FANO. Apre le porte alla città e all’intera provincia uno dei più prestigiosi ed eleganti edifici storici di Fano. Palazzo Palazzi, la signorile dimora di famiglia fatta costruire nel 1570 da Antonio Palazzi (gonfaloniere della città, ambasciatore a Roma e nel Ducato di Urbino), si mostrerà per la prima volta al pubblico nel suo antico splendore, fresco delle opere di restauro realizzate dalla Provincia, che di recente ha acquistato insieme al Comune l’immobile.
I “veli” cadranno domenica 23 aprile quando alle 10 ci sarà la presentazione ufficiale dei nuovi locali dove troveranno spazio gli uffici del Centro per l’impiego e la formazione professionale della Provincia. A tenere a battesimo il palazzo saranno il presidente dell’Amministrazione provinciale Palmiro Ucchielli e il sindaco Stefano Aguzzi che, una volta salutati gli ospiti della cerimonia, lasceranno la parola all’ingegner Paolo Clini e allo storico dell’arte Guido Ugolini per una illustrazione delle vicende che nei secoli hanno accompagnato la vita del palazzo e le ultime operazioni di restauro.
Per tutta la giornata di domenica Palazzo Palazzi resterà aperto al pubblico dalle 10 alle 12,30 e dalle 15 alle 18,30 grazie alla collaborazione della delegazione provinciale del Fai (il Fondo per l’ambiente italiano), guidata da Annamaria Ara Siccoli che ha organizzato visite guidate alle 11 con lo storico Franco Battistelli e alle 16 con l’esperto d’arte Claudio Giardini.
Saranno inoltre a disposizione dei cittadini gli “apprendisti ciceroni” della Scuola media “Gandiglio” e dell’Istituto d’arte “Apolloni” di Fano.
La Provincia sta infine per pubblicare un volume che documenta i lavori di restauro che hanno restituito a Palazzo Palazzi il suo antico splendore.
«Siamo orgogliosi di aver assicurato questo straordinario edificio del centro storico di Fano alla proprietà pubblica, con un investimento di 2.400.000 euro - sottolinea il presidente Ucchielli -. Ancor più convinti siamo della scelta di destinare questo palazzo a sede di uno dei servizi più importanti che la Provincia gestisce ed eroga a favore dei giovani: quello della formazione e dell’inserimento nella vita lavorativa. Coniugare la storia, la bellezza, la ricchezza di un luogo così prestigioso con lo studio, l’educazione e la formazione delle nuove generazioni credo sia stata una scelta indovinata».