Comunicati stampa | Dalla Provincia
Origine: Informazione e stampa - Autore: Francesco Nonni

Sanità, Matteo Ricci alla Regione: «Ora si facciano atti concreti su budget e nuovo ospedale»

Consiglio, approvato il Piano annuale per la gestione del cinghiale nella Riserva del Furlo

PESARO -   «Siamo delusi perché le cose non vanno. Ora vogliamo due risposte nelle prossime settimane: la prima sul budget, la seconda sul nuovo ospedale e sui suoi tempi. Con atti concreti, non solo con dichiarazioni d'intenti. Altrimenti ritengo che ci sia bisogno di iniziative forti». Lo ha detto Matteo Ricci in consiglio provinciale, rispondendo a un'interpellanza sulla sanità presentata da Roberto Giannotti. Ha aggiunto il presidente della Provincia: «In questi anni abbiamo cercato di accompagnare un'idea strategica, alla quale abbiamo creduto e crediamo ancora. E cioè il progetto di rafforzare la sanità del nord delle Marche, utile e fondamentale per l'intera sanità marchigiana. Ma i dati non sono interpretabili, purtroppo, e parlano chiaro. L'obiettivo era diminuire la mobilità passiva, che invece è aumentata. Abbiamo chiesto specializzazioni: alcune sono arrivate ma poi sono state chiuse per 4 mesi all'anno. Il budget doveva aumentare e invece è diminuito. Le risorse sono state tagliate. Oggi ci dicono che verranno restituite? Va bene la dichiarazione d'intenti ma dobbiamo vedere ancora un atto concreto». Ancora: «Sull'ospedale abbiamo fatto tutto: delibere, indirizzi, studi di viabilità, graduatorie tecniche. E lo abbiamo fatto 3 anni fa. Ma ancora non c'è neanche il progetto dell'ospedale. Non possiamo fare finta di nulla. Io devo difendere la mia provincia e la mia città: se le cose non vanno non si può dire il contrario. Abbiamo avuto molta pazienza, abbiamo sperato che le cose andassero nel verso giusto. Ma ora abbiamo bisogno di fatti concreti: i 6 milioni di euro vengono restituiti o no? Ci vuole una delibera, anche perché il piano occupazionale, che deve partire fra un mese, si mette in moto solo con i fondi. Secondo punto: l'ospedale si fa o no? Se il nosocomio nuovo non c'è, anche l'organizzazione attuale è tutta da rivedere. Abbiamo bisogno di tempi certi. Chiediamo a Spacca atti concreti nel giro di poche settimane, altrimenti è un disastro. E in generale verrà fuori nei territori una campagna elettorale giocata sulla salute e sulla pelle dei cittadini. Speriamo che ci sia nelle prossime settimane una inversione di tendenza perché il sistema marchigiano, senza un polo nord attrattivo e forte, non funziona». Secondo Roberto Giannotti, «è evidente il disastro sanitario della provincia. E per le sue dimensioni, dovrebbe indurci a chiedere le dimissioni dell'assessore Mezzolani. Che ha dimostrato incapacità nella gestione dei servizi ospedalieri nel complesso e nella gestione dell'ospedale unico Pesaro-Fano in particolare. Non è stato ripristinato di fatto il budget finanziario; non è stato restituito all'azienda sanitaria il 'maltolto', cioè i 6 milioni di euro. Stiamo aspettando da anni il progetto speciale della radioterapia, della neurochirurgia, della medicina nucleare;  questioni alle quali non si risponde con una promessa. Ci sono accorpamenti impropri dei reparti, non siamo soddisfatti delle garanzie sulla pediatria. Gli ospedali di Pesaro e Fano, rispetto al piano di riordino, non possono fare a meno di mantenere reparti fondamentali come medicina e chirurgia. E ancora, non siamo soddisfatti delle garanzie sulle liste d'attesa. Infine, c'è una lentezza enorme rispetto alla concretizzazione della prospettiva dell'ospedale unico».

Approvato il Piano annuale per la gestione del cinghiale della Riserva del Furlo (si astiene Forza Italia, ndr). L'assessore Tarcisio Porto: «Completiamo gli strumenti operativi e normativi  che consentono il controllo e la gestione dell'ungulato, che è indice di naturalità perché al Furlo trova condizioni favorevoli. Ma la sua altissima concentrazione, per contro,  crea danni a vari ambienti della Riserva. Non è un piano per la caccia al cinghiale: è un sistema per il conteggio, la verifica e la comprensione  di intervento con tutti gli strumenti. Come chiusini, colture a perdere, dissuasori, recinzioni  e  altre soluzioni che vanno a calmierare i rischi di incidenti stradale». Il capogruppo di Forza Italia Antonio  Baldelli: «Non è serio dare una risposta al problema a 3 mesi dallo scioglimento del consiglio provinciale. Mi sembra tardi  per prendere consapevolezza di una questione che sta recando grave danno agli agricoltori. Tra l'altro, si sono illusi gli agricoltori sui risarcimenti e altri amenità. Ma poi, quando ci si presenta in Regione, si ottiene il 50 per cento del risarcimento sui sinistri. O adesso lo zero per cento, visto che i fondi sono terminati. Non solo: la giunta è riuscita a scontentare anche la categoria dei cacciatori». Lo stesso Baldelli, nel corso della seduta, ha aggiunto: «Rimarco ancora l'assenza in consiglio provinciale di Matteo Ricci. Ringrazio invece Rossi, Seri e Porto per il loro voto in giunta provinciale contro l'outlet di Marotta. Condivido la loro decisione come esponente dell'entroterra, che sarebbe stato spogliato dalla nascita di questa struttura. Un gesto di coraggio». Tra i banchi subentra Daniela Bartoloni (Pd) al dimissionario Daniele Sanchioni. In apertura il presidente del consiglio Luca Bartolucci ricorda la figura di Emidio Bruni, «sindaco di Gradara, parlamentare e consigliere provinciale per 16 anni», con un minuto di silenzio.

 

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