Comunicati stampa | Dalla Provincia
Origine: Informazione e stampa - Autore: Giovanna Renzini

Nuove adesioni al documento che chiede più risorse per i territori del centro Italia

Hanno firmato il presidente del consiglio regionale Bucciarelli, i consiglieri regionali Mirco Ricci (Pd), Oriano Tiberi (Pdl) e Michele Altomeni (Rc), i presidenti della Regione Toscana e delle Province di Latina e Pistoia

PESARO – Si arricchisce di nuove adesioni il documento proposto dal presidente Palmiro Ucchielli e firmato da oltre 70 amministratori dell’Italia centrale per chiedere a Governo e Parlamento lo sblocco del patto di stabilità (che consentirebbe di attivare migliaia di opere pubbliche) e l’attuazione del federalismo fiscale. Nei giorni scorsi ha dato il proprio sostegno anche il presidente del consiglio regionale Raffaele Bucciarelli, mentre questa mattina è stata la volta dei consiglieri regionali Mirco Ricci (Pd), Oriano Tiberi (Pdl) e Michele Altomeni (Rc), che hanno condiviso in pieno la battaglia “bipartisan” per una parità di risorse tra nord, sud e centro, che metta fine allo squilibrio esistente ai danni dei territori dell’Italia centrale. Intanto, lunedì 16 marzo andrà in discussione alla Camera dei Deputati il disegno di legge delega al Governo sul Federalismo fiscale (in attuazione dell’art.119 della Costituzione), mentre lunedì 23 marzo il coordinamento di amministratori costituitosi il 25 febbraio scorso in Provincia incontrerà il presidente del Senato Renato Schifani per consegnare la raccolta di firme, a cui hanno aderito in questi giorni anche la Regione Toscana, le Province di Pistoia e Latina, i Comune di Ladispoli (Rm), Castiglion Fiorentino (Ar), Macerata, Fossombrone, Monsano, Belforte all’Isauro, Maiolati Spontini, Isola del Piano e Confindustria Pesaro e Urbino. 
“Dobbiamo fare squadra come fanno al nord e nel sud – ha esortato Ucchielli – chiedendo una più forte attenzione per quest’area del Paese. Una parte di soldi che vanno allo Stato centrale devono tornare a Comuni, Province e Regioni per i servizi, così come vanno sbloccati gli investimenti. Qui non solo non ci vengono date nuove risorse, ma non possiamo spendere nemmeno quelle che abbiamo. Sembra che qualcosa si stia muovendo a livello di Governo e Parlamento, per questo la nostra azione deve essere ancora più incisiva”.   

torna all'inizio del contenuto