"La decisione del Ministro del Lavoro Roberto Maroni di non procedere alla definizione delle quote di ingresso di immigrati fino al momento della revisione dell'intera normativa ha creato allarme e viva preoccupazione nelle imprese per le conseguenze che ne deriveranno, come il ridimensionamento dei piani produttivi e l'esternalizzazione fuori dai confini nazionali di alcune lavorazioni o insediamenti. Come Provincia abbiamo portato la questione all'attenzione della Commissione provinciale del Lavoro, che ha votato all'unanimità un ordine del giorno da inviare al Ministro del Lavoro Roberto Maroni e alle altre istituzioni nazionali, regionali e comunitarie". E' quanto evidenzia l'assessore provinciale alla Formazione e Lavoro Gloriana Gambini, che è anche presidente della Commissione provinciale del Lavoro, composta da rappresentanti delle organizzazioni sindacali, delle associazioni dei datori di lavoro, delle pari opportunità, del coordinamento provinciale handicap, di Anci e Uncem.
"Chiediamo al Ministro - prosegue l'assessore - di rivedere la propria decisione alla luce delle difficoltà che si stanno verificando un po’ ovunque. Riteniamo grave non solo la disapplicazione della legge vigente, ma anche e soprattutto il fatto di lasciare questo settore senza regolamentazione. Da anni il sistema economico produttivo provinciale, non riuscendo più a soddisfare le proprie esigenze attraverso manodopera locale o nazionale, ricorre a lavoratori extracomunitari. La richiesta di manodopera straniera proveniente dal territorio si stima per il 2002 in circa 1500 unità, da adibire principalmente al settore industriale e dei servizi".
Da qui la sollecitazione espressa dalla Commissione provinciale del lavoro nell'ordine del giorno per una adeguata regolamentazione dei flussi di ingresso (anche attraverso accordi bilaterali con i Paesi confinanti e dell'Est europeo), come prevede l'attuale quadro normativo, indipendentemente dall'approvazione della nuova legge. "Al di là delle azioni che il Governo vorrà o meno intraprendere al riguardo - evidenzia ancora la Gambini -, la Provincia, in considerazione della drammaticità degli eventi che stanno turbando l'Argentina, si sta attivando con un proprio gruppo di lavoro per sostenere i nostri connazionali ivi residenti che desiderano rientrare in Italia e che siano disponibili a soddisfare le richieste espresse dalle imprese, aiutandoli sia nella semplificazione delle pratiche, sia nell'incrocio domanda/offerta di lavoro".