Inquadramento geotettonico

La storia geologica del territorio della provincia di Pesaro e Urbino è concorde con le vicende geo-strutturali che hanno interessato la Regione Marche in un arco di tempo che va da circa 195 milioni di anni fa, in pratica all’inizio del Periodo Giurassico inf. (Era Mesozoica), in ambiente di avanfossa, di mare poco profondo in lenta subsidenza; sino all’Epoca Pliocene (Era Cenozoica), ed oltre (Era Quaternaria).

Lo stile tettonico predominante è rappresentato dal dominio catena avanfossa marchigiana. L’avanfossa marchigiana altro non è che un bacino subsidente che si individua alla fronte di un’area deformata, ma non ancora sollevata. E’ questa una porzione della crosta terrestre mobile, generalmente allungata che si sviluppa in una geosinclinale e si deforma dando origine a piegamenti e taglie.

Le pieghe dello stile della “Catena” sono divise da faglie subparallele agli assi strutturali; ambedue hanno poi direzione Nord Ovest -Sud Est nella nostra provincia e Nord Nord Ovest - Sud Sud Est nella parte meridionale della Regione. In genere il fianco orientale delle pieghe si presenta più ripido di quello occidentale.
Il periodo della storia geologica del territorio della Regione Marche caratterizzato dalla subsidenza ha visto anche la deposizione di sedimenti calcareo-organogeni. Con lo scorrere del tempo si è venuto a formarsi uno spessore di sedimenti di centinaia di metri (800 circa).

Con l’innescarsi di tutti quei processi che hanno caratterizzato la diagenesi (assestamento del sedimento, compattazione, cementazione, formazione di minerali, ecc.), si sono originate le varie formazioni; la più antica delle quali, affiorante è il “Calcare Massiccio” che ha generalmente un colore biancastro, tendente all’avana, in strati spessi.
Con il proseguire della sedimentazione sopra il “Massiccio” vi è stata la costituzione di materiali che si possono considerare di notevole plasticità, soprattutto rispetto al basamento.

La reazione del Massiccio alle spinte tettoniche avrebbe provocato, in un primo momento ampie curvature, preludio di quelle che saranno in seguito le maggiori strutture (pieghe appenniniche), in un secondo momento con la deposizione delle formazioni plastiche sovrastanti il Massiccio, si sarebbe venuto formando lo stile tettonico a pieghe e taglie con direzione degli assi strutturali, sinclinali e anticlinali NO-SE, quasi subparalleli alla linea di costa attuale.
Da quanto esposto, cronologicamente, sì possono evidenziare due distinti momenti: quello determinato dalle azioni sul basamento “Massiccio”, con ampie sinclinali e pieghe e quello determinato dai terreni plastici delle varie formazioni che, assorbendo parte dei sistemi di faglie, hanno dato origine, adattandosi, all’attuale sistema a pieghe, con una alternanza più o meno ritmica di strette sinclinali e ripide anticlinali.
Da quanto sin qui esposto appare evidente che la storia Geo-Tettonica della nostra realtà territoriale è legata ai fenomeni disgiuntivi che hanno interessato i calcari rigide del Mesozoico, tanto che si parla di una tettonica dei rilievi mesozoici. Tali rilievi, strutturalmente, costituiscono le grandi anticlinali presenti nel territorio quali: M.Petriano M.Cucco, M.Nerone-M.Petrano-M. Catria, Montiego, Furlo, e Cesano; solo per citarne qualcuna. Nei rilievi Nerone-Catria e Furlo, affiora la formazione del “Calcare Massiccio”, al Montiego affiora la formazione della Corniola ad Aqualagna ed alle Cesane il “Calcare Rupestre” che rappresenta un salto morfologico; all’ Abbadia di Naro affiorano le “Scaglie”.

La struttura dei rilievi mesozoici, e non solo, è stata determinata, come accennato in precedenza, dal complesso del Massiccio basale: un complesso litologico di grande spessore dotato di una notevole rigidità a causa non solo del suo spessore, ma anche per l’assenza di netti piani di stratificazione. Questo complesso sottoposto alle spinte tettoniche si è curvato secondo pieghe ad ampio raggio, poi aumentando gli sforzi compressivi si è rotto secondo faglie che si differenziano secondo tre gruppi in relazione alla loro posizione e orientamento rispetto alle pieghe principali:

  • faglie longitudinali marginali sui fianchi delle anticlinali;
  • faglie longitudinali in cerniera;
  • faglie trasversali o oblique in zone di particolare sollecitazione.

Questi sistemi di faglie, per la loro forte presenza nell’ambito delle strutture geologiche, hanno un effetto positivo per quanto riguarda la capacità di alimentazione idrica degli acquiferi profondi, e un effetto negativo per quanto concerne la sismicità dell’area appenninica e sub appenninica del territorio provinciale.

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