Comunicati stampa | Dalla Provincia
Origine: Informazione e stampa - Autore: Giovanna Renzini

Salvatore Settis agli studenti: “La storia dell’arte serve a capire il mondo, le riforme scolastiche l’hanno devastata”

Interessante lectio magistralis nell’ambito di “ClassicaMente”, la giornata promossa dal Centro Studi Vitruviani di Fano

FANO – “La storia dell’arte, come tutte le scienze storiche, serve per capire il mondo che ci circonda. Il classico non è qualcosa del passato, ma ci appartiene profondamente, perché senza di esso non capiremmo il futuro. Finiremmo per essere come i ciechi della parabola, in cui ognuno guidava l’altro e tutti cadevano nella fossa. Le riforme scolastiche che hanno devastato la storia dell’arte, hanno privato le persone degli strumenti per capire il mondo. La storia dell’arte è invece fondamentale per la formazione totale dell’individuo. Alla devastazione del paesaggio, sia fisico che morale, si può reagire solo con la conoscenza”.

E’ quanto evidenziato da Salvatore Settis, presidente del Comitato scientifico del Centro studi Vitruviani, ai circa 500 studenti del liceo scientifico “Torelli”, del classico “Nolfi” e dell’artistico “Apolloni” che hanno seguito affascinati, nell’aula magna del Torelli, la sua lectio magistralis su “La nascita (in Grecia) della storia dell’arte”. L’occasione è stata fornita da “ClassicaMente”, la giornata dedicata al classico e alla classicità promossa dal Centro Studi Vitruviani di Fano, che ha portato nella “città della fortuna”, oltre a Salvatore Settis, altri importanti studiosi dell’arte e della cultura classica come Paolo Moreno, Antonio Corso e Nino Criscenti.

“La storia dell’arte come la conosciamo – ha spiegato Salvatore Settis, introdotto dal presidente del Centro Studi Vitruviani Luciano Filippo Bracci, dal coordinatore scientifico Paolo Clini e dal dirigente scolastico del ‘Torelli’ Samuele Giombi – ha una genealogia a tutti nota: viene dal Rinascimento italiano, Vasari e prima di lui Ghiberti. Meno nota è la ‘preistoria’ della storia dell’arte, la sua origine nella Grecia del IV – III secolo a.C. Eppure, senza questo antefatto, e senza la mediazione di Plinio il Vecchio, non si potrebbe spiegare la (ri)nascita della storia dell’arte nel Quattro e Cinquecento. Ripercorrere la nascita, in Grecia, della storia dell’arte aiuta a comprenderne alcune caratteristiche, che in parte durano fino ad oggi. Anche in questo ambito, come in tanti altri, siamo ‘figli dei Greci’, ed in costante dialogo con essi”.

A ribadire l’importanza del classico e della classicità è stato anche Paolo Clini, coordinatore scientifico del Centro studi Vitruviani che, insieme al giornalista e autore televisivo Nino Criscenti ha presentato un progetto che si propone di “Raccontare Vitruvio e la classicità”, alla ricerca delle importanti tracce lasciate in tanti luoghi del mondo.

“Lisippo e l’Atleta di Fano nello splendore dell’arte greca” è stato invece  il tema dell’incontro pubblico del pomeriggio, che si è svolto al Teatro della Fortuna.

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