento traslativo prevalente con evoluzione di tipo regressivo, la superficie di scorrimento è stimata ad una profondità di circa 3-5 m. Fra i fattori che contribuiscono al dissesto si ritiene abbia importanza principale la sfavorevole concomitanza tra una non corretta regimazione idraulica del versante ed un inopportuno uso del suolo con pratiche colturali che favoriscono l’infiltrazione delle acque meteoriche e di scolo delle strade. Il movimento è certamente favorito anche da fenomeni erosivi rilevati lungo il fosso attraversante la frana, dovuti al ruscellamento delle acque che vi si convogliano. Il fenomeno è evidentemente attivo: la corona di frana è recentemente arretrata e la strada vicinale denominata Via Fonti ha subito un chiaro spostamento verso valle con modificazione del tracciato e rigonfiamenti lungo la livelletta.
S. Giorgio di Pesaro – Località Capoluogo: Problemi alle mura castellane legati alla vetustà delle stesse, ma non alla presenza di fenomeni franosi. Perimetro eliminato in sede di tavolo tecnico PAI.
Piagge – Località via Fraschetta: Frana di scorrimento attiva interessante il substrato fino a profondità di circa 15 m, riclassificata a frana attiva in sede di tavolo tecnico PAI.
Piagge – Località Zampa: Dissesto segnalato come frana complessa attiva.
San Costanzo – Località S. Fortunato: Frana di scorrimento attiva interessante i depositi di copertura e i depositi di riporto utilizzati per l’urbanizzazione dell’area. Lo scarico dlle acque meteoriche provenienti dalla lottizzazione ha creato dei dissesti nel fossosottostante accentuando i movimenti dei terreni sovrastanti.
San Costanzo – Località Capoluogo: Dissesto legato alla presenza di cavità sotterranee in prossimità del centro storico. In passato si è verificato il cedimento di una porzione della piazza attraversata dalla strada provinciale. La estensione delle grotte e il loro stato di conservazione non è ben conosciuto. Area riclassificata R 4 in sede di tavolo tecnico PAI.
Mondolfo – Località S.Anna: Area in dissesto segnalata come frana di colamento attiva interessante i depositi di copertura prevalentemente pelitici. Riclassificata quiescente R 2 in sede di tavolo tecnico PAI.
Mondolfo – Località Capoluogo: Area segnalata come frana di crollo attiva, riferita in realtà alla porzione di centro storico interessata in passato da fenomeni di collasso delle grotte di origine antropica presenti nel substrato prevalentemente arenaceo. Il perimetro dell’area è stato ridotto e riclassificato in R 4 in sede di tavolo tecnico PAI.