Comunicati stampa | Dalla Provincia
Origine: Informazione e stampa - Autore: Giovanna Renzini

Ucchielli al sindaco di Fano: “Non capisco queste polemiche, al ministro dell’Interno ho chiesto solo di vigilare”

Il presidente della Provincia ha invitato Aguzzi a non sottovalutare gli eventi

PESARO – “Al ministro dell’Interno ho chiesto semplicemente di vigilare e prestare attenzione affinché la manifestazione promossa da Forza Nuova non si trasformasse in apologia del fascismo ed esaltazione del nazismo. Come rappresentante dell’intera comunità provinciale, e dunque anche della città di Fano, penso di aver fatto soltanto il mio dovere. Il sindaco di Fano, invece di risentirsi e fare polemiche, dovrebbe pensare a vigilare, come è necessario fare in una provincia antifascista, democratica e non violenta come la nostra”. Il presidente della Provincia Palmiro Ucchielli risponde sorpreso ai toni accesi di Aguzzi sulla stampa. “Se il sindaco di Fano, invece di sottovalutare gli eventi, avesse prestato maggiore attenzione dall’inizio, sarebbe stato meglio. Ad ogni modo, se la mia lettera al ministro Giuliano Amato può essere servita a mantenere alto il livello di guardia affinché l’iniziativa si svolgesse nel rispetto delle leggi della Repubblica italiana, posso solo essere contento. Esprimo apprezzamento sul fatto che Forza Nuova ha assicurato che farà rispettare i valori etici e morali della provincia, che sono quelli della democrazia ed antifascismo, per i quali abbiamo ricevuto anche una medaglia dall’ex presidente della Repubblica Carlo Azeglio Ciampi”.

Da Ucchielli un invito al sindaco Aguzzi a partecipare all’incontro promosso per martedì 6 febbraio alle ore 11 in Provincia con i capigruppo del consiglio provinciale, i segretari provinciali dei partiti, l’Anpi, Cgil, Cisl e Uil proprio “per discutere insieme di questo fenomeno che crea un clima di tensione nell’intero territorio provinciale”. 

Infine, il presidente della Provincia esprime soddisfazione per la decisione del procuratore militare di La Spezia Marco De Paolis di istruire un processo sui crimini commessi a Fragheto di Casteldelci, il 7 aprile 1944. “Le approfondite ricerche storiche promosse dalla Provincia negli archivi internazionali e l'azione congiunta, con il Comune di Casteldelci, perché venissero individuati i responsabili di così gravi fatti – dice Ucchielli -, hanno portato ad un primo risultato. Ritenevamo doveroso che venisse promossa un'azione di verità e giustizia sui tanti crimini nazifascisti che hanno insanguinato il territorio, di cui la strage di Fragheto rappresenta il più grave e ignobile, coinvolgendo donne, anziani e bambini. E’ importante che su quegli eventi non ricada l'oblio ed anzi, devono costituire un monito alle generazioni future. Proprio con questi fatti nel cuore, usciti dalla guerra di Liberazione, i padri costituenti stesero 60 anni fa i principi fondamentali della Repubblica, nella convinzione che solo un paese fondato su idee e valori di pace, tolleranza, democrazia e rispetto dei diritti umani, potesse avere un futuro di sviluppo e libertà”.

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