Comunicati stampa | Dalla Provincia
Origine: Informazione e stampa - Autore: Milena Bonaparte

Rifiuti, il consiglio boccia mozione di An

Dibattito in viale Gramsci sul caso discariche, la maggioranza conferma che «sono stati fatti tutti i controlli»

PESARO. Il consiglio provinciale ha respinto la mozione di censura presentata dal gruppo di Alleanza nazionale contro l'attività di controllo dell'Amministrazione di viale Gramsci sulla gestione dei rifiuti. Con 19 "no" della maggioranza (e 8 voti a favore dell'opposizione) il documento firmato da Elisabetta Foschi, Antonio Baldelli, Enzo Di Tommaso e Giancarlo Rossi, in cui si stigmatizza "l'incapacità" di presidente e giunta a "garantire un corretto smaltimento" dei materiali di scarto, è stato bocciato al termine di un lungo dibattito che sul caso-discariche, al centro delle indagini della magistratura, ha coinvolto i rappresentanti di tutti i partiti.
La mozione è stata motivata, in apertura di dibattito, dal capogruppo di An Foschi che prima ha ricordato le competenze della Provincia, «non più solo di controllo ma anche relative al rilascio di autorizzazioni per gli impianti di smaltimento», poi ha messo in evidenza che «nel periodo antecedente il 2002 ci sono state gravi disfunzioni in varie discariche del territorio, disfunzioni strutturali e gestionali mai emerse e corrette dopo i controlli della Provincia».
Pronta la replica dell'assessore alla gestione dei rifiuti Sauro Capponi: «È ora di finirla con questo terrorismo ambientale - ha esordito -. Dalla propaganda politica sarebbe bene passare all'analisi dei fatti. E i fatti parlano chiaro. Basta sfogliare il nostro "Piano provinciale dei rifiuti" che, tra l'altro, non prevede inceneritori come invece si va dicendo ad arte: la gestione dello smaltimento avviene attraverso otto discariche che progressivamente si dovranno ridurre a tre e tutti gli impianti hanno presentato il piano di adeguamento e messa in sicurezza. In realtà i nostri controlli e le nostre segnalazioni sono alla base dell'azione della magistratura». E ha concluso: «Delle 135 persone indagate non c'è un solo tecnico, un solo funzionario, un solo amministratore della Provincia. Sia chiaro, noi non abbiamo autorizzato nessuno a smaltire rifiuti irregolari provenienti da fuori del nostro territorio».
Dai banchi della minoranza è arrivato anche l'intervento del consigliere di Forza Italia Settimio Bravi che si è dichiarato propenso a credere che la Provincia abbia fatto tutti i controlli necessari per tutelare i cittadini ma ha anche auspicato «maggiore vigilanza, con iniziative a sorpresa, tenendo costantemente alta la guardia in maniera che non si verifichino più episodi come quelli sui quali sta indagando la magistratura».
Dopo aver ripercorso in maniera dettagliata gli aspetti tecnici della vicenda ed espresso solidarietà ai cittadini di Carrara, il consigliere della Margherita Federico Valentini ha invece concluso: «Per risolvere una volta per tutte la questione è necessario che si arrivi in tempi rapidi alla costituzione della "Società unica dei servizi" con o senza il Comune di Fano e l'Aset. In questa maniera, avendo meno attori che si occupano della gestione dei rifiuti, si riuscirà a dare risposte più chiare e concrete alle comunità amministrate».
Ha denunciato invece «parole molto gravi e illazioni» contro la Provincia il capogruppo Ds Giorgio Londei ricordando che «gli organi addetti hanno svolto una costante attività di vigilanza, controllo e repressione».
Prima del voto finale, che ha respinto la mozione di An, il presidente Palmiro Ucchielli in tre minuti ha sintetizzato: «Tutto quello che dovevamo fare è stato fatto. Gli uffici della Provincia hanno ottemperato al loro dovere in materia di controlli e segnalazioni. Un impegno costante che assicuriamo anche per il futuro nell'interesse delle comunità amministrate e a tutela della salute e della tranquillità dei cittadini».


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