Comunicati stampa | Dalla Provincia
Origine: Informazione e stampa - Autore: Giovanna Renzini

Precarietà e perdita del lavoro, al via i “Gruppi di parola” per contrastare il disagio psicologico

Da venerdì 15 febbraio, alle ore 10, al Centro per l’impiego di Pesaro, incontri gratuiti promossi dal Centro “Jonas” per offrire un supporto, occasioni di confronto e nuove prospettive. Necessario iscriversi

PESARO – La perdita del lavoro o prolungate situazioni di precarietà, comportano non solo costi economici ma anche psicologici, visto che sono in aumento sintomi come ansia, attacchi di panico, depressioni. Per offrire un supporto, ma anche per preparare e accompagnare le persone verso una nuova attività lavorativa o il reinserimento, è nato il progetto “Gruppi di parola”, ideato dal Centro “Jonas” onlus di Pesaro (Centro di clinica psicoanalitica per i nuovi sintomi) in collaborazione con la Provincia di Pesaro e Urbino.

Si tratta di una serie di incontri, completamente gratuiti per i partecipanti, che si terranno una volta a settimana (dalle ore 10 alle 11), rivolti ad un massimo di dieci persone per gruppo, per un totale di dieci incontri (circa 3 mesi), sotto il coordinamento di un esperto “Jonas”. Il primo gruppo si riunirà venerdì 15 febbraio, alle ore 10, al Centro per l’impiego di Pesaro (via Luca della Robbia 4) ed è ancora possibile iscriversi o richiedere informazioni telefonando al numero 0721.580988 o inviando una mail a: jonas.pesaro@libero.it

“Riteniamo – evidenziano la psicoterapeuta Chiara Tartaglione e la psicologa Stefania Simonetti, referenti del progetto – che il supporto psicologico sia di particolare importanza in questi periodi di inattività. Vogliamo offrire a lavoratori precari, cassaintegrati, lavoratori in mobilità, disoccupati, persone in cerca di occupazione, uno spazio dove esprimere le loro emozioni, gli stati d’animo, confrontandosi con quanti si trovano nella stessa condizione. Il gruppo favorisce il legame tra gli individui, non li fa sentire soli, ed il fatto che ciascuno abbia un modo particolare di vedere la situazione può contribuire a generare una diversa visione dell’evento”.

L’obiettivo, come aggiungono le esperte di “Jonas”, è quello di “contribuire a trasformare l’esperienza traumatica della perdita o sospensione del lavoro in un’occasione dove il soggetto possa conoscersi meglio, far appello ai propri punti di forza e confrontarsi con le risorse che ha, rilanciando le capacità individuali per la ricerca di nuove soluzioni creative”.

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