Comunicati stampa | Dalla Provincia
Origine: Informazione e stampa - Autore: Francesco Nonni

Vallefoglia, il sì del consiglio provinciale

Il via libera dell’assemblea: ora il passaggio in Regione, prima del referendum

PESARO – Va avanti il disegno per la Vallefoglia, con il parere favorevole del consiglio provinciale alla fusione di Colbordolo e Sant’Angelo in Lizzola. La sintesi del voto (si astiene solo il Pdl, ndr), sotto gli occhi dei due sindaci in aula, è che l’ «assemblea prende atto delle deliberazioni dei due consigli comunali» e chiede di applicare «le stesse condizioni adottate per i tre Comuni della provincia di Ancona (Ripe, Monterado e Castelcolonna, ndr)». In più, c’è l’appello a «legiferare tempestivamente sulle fusioni fra Comuni per regolamentare uniformemente l’erogazione dei contributi regionali». Obbligato lo step in via Gramsci per rispettare il cronoprogramma, che prevede a dicembre il referendum consultivo. Matteo Ricci: «Il processo coglie un punto essenziale del momento attuale. Bisogna riformare le istituzioni. Altrimenti il pubblico verrà travolto, insieme al welfare e ai servizi. E’ un tema nazionale e un nodo centrale per salvare la coesione sociale. Credo alle riforme fatte dal basso, è un’esigenza politica e amministrativa. Dobbiamo sostenere questi approcci per rafforzare i Comuni, specialmente se in futuro le Province saranno enti di secondo livello». Insomma: «Con la fusione nascerà il quarto Comune della provincia, in ordine di grandezza. Avrà un valore contrattuale forte nel territorio. L’esigenza di accelerare nasce anche dalla richiesta di pari trattamento rispetto ai tre Comuni dell’Anconetano». Secondo Elisabetta Foschi (Pdl), «non c’è una riforma organica o un filo conduttore unico. Manca un disegno strategico, sia del governo che della Regione. E la Provincia non ha svolto un ruolo di coordinamento: le richieste dei Comuni sono dettate solo da motivi finanziari. Non ce la fanno più, non riescono ad andare avanti e la colpa non è dei sindaci. La Regione ha fatto una legge orribile. Ora si va avanti con la fretta e in mezzo al caos». Per Roberto Giannotti (Scelta civica), «il problema della razionalizzazione delle autonomie locali non è più rinviabile. Ma la condizione è che il percorso abbia a cuore il bene dei cittadini e non segua logiche sostenute da calcoli politici. In ogni caso, con la scelta di oggi fallisce il sogno del grande monarca del territorio (Ucchielli, ndr), che guardava ad un Comune di 30mila abitanti».  Daniele Tagliolini (Pd): «La sceltà è da condividere. Si lega alla sostenibilità e offre risposte efficaci ai problemi posti dai vincoli del patto di stabilità». Il capogruppo Pd avverte: «Se non saranno riconosciuti ai nostri Comuni gli stessi diritti di quelli dell’Anconetano non escludiamo azioni legali».

Centro ricerche floristiche. Interpellanza di Giannotti sul Centro ricerche floristiche: «E’ un quadro a tinte fosche. La struttura ha azzerato l’attività scientifica, il personale è stato asservito alle necessità della Gola del Furlo. Non sono rispettate le finalità. Ora l’edificio è stato inserito dalla Provincia tra i beni da alienare. Si rischia la dispersione di un grande patrimonio avuto in eredità». Di qui, l’appello del consigliere di minoranza: «Scongiuriamo l’allontanamento del Centro da Pesaro, salvaguardando la volontà della donazione del privato. Tra le ipotesi di trasferimento, la più concreta e praticabile è quella del fabbricato in via di ristrutturazioone sul San Bartolo (Furlo e Codma le altre, ndr). Offre le migliori garanzie. E proprio oggi il presidente dell’ente Parco ha spedito una lettera alla Provincia, ufficializzando la disponibilità. In ogni caso, non si possono utilizzare le risorse e il personale del Furlo per gestire il Centro. Piuttosto si crei un tavolo con Regione, Comuni, università, Ente parco e fondazione Carisp per affrontare i temi dell’ubicazione e gestione». Risponde l’assessore Tarcisio Porto: «Il mio dovere è fare tutto il possibile per salvaguardare il Centro. Entro la fine della legislatura sarà individuata la collocazione legale e amministrativa. Stiamo visionando tutte le ipotesi. Ho scritto al governatore e al sindaco di Pesaro per chiedere un supporto operativo. Non si tratta di trovare un involucro, ci vuole un programma di gestione con i fondi. Ci deve essere un ragionamento di restituzione a un territorio più vasto. Penso che la collocazione sia più idonea al Furlo: è un’area nazionale con biotopi particolari. E con il ministero ci sarebbe la sicurezza di dare al Centro una valenza nazionale. In più la gestione resterebbe alla Provincia anche nel futuro, garantendo il flusso economico e la spesa del personale».

Passa all’unanimità l’ordine del giorno proposto dal presidente Luca Bartolucci per l’adesione della Provincia alla «giornata internazionale della consapevolezza sulla morte dei bambini durante la gravidanza o dopo il parto», in programma il 15 ottobre.

In apertura di seduta, un minuto di silenzio per le vittime di Lampedusa e un altro minuto di raccoglimento per Umberto Bernardini. Che Matteo Ricci ricorda: «Uomo onesto e sobrio, caratterizzato da grande cultura e umanità. Non arretrava di un passo, aveva forti convincimenti morali. Ha lasciato la sua impronta sui temi urbanistici e ambientali. Era un innamorato della provincia e di Urbino, ha fatto tanto per la nostra comunità: non lo dimenticheremo».

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