Appennino parco d'Europa

L’idea del Progetto APE "Appennino Parco d'Europa" nasce da iniziativa di Legambiente presentata in un convegno a L'Aquila nel dicembre del 1995, in collaborazione con la Regione Abruzzo e con il sostegno tecnico del Servizio Conservazione della Natura del Ministero dell'Ambiente.
Il progetto parte da una constatazione di base relativa al fatto che a seguito dell’entrata in vigore della legge 394/91 sulle aree naturali protette, si è verificata la costituzione di molti parchi e riserve naturali di rilievo nazionale, regionale e locale, che è possibile leggere ed interpretare come un sistema articolato di aree protette.
Il progetto APE non ha l’obiettivo di creare un unico grande parco esteso all’intero sistema appenninico dalla Liguria alla Sicilia, ma di promuovere lo sviluppo dell'attuale sistema di aree naturali protette e la sua interazione con le aree contermini, cercando di attuare politiche innovative di sviluppo sostenibile e di salvaguardia attiva in campo ambientale e storico - culturale.
La Provincia di Pesaro e Urbino è impegnata in due distinte iniziative relative al Progetto APE.

La prima è in avanzata fase di definizione e ci vede impegnati con il Parco Nazionale Foreste Casentinesi, Monte Falterona, Campigna, il Parco Naturale del Sasso Simone e Simoncello, le Provincie di Arezzo, Firenze, Forlì-Cesena, Pesaro e Urbino, le Comunità Montane dell’Acquacheta, dell’Appennino Forlivese, dell’Appennino Cesenate, del Casentino, della Montagna Fiorentina, dell’Alta Valmarecchia, del Montefeltro, della Valtiberina Toscana.
E’ già stato prodotto un documento denominato "La Spina Verde Dell’appennino Centro - Settentrionale - Programma di azione locale per la Toscana, la Romagna e il Montefeltro storico"; in esso sono contenute anche le sintesi delle schede – progetto della Provincia di Pesaro e Urbino, del Parco del Sasso Simone e Simoncello e delle Comunità Montane di Carpegna e Novafeltria, finalizzate a concorrere per i finanziamenti del CIPE, anche per quelli eventualmente aggiuntivi rispetto ai 35 miliardi già stanziati con deliberazione 4 agosto 2000.

La seconda iniziativa è invece quella che ci vede insieme alle altre Provincie marchigiane, all’Umbria, alle aree protette (Riserva Naturale Nazionale del Furlo, Riserva Naturale Regionale della Gola della Rossa, Parco Nazionale dei Monti Sibillini, Parco Nazionale del Monte Cucco e Parco Regionale del Monte Subasio) e agli enti locali contermini o ivi ricompresi.
Per tale iniziativa che è per così dire ancora in incubazione, è stato innanzitutto firmato un protocollo d’intesa tra i soggetti interessati ed inoltre sono state prodotte delle prime schede progetto che saranno valutate nel tavolo di lavoro congiunto interistituzionale.

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