Comunicati stampa | Dalla Provincia
Origine: Informazione e stampa - Autore: Francesco Nonni

Minardi: «Basta bugie, investimenti per strade e scuole»

Dura replica a Tarsi: «Campagna denigratoria. Perché non cita i tagli di Tremonti?»

PESARO – E’ un fiume in piena. «Basta bugie. Non tolleriamo le campagne denigratorie di chi è in malafede o, evidentemente, non sa cos’è un bilancio». Salta subito i preamboli, l’assessore Renato Claudio Minardi, per replicare alle «accuse completamente infondate e strumentali» del consigliere provinciale Pdl Mattia Tarsi sul fronte gestione spese e dintorni. E’ stizzito. E non manca di evidenziare «un certo pressappochismo», venuto a galla nelle «letture totalmente superficiali» della situazione. «Il limite è stato superato – sottolinea l’assessore -. Soprattutto perché le ricostruzioni sono state parziali e di parte». Vuole fare chiarezza e procede con ordine. Punto primo. «Tarsi dice che i soldi, in questi anni, sono stati buttati via? Forse ignora che si sono tradotti in investimenti indispensabili per il territorio. In primis su strade, scuole e difesa del suolo». In sintesi: «Parliamo di sicurezza: se questo significa gettare risorse al vento…». Poi l’affondo: «Se siamo costretti a vendere c’è un motivo preciso: Tremonti ci ha massacrato, altro che federalismo. Ma questo Tarsi casualmente non lo dice». La misura dei tagli da Roma, secondo Minardi, non può rientrare negli omissis: «Prendiamo il dpcm sulle strade: grazie al Governo, passiamo dai 9 milioni e 300mila euro del 2010 al niente del 2011. Zero. E queste sono le risorse destinate alla manutenzione…». Ma non è tutto. I mancati trasferimenti si sommano «alla morsa perversa del patto di stabilità – continua Minardi -, un colpo alla nuca per gli enti locali. E’ stato detto che in cassa non c’è nulla? Niente di più falso: abbiamo 15 milioni e mezzo di euro che non possiamo spendere a causa del patto. Di cosa stiamo parlando?» Al quadro si deve aggiungere la crisi economica, che ha determinato una «considerevole diminuzione delle entrate. Altrimenti, chiaramente, non saremmo stati costretti a vendere nulla». La fotografia: «Ci siamo trovati, nel 2011, a fare il bilancio con 7 milioni e mezzo di euro in meno: 4 milioni di minori entrate a causa della crisi, 3 milioni e 400mila euro di trasferimenti diretti in meno dal Governo. Che nel 2012 diventeranno 5 milioni e 400 mila euro. Non solo: il prossimo anno ci sarà il peggioramento del patto» E ancora: «Tarsi sa che Tremonti deve alle Province italiane 4 miliardi di euro per i residui perenti? (fondi assegnati ma non liquidati, ndr). La Provincia di Pesaro e Urbino deve avere dal ministro dell’Economia 31 milioni di euro: quanto dobbiamo ancora aspettare?». E piove sul bagnato: «Ancora ci devono liquidare la compartecipazione Irpef – prosegue l’assessore al Bilancio -. C’è un ritardo di 4 mesi su 8 milioni di euro…». Altra puntualizzazione: «Nel piano delle alienazioni abbiamo inserito solamente i beni non funzionali. E’ chiaro, dunque, che non vendiamo tutto il patrimonio immobiliare, come è stato invece rilevato». E ancora: «Il pareggio di bilancio è stato approvato nell’ultima seduta del consiglio provinciale». Quindi: «Delle due l’una: o si strumentalizza, sull’onda della demagogia, o forse si dovrebbe studiare un po’ di più la contabilità». E paradossalmente: «Per fortuna che sono stati fatti questi investimenti. Sono certamente serviti per patrimonializzare la Provincia. Il valore dei beni mobili e immobili iscritti al patrimonio 2010 è di 270 milioni di euro. Il valore commerciale è di gran lunga superiore. Così la nostra forza è maggiore: abbiamo più opportunità per fronteggiare la situazione che si è creata grazie a queste manovre antifederaliste e inique». Sul personale: «Non abbiamo sostituito i dipendenti che sono andati in pensione, dirigenti compresi. E vogliamo continuare su questa linea». Conclusione dell’assessore: «Non accettiamo lezioni sulla gestione dei conti, specialmente da chi volutamente ignora che il ministro dell’Economia sta vendendo il nostro debito pubblico ai cinesi. E se tutti gli amministratori di centrodestra e centrosinistra manifestano contro i tagli un giorno sì e un giorno no, fino al punto di restituire le deleghe, un motivo ci sarà. Formigoni e Alemanno non mi sembrano estremisti di sinistra. E chi non lo vuole vedere non è certo un esempio di trasparenza e correttezza...».

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