Bacino del Metauro

Sono coinvolti i seguenti territori comunali:


Mercatello sul Metauro – Località Molino dei Frati: Fenomeno segnalato come frana di scorrimento attiva.


Apecchio – Località Valdara: Frana complessa quiescente che interessa un’area molto vasta , probabilmente legata a fenomeni di scorrimento dei detriti di falda che ricoprono i depositi cartonatici del substrato , favorita dalla presenza di circolazione idrica sotterranea .

Apecchio – Località Serravalle di Carda, versante sud sottostante l’abitato: Fenomeno di scorrimento quiescente probabilmente interessante i detriti di falda presenti nell’area, che ricoprono i depositi carbonatici del substrato.

Apecchio – Località Serravalle di Carda, versante nord abitato: Il dissesto, quiescente, interessa una scarpata di rilevante altezza, probabilmente di natura antropica, che taglia gli accumuli di detrito stratificati con giacitura a leggero franapoggio presenti nell’area. La scarpata è soggetta a fenomeni di scivolamento e/o ribaltamento di proporzioni limitate della stessa.

Apecchio – Località Serravalle di Carda - versante sottostante l’abitato direzione sud-ovest: Frana di scorrimento quiescente, probabilmente interessante i detriti di falda presenti nell’area che ricoprono i depositi cartonatici del substrato.


Cagli – Località Canalecchia: Frana segnalata come colamento attivo, ridotta notevolmente nel perimetro e riclassificata come soliflusso R 1 in sede di tavolo tecnico PAI.

Cagli – Località Casa S. Pietro: sud –est capoluogo: Frana complessa quiescente interessante i detriti di falda posti alla base dei rilievi cartonatici.

Cagli – Località Capoluogo: versante nord-ovest: Frana di crollo quiescente probabilmente legata all’incisione esercitata dal Torrente Bosso sulla sponda destra , in corrispondenza di un’ansa.

Cagli – Località Foci: Fenomeni di crollo quiescenti interessanti ripide scarpate incise nei depositi cartonatici del’area, posta a ridosso della strada statale. Una porzione del dissesto appare interessare il fronte della cava presente nella zona.


Urbania – Località La Casina: Frana di colamento attiva interessante i depositi di copertura del substrato. Lievemente ridotta nel perimetro in sede di tavolo tecnico PAI.


Peglio – Località Capoluogo, versante Sud: segnalata come frana di colamento attiva, si tratta più verosimilmente di un insieme di fenomeni di crollo interessanti le ripide scarpate dove affiora il substrato Arenaceo-Marnoso fratturato. Riclassificata come crollo attivo in sede di tavolo tecnico PAI.


Urbania – Località Cà Rugaccia: Dissesto segnalato come frana di colamento attiva.

Urbania – Località Cà Nova: Dissesto segnalato come frana di colamento attiva.


Isola del Piano – Località Il Piovaticcio: Segnalata come frana di scorrimento attiva non appare interessare elementi significativi a rischio.

Isola del Piano – Località Capoluogo, versante sud-est : Frana di scorrimento quiescente di limitata estensione.


Acqualagna – Località Furlo: Le ripide pareti rocciose calcaree sovrastanti la strada comunale ex S.S. Flaminia, che percorre il fondovalle della gola del Fiume Candigliano, sono da tempo in precarie condizioni di stabilità per effetto di uno stato di fratturazione notevolmente accentuato all’origine della caduta di massi anche di notevoli proporzioni. In passato è stata registrata, nel tratto corrispondente all’area perimetrata ai sensi dell’art. 1 del D.L. 180/98 sottostante la cosiddetta “cava del Furlo“, la caduta di massi di dimensione fino a 30 mc.


Urbino – Località Calmuco: Ampio dissesto segnalato come colamento attivo, lievemente modificato nel perimetro e riclassificato a R 2 in sede di tavolo tecnico PAI .

Urbino – Località Fonte Spino: Dissesto segnalato come di colamento attivo.


Fermignano – Località Furlo : Analoga situazione interessa le pareti rocciose situate in territorio comunale di Fermignano , dove in passato è stata registrata , nel tratto corrispondente all’area perimetrata ai sensi dell’art. 1 del D.L. 180/98 sottostante la località “ Rifugio del Furlo “ la caduta di massi di dimensione fino a 72 mc.

Fermignano – Località Furlo: Analoga situazione interessa le pareti rocciose sovrastanti l’area denominata “Passo del Furlo“, dove in passato è stata registrata, nel tratto corrispondente all’area perimetrata ai sensi dell’art. 1 del D.L. 180/98, la caduta di massi di dimensione fino a 84 mc.

Fermignano – Località C. Peci: presso l’imbocco della galleria del Furlo lato Est , fenomeni di crollo, con il coinvolgimento di clasti di roccia calcarea di dimensioni rilevanti interessano anche i versanti rocciosi sovrastanti la ex Strada Statale Flaminia ed alcune abitazioni in corrispondenza della suddetta località. Il relativo perimetro è stato riclassificato da quiescente ad attivo in sede di tavolo tecnico PAI.

Fermignano- Località Lanificio: Dissesto segnalato come frana complessa quiescente, riclassificato R2 in sede di tavolo tecnico PAI.

Fermignano – Località Villa Furlo: Dissesto segnalato come fenomeno di crollo quiescente, riclassificato in scorrimento quiescente a rischio R 2 in sede di tavolo tecnico PAI.


Fossombrone – Località San Gervasio: Dissesto segnalato come scorrimento attivo nel cui perimetro non appaiono tuttavia elementi a rischio di particolare importanza.

Fossombrone – Località Case Lombardi: Dissesto segnalato come fenomeno di crollo attivo di ridotta estensione, lungo la strada provinciale.

Fossombrone – Località San Lazzaro : Dissesto segnalato come scorrimento attivo in corrispondenza dell’area interessata nel 1934 dall’ampia frana sviluppatasi con estrema rapidità , travolgendo alcune abitazioni e la strada di fondovalle , mietendo vittime. Attualmente l’area non è interessata da edifici o attrezzature.

Fossombrone – Località Cittadella: frana complessa quiescente attraversata da due strade comunali.


Sant’Ippolito – Località Pian di Rose: L’area in dissesto è ubicata al confine di un’area artigianale in frazione Pian di Rose, al margine di una piana alluvionale sopraelevata di alcune decine di metri sull’attuale letto del Fiume Metauro e con il quale si raccorda con pareti strapiombanti. La tipologia di franamento, che mette a rischio le aree immediatamente a ridosso della scarpata-corona in questione è fondamentalmente da crollo, con evoluzione evidentemente retrogressiva. Testimonianze degli abitanti riferiscono di un arretramento del bordo di scarpata di circa 20 m negli ultimi 25 anni.


Fra i fattori che concorrono al dissesto sono da sottolineare: l’incessante processo di degradazione fisico-chimica cui è sottoposta la roccia affiorante in scarpata, l’alto gradiente topografico del versante , quasi verticale e le condizioni strutturali dei litotipi (i fenomeni di crollo si verificano principalmente durante il periodo invernale, quando la temperatura ambiente scende al disotto del punto di congelamento dell’acqua.


Cartoceto – Località Capoluogo: L’area in dissesto interessa la cinta muraria del Centro Storico di Cartoceto, in maniera prevalente lungo i fronti esposti a sud e ad est. La tipologia di franamento , che mette a rischio sia le aree sovrastanti che immediatamente sottostanti le mura urbiche è fondamentalmente da crollo. Fra i fattori che concorrono al dissesto sono da sottolineare: la forte degradazione della porzione più esterna della roccia che costituisce il substrato di appoggio della muratura (per uno spessore variabile da un minimo di pochi decimetri ad oltre 10 m) messa in evidenza da indagini geognostiche precedenti; la circolazione sotterranea di acqua, sulla cui provenienza sussistono tuttora delle incertezze.


Saltara – Località Calcinelli: Area interessata in passato da fenomeni di dissesto di natura superficiale coinvolgenti principalmente riporti antropici. Riclassificata come quiescente R 2 in sede di tavolo tecnico PAI.

Saltara – Località Capoluogo: Fenomeno di scorrimento quiescente riclassificato a rischio R 2 in sede di tavolo tecnico PAI.

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