Festa della Polizia Provinciale

Pesaro - Sala del Consiglio delle Autonomie “A. Bei” Sabato 17 novembre 2007

 

Autorità, Amministratori, dirigenti, agenti ed ufficiali della Polizia Provinciale, a voi tutti un saluto ed un ben trovati in questa terza festa del Corpo della Polizia della Provincia di Pesaro e Urbino, nella quale celebriamo ufficialmente l’ 8° anniversario della sua costituzione.

Era infatti il 12 novembre del 1999 quando la giunta da me presieduta deliberò il nuovo ordinamento della Vigilanza provinciale, strutturandola e riunificandola in un vero e proprio Corpo, con una specifica struttura di comando.

Devo dire, con un certo orgoglio, che fummo tra i primi a livello nazionale e i primi in assoluto nella regione Marche a costituire il Corpo di Polizia provinciale. Si trattò di una scelta organizzativa con la quale si prendeva atto della profonda trasformazione del ruolo e dei compiti della Provincia, determinatosi nel corso degli anni ’90 e culminato con il decentramento di tante e corpose funzioni pressoché in tutti i settori dell’ordinamento amministrativo. In sostanza ci era già ben chiaro che l’estendersi dei compiti gestionali e programmatori della provincia alle materie della tutela ambientale e delle risorse idriche, della gestione dei rifiuti, dell’assetto idrogeologico, dell’urbanistica, della tutela paesaggistica, della regolazione dell’attività estrattiva, dei trasporti, della circolazione e viabilità stradali, dell’agricoltura e del turismo, avrebbe gioco forza implicato un’espansione, nei predetti settori, anche dei compiti di vigilanza e controllo, chiamando direttamente in causa la polizia provinciale, fino ad allora prevalentemente, se non esclusivamente, dedicata ai tradizionali, e pure importanti compiti di vigilanza ittico-venatoria.

Gli anni successivi ci hanno dato ragione, confermando la lungimiranza di quella intuizione. Tuttavia va sottolineato che, per quanto condivisibile sul piano teorico, la scelta organizzativa adottata 8 anni fa dalla nostra amministrazione non si sarebbe rilevata vincente se, in concreto, all’atto pratico, questa idea non si fosse incarnata in un insieme di donne e uomini, agenti ed ufficiali che, dal 2002 sotto la guida del comandante Daniele Gattoni, si sono fortemente impegnati per rendere sempre più pronta, efficace ed incisiva l’azione del Corpo di Polizia provinciale.

A voi tutti, senza esclusione alcuna, va pertanto, a nome della Comunità provinciale che rappresento, un ringraziamento sincero per l’opera prestata e l’impegno profuso nell’interpretare in maniera sempre più dinamica il ruolo fondamentale che l’ordinamento vi assegna.

Al ringraziamento per quanto fin qui fatto, si associa l’auspicio, per parte mia una certezza, che con la stessa dedizione ed impegno saprete in futuro affrontare le ulteriori sfide che, sulla base delle prospettate riforme legislative, le province saranno nei prossimi anni nuovamente chiamate a raccogliere per garantire sviluppo e sicurezza ai propri cittadini.

Come sapete, infatti, l’esigenza di un ulteriore riassetto e sviluppo della polizia locale (municipale e provinciale) è al centro di un disegno di legge sostenuto unitariamente da Regioni, ANCI ed UPI ancora all’esame del parlamento. In questa proposta di legge sono posti con grande chiarezza alcuni punti basilari che anche la prossima legge regionale marchigiana di riforma della polizia locale dovrà riprendere e sviluppare:

  • dare certezza, potenziandola, all’attività e all’organizzazione dei corpi e dei servizi di polizia locale, superando e rivedendo la legge 65/86 alla luce del decentramento amministrativo e dei nuovi assetti costituzionali;
  • ricomprendere le attività di polizia locale tra le funzioni fondamentali di Comuni e Province, riconoscendo così espressamente anche il ruolo e i compiti della polizia provinciale e la sua sostanziale parificazione funzionale alla polizia municipale;
  • riconoscere il carattere esclusivamente locale della polizia amministrativa (Municipale e Provinciale) con stabile ancoraggio agli enti locali di appartenenza e con esplicita esclusione della creazione di una polizia a base regionale;
  • riconoscere il ruolo che le Province possono svolgere anche in favore dei piccoli Comuni, per integrare l’azione della polizia municipale e per supportare e coordinare la progettazione e realizzazione delle politiche integrate per la sicurezza;
  • prevedere e attivare politiche di formazione e aggiornamento della polizia locale, finanziate e sostenute dalle Regioni;
  • prevedere, attivare e finanziare politiche per la sicurezza dei cittadini - con l’ovvia esclusione delle funzioni di tutela dell’ordine pubblico di competenza statale - individuando le competenze, in merito, della polizia locale e le relative forme di coordinamento tra i diversi corpi di polizia.

 
Anche nella nostra provincia, con centri urbani sicuramente a misura d’uomo, dove la qualità della vita è particolarmente alta anche in virtù di un notevole tasso di sviluppo economico che si coniuga con un basso indice di criminalità, la sicurezza e la vivibilità del territorio continua ad essere percepito dai cittadini e dall’opinione pubblica come problema prioritario, la cui soluzione non è riducibile alle sole politiche di ordine pubblico, ma richiede un mix di politiche di prevenzione sociale e di presidio territoriale che chiamano fortemente in causa Comuni e Province: gli enti locali più vicini ai cittadini che, in base alla Costituzione e al principio di sussidiarietà, devono garantire lo sviluppo delle proprie comunità. Non c’è sviluppo senza sicurezza e piena fruibilità delle aree extraurbane come delle città e dei quartieri, dove occorre affiancare alla tradizionale attività di prevenzione e controllo, un sempre più articolato sistema di presenze che veda, da una parte, un’organizzazione coordinata dei vari settori di intervento dell’ente locale (polizia locale, protezione civile, azioni di tutela e difesa del suolo e dei corpi idrici, servizi viabilità e trasporti, protezione ambientale, servizi culturali e sociali), e contemporaneamente la valorizzazione delle componenti sociali ed economiche in un quadro di piena collaborazione delle istituzioni locali e statali con la società civile espressa dalle imprese, dall’associazionismo e dal volontariato.

Nel settore della tutela della sicurezza e della legalità il ruolo degli enti locali è quindi ormai fondamentale e ciò trova una significativa conferma legislativa, laddove si stabilisce la presenza del Presidente della Provincia e del Sindaco del Comune capoluogo nel Comitato provinciale per l’ordine e la sicurezza pubblica istituito presso ogni prefettura.

In questo quadro davvero fondamentale è l’apporto che le polizie locali, municipali e provinciali, possono offrire in termini di controllo e presidio del territorio, ma anche con una capacità di ascolto, ed un’azione di prevenzione, informazione e ausilio ai cittadini che porti a sviluppare un costante e qualificato rapporto con la popolazione.

In questi ultimi anni il nostro Corpo di Polizia Provinciale è stato riorganizzato, ringiovanito e riqualificato, anche per fronteggiare queste nuove impegnative responsabilità. So bene, per altro, che le difficoltà operative non sono ancora tutte superate e che la struttura del Corpo andrà ulteriormente potenziata sia in termini di personale che di risorse strumentali, compatibilmente, come è ovvio, con le disponibilità di bilancio e con i vincoli imposti a livello nazionale dal rispetto del patto di stabilità.

Un obiettivo fondamentale di governo della nostra amministrazione provinciale, per tutto questo mandato, resta dunque quello di procedere con fermezza, in accordo e sintonia piena con Comuni, Prefettura, Questura e forze di polizia statale, nella promozione di politiche moderne per la tutela della piena sicurezza dei cittadini. Andrà quindi ulteriormente sviluppata, dalla Provincia, l’attività di presidio territoriale, prevenzione, controllo e vigilanza, specie nei settori fondamentali di competenza: della sicurezza stradale, della difesa del territorio e della tutela ambientale, delle risorse idriche, della gestione dei rifiuti, dell’attività venatoria e piscatoria; confermando e sviluppando il modello organizzativo del Corpo, strutturato secondo nuclei specializzati, inserito nella struttura organizzativa facente capo al dirigente del Servizio Affari Generali e Istituzionali, dott. Andrea Pacchiarotti, e posto funzionalmente, come previsto dalla legge, alle dirette dipendenze del Presidente della Provincia.

Se queste sono le prospettive di azione del nostro Corpo di Polizia, voglio però anche fissare per un attimo lo sguardo all’attività già svolta, rimarcando i notevoli passi avanti fatti quest’ anno con riguardo a tre settori specifici:

-  SICUREZZA STRADALE: abbiamo ulteriormente intensificato le campagne di sicurezza e le attività di vigilanza e controllo sulla rete viaria, destinando una consistente parte dei proventi derivanti dalla riscossione delle sanzioni pecuniarie a campagne mirate sulla sicurezza e all’assunzione, a tempo determinato, di giovani vigili da impiegare nella vigilanza stradale;

-  VIGILANZA VOLONTARIA: abbiamo organizzato al meglio le guardie volontarie, sulla base di modalità organizzative consensualmente definite con le associazioni ecologiche, ittiche e venatorie. Al riguardo un particolare ringraziamento voglio rivolgere alle guardie ecologiche volontarie facenti capo all’associazione ASSO GEV, presieduta da CARLO VECCHIETTI, e alle altre Associazioni Volontarie che per tutto il corso del 2007 hanno assiduamente e proficuamente collaborato con la nostra polizia provinciale nelle azioni di controllo sul territorio;

-  VIGILANZA AMBIENTALE: particolare sottolineatura merita poi l’azione di vigilanza ambientale svolta dalla nostra polizia in materia di gestione dei rifiuti, dove l’azione di accertamento, di notevole complessità tecnica, è svolta sempre con grande competenza e dinamismo dai nostri vigili: prova ne è che nell’ultimo anno, nonostante le croniche carenze di personale, abbiamo registrato, in questo settore, un netto innalzamento degli accertamenti effettuati e delle sanzioni elevate.

In conclusione, prima di passare la parola al Comandante del Corpo, Daniele Gattoni, che illustrerà più in dettaglio l’organizzazione e il bilancio assai positivo dell’attività della vigilanza provinciale, voglio ribadire il mio ringraziamento a tutti i partecipanti a questa  Festa della Polizia provinciale ed in particolare a quanti nella polizia lavorano con dedizione, passione e consapevolezza di svolgere una professione assai impegnativa, importante e delicata, che, sono sicuro, sempre più verrà nei prossimi anni riconosciuta anche dall’opinione pubblica per tutto il suo forte rilievo sociale.

                          F.to Sen. Palmiro Ucchielli

 




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