Comunicati stampa | Dalla Provincia
Origine: Informazione e stampa - Autore: Milena Bonaparte

"Multiservizi, le quote non si vendono"

Il Consiglio provinciale difende la maggioranza pubblica della società, approvato ordine del giorno E il presidente Ucchielli presenta un "report" tra acqua, metano, rifiuti, trasporti e reti informatiche

PESARO. "Non intendiamo vendere ai privati le nostre quote in Marche Multiservizi, la presenza pubblica nella società è una garanzia per i cittadini e la qualità dei servizi essenziali, come l'acqua e lo smaltimento dei rifiuti".

Questo è un punto fermo per la Provincia di Pesaro Urbino che, a chiusura della seduta pomeridiana del Consiglio di mercoledì, ha approvato (con il voto contrario del Pdl) un ordine del giorno che impegna "la Giunta provinciale nel breve e lungo periodo a non ridurre le quote azionarie di proprietà all'interno di Marche Multiservizi e delle altre società legate ai servizi pubblici" e impegna anche "il presidente della Provincia a coordinare gli altri enti locali detentori di azioni affinché adottino una comunale linea di intenti".

Maggioranza super compatta dunque, al di là di ogni polemica. E confermato il 6,08% di quote, così come si presume faranno anche gli altri Comuni (Pesaro ha il 34,35%, Urbino il 3,64% e le altre piccole amministrazioni comunali insieme il 14,03%; sul fronte privato c'è Hera con il 41,87% e uno 0,03% di altri soggetti).

Fuori dal coro, naturalmente, il capogruppo di An-Pdl Elisabetta Foschi: «L'operazione Marche Multiservizi rappresenta un obiettivo mancato - ha ribadito in aula -, dubito che nel tempo possa mantenere una maggioranza pubblica». E ha rilanciato la necessità di una società ad hoc, interamente a capitale pubblico, per la gestione del servizio idrico scorporato dal resto.

In apertura di seduta il presidente Palmiro Ucchielli ha presentato un report degli interventi realizzati dalla Provincia per la creazione delle infrastrutture dei servizi pubblici. Cioè acquedotti, condutture per il metano, fognature, depuratori, sistemi di smaltimento dei rifiuti e reti informatiche e telematiche.

«Abbiamo centrato cinque mission nel territorio, punti strategici sui quali si è lavorato sodo e i risultati sono sotto gli occhi di tutti - ha aperto così la sua relazione con interventi e soldi investiti -. Oltre 50 milioni di euro per gli acquedotti e la depurazione, 33 milioni di euro per le reti del metano e 15 milioni di euro previsti per completare le cosiddette "autostrade" informatiche che si percorrono velocemente senza bisogno di continui lavori di manutenzione dell'asfalto… Sul fronte dei rifiuti siamo passati da 100 impianti a sole 3 discariche controllate che permettono un sicuro e regolare smaltimento. Infine abbiamo realizzato un'azienda pubblico-privata dei trasporti che serve l'intero territorio. Tre mission, dunque, pienamente centrate».

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