Comunicati stampa | Dalla Provincia
Origine: Informazione e stampa - Autore: m.b.

Unanime protesta questa mattina in Provincia contro i tagli del Governo

All’assemblea, convocata dal presidente dell’Amministrazione di viale Gramsci Palmiro Ucchielli, erano presenti circa 50 amministratori locali...

Unanime protesta questa mattina in Provincia contro i tagli del Governo, previsti dalla legge Finanziaria, alle risorse di Comuni, Province e Regioni. All’assemblea, convocata dal presidente dell’Amministrazione di viale Gramsci Palmiro Ucchielli, erano presenti circa 50 amministratori locali (i municipi del territorio sono 67), i rappresentanti delle associazioni di categoria, dei sindacati, del mondo produttivo.

Un “no” deciso si è levato dall’antica sala Adele Bei: «Quei provvedimenti sono illegittimi, vanno revocati immediatamente perché penalizzano in maniera troppo pesante lo sviluppo economico e la qualità della vita dei cittadini».

E il presidente Ucchielli ha annunciato un «presidio permanente delle autonomie locali, che resteranno mobilitate fino a ottenere modifiche sostanziali della legge finanziaria».

L’incontro si è concluso con l’approvazione all’unanimità di un documento (qui allegato), inviato al presidente della Repubblica, al presidente del Consiglio dei ministri e ai gruppi parlamentari di Camera e Senato.

Inoltre il presidente della Provincia e i sindaci del territorio hanno trasmesso un telegramma alla sede Rai di Ancona e a Saxa Rubra per «rimarcare la continua assenza di informazione da parte del servizio pubblico radiotelevisivo su importanti iniziative del territorio della provincia di Pesaro e Urbino».

 

 

 

 

 

PROPOSTE CORRETTIVE AL D.L. 12/07/2004 DEL GOVERNO

IN MATERIA DI FINANZA PUBBLICA

 

VENERDI’ 30 LUGLIO 2004 – SALA ADELE BEI

 

 

Il Governo, come noto, con il recente decreto legge del 12 luglio scorso, il n. 168, è intervenuto a dettare norme correttive di finanza pubblica, incidendo in maniera estremamente pesante sulla finanza locale e sul sostegno allo sviluppo e alla competitività del sistema economico, ulteriormente aggravato dal Dpef approvato che contiene la previsione di ulteriori e pesanti tagli.

Tale provvedimento prevede, infatti, una riduzione per il 2004 delle spese correnti per acquisto di beni e prestazioni di servizi pari al 10% della spesa annua mediamente sostenuta nel triennio 2001-2003, ma nella realtà proprio perché si prende a base una media triennale ed il taglio avviene nel corso del secondo semestre, e non a inizio anno, tale percentuale è ben più alta tanto che questa Provincia, applicandolo alla lettera, sarebbe costretta ad operare un taglio effettivo del 45,64%!

Viene, altresì, posto un tetto alle spese, per cui si arriva all’assurdo che, pur avendo disponibilità di bilancio, non potremmo spendere pena pesanti responsabilità contabili e disciplinari.

Per la Provincia di Pesaro e Urbino ciò si manifesterà negativamente sui servizi e sulle manutenzioni, sulla spesa corrente riguardante gli edifici scolastici, sulla sicurezza delle strade di pertinenza, sulla qualità dell’ambiente e la messa in sicurezza del territorio, sulla funzionalità dei centri per l’impiego e, anche, sulla formazione, le attività culturali e quelle di sostegno alle attività produttive e all’individuo.

Invece d’incidere sulla finanza pubblica con strategie d’ampio respiro, tali da produrre effetti nel lungo periodo, e non con interventi solo basati sulle una-tantum, al contrario s’affossa con una vera e propria “restaurazione centralista” l’autonomia degli Enti locali, con un Governo che decide per tutti, saltando ogni tavolo di confronto, calpestando quei principi costituzionali che garantiscono piena autonomia agli Enti locali del Paese, con un’impostazione ideologica che rivela una completa sfiducia nei confronti dell’operato degli organi di governo locale che, peraltro, varrà bene ricordarlo, sono legittimati dal voto dei cittadini che li hanno eletti, e in aperto spregio a quel Federalismo a parole tanto invocato.

Nel richiedere, pertanto, la revoca immediata del provvedimento, visto che i Bilanci di Province e Comuni sono, dati alla mano, non solo nella loro quasi totalità sani ma spesso anche in attivo, nel caso in cui il Governo non volesse accogliere la nostra richiesta chiediamo con forza che il Ministero dell’Economia e delle Finanze faccia almeno propria l’interpretazione dei commi 9 –10-11 dell’art. 1 del decreto legge n.168 proposto e dall’Unione Province d’Italia e dall’ANCI , ed in particolare preveda che:

a) gli Enti che hanno rispettato il patto di stabilità per l’anno 2003, e che presentano situazioni di sostenibilità anche per il primo semestre 2004, debbano operare solo una riduzione del 10% delle spese ancora non impegnate al 12 luglio 2004, senza dover fare riferimento alla media del triennio 2001-2003;

b) vadano escluse dal calcolo tutte le spese da sostenere in base ad entrate aventi specifico vincolo di destinazione;

c) la spesa per Co.co.co. non venga considerata nella voce “Consulenze”;

d) in ultimo, alle spese per consulenze, studi, rappresentanza, missioni all’estero, relazioni pubbliche e convegni venga applicata la riduzione del 10% e non del 15%.

 

 

 

Senatore Palmiro Ucchielli

 

torna all'inizio del contenuto