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Origine: Informazione e stampa - Autore: m.b.

Questione Università di Urbino

Lettera dell'Assessore provinciale Borgiani

L’uscita del Vice Ministro Baldassarri in Urbino ha chiarito alcuni aspetti sulla vicenda dell’Università. La posizione del Governo è nella sostanza la seguente: la crisi economica è un problema dell’Università che ha gestito male l’adeguamento al nuovo ordinamento dei corsi universitari; l’Università si arrangi riducendo, tagliando, coordinandosi con le altre università delle Marche; gli enti locali intervengano; poi, semmai, il governo farà un’elemosina in sede di controriforma dell’Università.

È chiaro, a questo punto la responsabilità del governo di centro destra. Non solo non ha inserito nella Legge finanziaria un congruo finanziamento per Urbino . Ma adesso dice apertamente che essa va ricondotta ad una logica regionale, con riduzione dei corsi , delle attività, dell’ambito di attrazione. Alla stregua di ogni altra piccola università locale. Senza offesa: come Macerata o Camerino.

Questo è il disegno che per quanto condito di falsi buoni propositi, è sufficientemente scoperto e volto a colpire non tanto l’attuale assetto dirigenziale dell’Università, ma tutta Urbino (roccaforte del centro-sinistra, a proposito: ma esiste ancora?) e tutto il territorio provinciale baluardo da espugnare per vincere nelle Marche e promuovere governatore proprio lo stesso Baldassarri. Il quale , non pago di aver tolto la suola di talassemia a Pesaro, punta a ridurre la più grande istituzione culturale del territorio.

C’è qualcuno che ha voglia di aprire gli occhi e di affrontare seriamente tale proposito politico mettendo finalmente in mora il Governo Berlusconi (come fanno i Rettori di tutta Italia) ed il suo viceré delle Marche?

È ora o no di far valere il diritto della Università pubblica di Urbino ed avere, come tutte le altre, un contributo statale pari all’80% delle spese necessarie per programmarne la crescita e lo sviluppo?

O siamo davvero alla logica subalterna della sopravvivenza, del campare alla giornata grazie alla elemosina del “signore” di turno ?

E mi chiedo infine: dobbiamo rinunciare ad ogni ipotesi di rafforzamento dell’Ateneo, ormai stretto tra Bologna e Ancona, per aver diritto a qualche considerazione da parte del governo centrale?

Come diceva quel tale: meditate, gente, meditate!

 

Pesaro, 23 .02.04

 

 

Roberto Borgiani

Assessore provinciale

alla pubblica istruzione

 

 

 

 

 

 

 

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