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Origine: Informazione e stampa - Autore: m.b.

Tornano le avventure di Padellino

Ristampato il libro per ragazzi di Giuseppe Mari, venerdì presentazione dell’opera in Provincia

PESARO. Un libro per ragazzi, ma non solo. Un racconto d’avventura, una favola e insieme un apologo rivolto a tutti i lettori. “Padellino” di Giuseppe Mari torna tra le pagine di un libro (della Metauro Edizioni), ristampato quest’anno dalla Provincia dopo la prima edizione del 1949. La pubblicazione è un omaggio alla memoria dell’autore, scomparso nel settembre del 2002. Una figura emblematica della vita politica e culturale del territorio che ha militato nella lotta partigiana ed è stato maestro di giovani generazioni, nonché presidente dell’Amministrazione di viale Gramsci alla fine degli anni ’50 e dirigente dell’allora Partito comunista italiano.

Traversie, pericoli, sogni ed emozioni del piccolo partigiano saranno rivissuti venerdì 21 novembre alle 18 nella sala del consiglio provinciale durante la presentazione dell’opera. Interverranno il presidente della Provincia Palmiro Ucchielli, l’assessore ai beni e alle attività culturali-editoria Paolo Sorcinelli, Emidio Bruni, Adelelmo Campana, Giorgio De Sabbata e Corrado Donati. È prevista la testimonianza di Enzo Merli, la cui esperienza durante la lotta di Liberazione avrebbe ispirato le vicende di Padellino.

Una narrazione in bilico tra fantasia e realtà, dunque, che fa dell’opera «un documento, una testimonianza su uno dei periodi più complessi, tormentati e drammatici che la storia d’Italia abbia attraversato - spiega l’assessore Sorcinelli - In questo contesto può risultare credibile anche la trama del racconto, scritto da Mari a pochi anni dalla conclusione dei fatti a cui la storia si ispira (1949)».

Il protagonista è un ragazzo di dodici anni che, sopravvissuto a un bombardamento dove invece muore la sorella più piccola, fugge di casa per unirsi alle formazioni partigiane sui monti pesaresi.

Del resto «dietro “Padellino” letterario si cela una realtà sperimentata in prima persona - fa notare Sorcinelli - primo perché l’autore fu effettivamente, durante la guerra di Liberazione, il comandante Carlo della Quinta brigata Garibaldi di Pesaro, secondo perché nella stessa brigata militò e combatté Enzo Merli, un ragazzino di tredici anni che, come partigiano, venne insignito della medaglia d’argento al valore militare».

Quasi duecento pagine, corredate dalle suggestive illustrazioni di Bernardo Leporini, che si leggono tutte di un fiato, per sognare, ricordare e riflettere.

 

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