Comunicati stampa | Dalla Provincia
Origine: Informazione e stampa - Autore: m.b.

Missione di salvataggio per la regina dei fiumi

La trota fario è in via di estinzione, nuovi studi e ripopolamenti nell'impianto di Cantiano

La trota fario è in via di estinzione, nuovi studi e ripopolamenti nell’impianto di Cantiano

È una sorta di “panda” dei fiumi della provincia. Un pesce d’acqua dolce in via di estinzione per il quale è stata lanciata una nuova campagna di salvataggio. Si chiama trota fario, ma è più conosciuta come trota del Catria, è una specie ittica autoctona e gli esemplari superstiti sono diventati ormai una rarità.

Con l’obiettivo di conservare questa popolazione tipica, presente nelle Marche fin dal XIV secolo e a lungo considerata la regina delle acque rapide, e preservare quanto resta della biodiversità fluviale originaria, la Provincia ha messo una marcia in più al suo “Centro per il recupero e la produzione della fauna ittica autoctona e della trota del Catria”. Per ristrutturare e ammodernare l’impianto di Cantiano l’impegno economico è stato notevole: un investimento di 270.000 euro al quale hanno contribuito la Regione, per 45.547 euro, e la Provincia di Ancona (51.640 euro) con la quale l’Amministrazione pesarese di viale Gramsci ha rinnovato la convenzione per rifornire di avannotti i fiumi dorici fino al 2006.

Insieme alla produzione di trote fario per il ripopolamento delle acque interne, il centro si propone anche come polo regionale di studi sulle specie ittiche in via di estinzione e centro didattico a disposizione delle scuole. Un laboratorio di ricerca sperimentale che si avvale della collaborazione dell’Università politecnica delle Marche. Le indagini mirano in primo luogo alla individuazione dei nuclei ancora superstiti di trota fario (di recente sono state fatte significative scoperte) e alla verifica delle alterazioni genetiche subite dalla specie autoctona in seguito alle immissioni di esemplari prodotti negli allevamenti intensivi, effettuate negli ultimi decenni senza alcuna regola e base scientifica.

«In passato - fa notare l’assessore alla pesca Giovanni Rondina - l’uomo ha interferito pesantemente sulla distribuzione di questa specie ittica praticando immissioni sconsiderate per garantire un’artificiale sovrabbondanza di pesce nei bacini a discapito delle qualità e quindi della composizione faunistica dei corsi d’acqua della provincia e della regione».

Per cercare di rimediare ai danni del passato, la Provincia ha quindi deciso di intensificare la sua «politica di sostenibilità - sottolinea il presidente Palmiro Ucchielli - per ricreare nei bacini del territorio la biodiversità delle specie ittiche autoctone, eliminando quanto di “straniero” è ancora presente».

 

L’identikit

La trota fario ha il corpo allungato di colore marrone giallastro, coperto di puntini rossi e neri. Può abitare e riprodursi soltanto nelle acque fresche ricche di ossigeno. È un pesce predatore fin dalla più tenera età e si nutre di tutti tipi di molluschi.

La vita media della trota fario va dai 5 ai 10 anni. È lunga da 30 a 60 centimetri e il suo peso oscilla dai 300 grammi fino ai 7 chili.

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

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