Fiume Foglia
Il percorso del Fiume Foglia, che attraversa il territorio provinciale di Pesaro in direzione SO-NE ortogonalmente alle strutture tettoniche, con una brusca deviazione in corrispondenza del fianco interno del bacino di Montecalvo in Foglia, è stato interessato in passato da consistenti fenomeni di esondazione, generalmente imputabili a ridotte sezioni di deflusso dell’alveo fluviale, incapace in alcuni punti di accogliere e far defluire le acque in occasione di precipitazioni meteoriche di tipo eccezionale.
La ridotta sezione in corrispondenza delle aree critiche è da imputare a diverse concause: il sovralluvionamento dell’alveo fluviale, con il conseguente innalzamento del letto e l’abbassamento relativo delle sponde; la presenza di sbarramenti naturali formati da alberi d’alto fusto sradicati dal vento o dalla corrente fluviale e caduti sul greto, la crescita di vegetazione in alveo e nelle golene, causa di riduzione della sezione di passaggio e di rallentamento della velocità di scorrimento delle acque.
Le esondazioni verificatesi lungo il Fiume Foglia nel tratto da Belforte all’Isauro a Cà Gallo, interessante i territori comunali di Piandimeleto, Lunano, Sassocorvaro, Auditore, Montecalvo in Foglia, oltre naturalmente a Belforte all’Isauro, nell’autunno 1998, con il coinvolgimento di aree urbanizzate, artigianali, vie di comunicazione ed infrastrutture varie, e conseguente dichiarazione dello stato di emergenza di cui all’art. 5 della Legge 225/92, sono state infatti ritenute attribuibili alle condizioni del corso d’acqua come sopra accennate.
Ulteriori problematiche di dettaglio interessano inoltre il corso d’acqua principale ed alcuni dei suoi affluenti:
- L’innalzamento del letto e la presenza di vegetazione in alveo rendono l’area situata in località Montecchio di sotto del Comune di S. Angelo in Lizzola particolarmente soggetta a fenomeni di esondazione.
- La situazione del tratto del Fiume Foglia corrispondente all’area artigianale situata in località Chiusa di Ginestreto rende possibile il coinvolgimento, in occasione di piene eccezionali, della porzione di area più prossima al fiume a monte del ponte esistente, essendo gli edifici presenti nell’area a valle realizzati su terreno di riporto.
La tendenza allo sviluppo di fenomeni di erosione spondale nel tratto del Fiume Foglia corrispondente alla zona artigianale Selvagrossa, pur realizzata attraverso accorgimenti tecnici tendenti ad innalzare la quota di imposta degli edifici, rende ipotizzabili fenomeni di esondazione nelle aree più prossime al corso d’acqua, per effetto di tracimazioni da monte o per il superamento degli argini all’altezza dello stabilimento Pica, dove è individuata una zona artigianale di espansione, nel caso di piene eccezionali.
Il tratto terminale del Fiume Foglia attraversante il centro abitato di Pesaro nei pressi della foce è arginato in maniera continua ed il pericolo di allagamento di ampie porzioni del tessuto urbano sia in destra che in sinistra orografica appare legato alla possibile tracimazione degli argini per eventi eccezionali. Il punto più critico è situato presso la zona industriale della Tombaccia, in sponda destra e sinistra.
La confluenza di un fosso, di sezione ristretta, in sponda destra del Torrente Mutino, favorisce fenomeni di allagamento nelle aree limitrofe al corso d’acqua stesso nel Comune di Frontino.
La limitata altezza rispetto al corso d’acqua dell’area situata in località Molino Marchionni, a valle della diga di Mercatale, nel Comune di Sassocorvaro, favorisce lo sviluppo di fenomeni di esondazione nel corrispondente tratto del Fiume Foglia, indotti anche dalla presenza di vegetazione in alveo e depositi sedimentari.
L’area posta in sponda sinistra del Fiume Foglia a quota inferiore rispetto alla strada Provinciale e soggetta a pericolo di esondazione , in località Casa San Leo del Comune di Auditore, risulta di limitata superficie e non sembra interessare l’area artigianale, posta a monte della strada Provinciale ed a quota più elevata rispetto al corso d’acqua e, dove l’argine appare tracimabile con tempi di ritorno di 50-100 anni; la stessa area è inoltre soggetta a problemi di smaltimento delle acque della rete di drenaggio urbano. Presso i ponti (via Giolitti, Ferrovia, Ponte Romano, Statale, Soria) per la piena con tempo di ritorno di 200 anni l’impalcato appare interessato dal livello idrico con franco modesto o nullo.
Problemi analoghi di superamento degli argini nel caso di eventi eccezionali esistono anche in sponda sinistra del Fiume Foglia, di fronte al centro commerciale IPER-Rossini, in questo caso con tempi di ritorno di 20-50 anni, con il coinvolgimento di un’area anch’essa soggetta a problemi di smaltimento delle acque della rete di drenaggio urbano. Alcune problematiche di tipo idraulico interessano anche il sottobacino idrografico del Torrente Apsa, che ha origine nei pressi di Urbino ed una lunghezza di circa 20 Km.
Le esondazioni che si verificano lungo l’Apsa dal tratto immediatamente precedente fino a Gallo di Petriano, sostanzialmente imputabili alla insufficiente sezione di deflusso, risultano tuttavia favorite, nel caso specifico, dalla confluenza di due fossi (uno dalla destra, l’altro dalla sinistra idrografica) il cui bacino di alimentazione è costituito da terreni impermeabili (argille plioceniche e argille a colombacci) e dall’improvviso rallentamento delle acque indotto da una brusca deviazione, ad angolo retto, del percorso fluviale.
L’accumulo di materiale alluvionale con conseguente restringimento della sezione di deflusso è causa inoltre, sullo stesso Torrente Apsa in località Buca Ferrara del comune di Colbordolo, di frequente abbandono dell’edificio esistente in sponda destra (ex mulino) da parte degli abitanti per il pericolo di esondazione.
Identiche condizioni con l’aggiunta di erosione in sponda destra e potenziale influenza di due briglie poste nell’area, sono inoltre all’origine di pericolo di esondazione con il coinvolgimento di edifici sparsi in località Casanuova del comune di Urbino sullo stesso Torrente Apsa di S. Donato.
Pericolo di esondazione con il coinvolgimento di un’area artigianale, edifici di civile abitazione e strada provinciale esiste inoltre per gli stessi motivi in corrispondenza della immissione nel Fiume Foglia del Fosso Caldaio in località Cà Gallo del Comune di Montecalvo in Foglia.
La presenza di un attraversamento ostruito, che impedisce il rapido deflusso delle acque in una zona depressa, soggetta ad allagamento per gli stessi motivi presso alcune abitazioni pone in pericolo l’area situata in corrispondenza della immissione del fosso esistente in destra orografica del Fiume Foglia in località Pantiere del Comune di Urbino- Montecalvo in Foglia.