Fiume Metauro

Il bacino del Fiume Metauro, il più importante delle Marche, è stato interessato in passato da eventi meteorologici di notevole intensità, causa dello sviluppo di onde di piena di particolare rilievo. La massima portata registrata alla sezione di Barco di Bellaguardia, a circa 38 Km dalla foce, il 24/12/1927, è stata pari a circa 1230 mc/sec, valore destinato a più che raddoppiare tenuto conto degli apporti degli affluenti compresi tra la sezione considerata e la foce del fiume. Negli anni 1896 e 1912 si sono verificate inoltre piene ancora maggiori, i cui valori non sono stati tuttavia registrati e quindi non inseriti negli annali idrologici.


Sia nel tratto montano che nell’area valliva percorsa dal fiume Metauro dopo la confluenza con il Torrente Candigliano sono presenti alcuni elementi di criticità destinati a favorire lo sviluppo di fenomeni di esondazione in occasione di eventi meteorologici di particolare rilievo.


La situazione delle sponde e dell’alveo del Torrente Meta, attualmente peraltro in corso di sistemazione da parte del Genio Civile, in corrispondenza dell’abitato di Lamoli nel comune di Borgo Pace. La presenza, a monte dell’abitato di Borgo Pace, di una stretta ansa del Torrente Meta che potrebbe favorire fenomeni di rigurgito tali da porre in pericolo le aree situate a quota meno elevata rispetto al fondo alveo.


La presenza di manufatti e/o riporti comportanti restringimenti dell’alveo del Fiume Metauro a valle del ponte della S.S. in corrispondenza del capoluogo di S. Angelo in Vado. La presenza di depositi sedimentari, probabilmente indotta dalla vicinanza della centrale idroelettrica di Cerbara, situata a circa 500 m a valle del ponte della S.P., e di vegetazione in alveo a monte del ponte stesso, tali da favorire lo sviluppo di fenomeni di rigurgito in località Calcinelli del Comune di Saltara.


La ridotta sezione di deflusso per effetto dell’accumulo di materiale alluvionale in corrispondenza dei ponti della ferrovia e della strada statale siti in prossimità della foce del Fiume Metauro, la cui parziale ostruzione in coincidenza di piene eccezionali potrebbe favorire fenomeni di rigurgito, con il superamento degli argini nella zona a monte, comunque possibili anche nella zona a valle in coincidenza di eventi di piena e mareggiate. Ulteriori elementi di criticità sono presenti nei corsi d’acqua alimentanti il principale degli affluenti del Fiume Metauro, il Fiume Candigliano, la cui portata massima di piena secolare è stata individuata in 1310 mc/sec, in misura quindi superiore anche alla portata del fiume Metauro alla sezione di Barco di Bellaguardia.


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