Comunicati stampa | Dalla Provincia
Origine: Informazione e stampa - Autore: Giovanna Renzini

Quindici borse lavoro nel settore del beni culturali, scade il 12 febbraio il bando rivolto a laureati

E’ promosso da Regione Marche e Provincia di Pesaro e Urbino. I selezionati saranno inseriti in enti ed istituzioni attivi nei settori archeologico, bibliotecario, museale, teatrale e nel distretto culturale evoluto

PESARO – Scade il 12 febbraio il termine per presentare domanda per 15 borse lavoro, della durata di un anno (14 a tempo pieno ed una parziale), rivolte a laureati in Lettere e Filosofia o Conservazione dei beni culturali, di età non superiore ai 35 anni. L’iniziativa è promossa dalla Regione Marche e dalla Provincia di Pesaro e Urbino (assessorato Politiche culturali) per sostenere l’occupazione giovanile qualificata nel settore della valorizzazione dei beni culturali.

Per partecipare alla selezione pubblica (per titoli e colloquio), è necessario essere residenti da almeno sei mesi nelle Marche, non avere rapporti di lavoro (né a tempo indeterminato, né determinato o part-time) e nemmeno usufruire di ammortizzatori sociali, anche in deroga. Inoltre, il reddito Isee dovrà essere inferiore ai 25mila euro annui.

Nel bando, pubblicato sull’Albo pretorio on line www.provincia.pu.it/albo-pretorio-online/ e sul sito www.cultura.pesarourbino.it (insieme allo schema di domanda), sono indicati anche altri requisiti, come esperienza o formazione specifica nei progetti e attività cui è destinata la borsa lavoro ed ottima conoscenza di una lingua straniera a scelta tra inglese e francese. Per le borse a tempo pieno (36 ore settimanali) il compenso sarà di 750 euro al mese per 12 mesi, per quella part-time (22 ore settimanali) sono previsti 505 euro al mese, sempre per 12  mesi.

Gli assegnatari delle borse lavoro verranno destinati ad enti e istituzioni impegnati nel settore beni culturali, suddivisi in 5 ambiti: Settore archeologico (3 borse, di cui due per l’associazione Centro Studi Vitruviani ed una per il Museo archeologico Oliveriano); Sistema bibliotecario (5 borse, di cui una per la Comunità montana di Cagli, una per quella di Carpegna, una per l’Università di Urbino e una per la Biblioteca Bobbato di Pesaro); Rete museale (4 borse, di cui una per il Museo civico di Urbino, una per il Museo civico e biblioteca di Urbania, una per il Museo del Balì di Saltara ed una part time per la Comunità Montana di Urbania); Rete teatrale (una borsa per l’Amat ufficio provinciale di Pesaro); Distretto culturale evoluto (3 borse, di cui una per la Comunità montana di Urbania, una per quella di Carpegna ed una per quella di Cagli).


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