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Origine: Informazione e stampa - Autore: n.g.

“Per le Marche la vera priorità è la Fano-Grosseto”

L’assessore ai Lavori Pubblici replica alle dichiarazioni del presidente di Assindustria Ancona

PESARO. Solo qualche giorno fa, su un articolo comparso su “Il Sole 24Ore” in cui si elencavano le opere pubbliche non realizzate e incompiute lungo tutto lo stivale, il presidente di Assindustria Ancona, Paolo Leonardi, affermava che, “per le Marche le priorità sono rappresentate dalla terza corsia dell’A14 e dalla sistemazione delle grandi arterie trasversali, che per noi significa la Statale 76”.

Neanche un accenno alla Strada dei due Mari, la strada di grande comunicazione E78 Fano-Grosseto, che vede coinvolte tre regioni: Toscana, Umbria e Marche.

“A quanto pare – incalza l’assessore ai Lavori Pubblici della Provincia di Pesaro e Urbino, Mirco Ricci – nonostante gli sforzi della nostra Provincia e l’impegno della Regione Marche per il completamento di un’arteria che la stessa Regione ha indicato come priorità, tra le infrastrutture, c’è ancora chi si dimentica di citarla quando si parla di opere di importanza strategica per la viabilità del Paese”.

La questione è un’altra. “Diciamo piuttosto come stanno realmente le cose – ribatte Ricci – e cioè che, mentre il progetto esecutivo, per il tratto marchigiano, è pronto, il governo non ha disposto alcuna risorsa né per le Marche, né per l’Umbria e la Toscana, le tre regioni che dovrà attraversare la E78. Questo perché la Fano-Grosseto è stata esclusa dall’elenco delle 21 opere prioritarie, connesse alla Legge Obiettivo e indicate dal governo nel DPEF”.

La Provincia di Pesaro e Urbino, d’altra parte, non è l’unica ad aver preso le distanze dalla decisione del governo centrale. “C’è un’interrogazione presentata alla Camera – fa notare Ricci – da parlamentari marchigiani, toscani e umbri che ritengono necessaria una forte mobilitazione politica e istituzionale affinché il governo reinserisca la E78 tra le grandi priorità nazionali, così com’era stato previsto nel piano delle opere strategiche approvato dal precedente governo di centrosinistra nell’ambito del Piano generale dei trasporti. Come sottolineano i parlamentari, infatti, considerando che alle 21 opere ritenute prioritarie dall’attuale governo sarà destinato il 93% degli investimenti previsti nel prossimo triennio, è del tutto evidente che esserne esclusi comporta conseguenze decisamente negative per quanto riguarda la possibilità di finanziare e realizzare i tratti ancora mancanti. Tanto è vero che, sommando gli impegni previsti nel Piano triennale Anas 2002-2004 e nella Legge Obiettivo per la Strada dei due Mari, si avranno, nel migliore dei casi, finanziamenti per 100 milioni di euro, corrispondenti a lavori di ammodernamento e raddoppio di soli 13 chilometri, che interessano, tra l’altro, esclusivamente la Toscana”.

 

 

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