Comunicati stampa | Dalla Provincia
Origine: Informazione e stampa - Autore: m.b

Lungo le piazze dell'arte

Itinerario espositivo all'aria aperta nei 13 comuni

Canzoni, monologhi, ritmi e danze rimarranno tra i ricordi estivi di Sipario 2002, quello che è sceso in piazza per ridare vita ai centri storici meno frequentati del territorio. Ma quest’anno del festival della Provincia (assessorato ai Beni e alle Attività culturali-Editoria) e del Tsr (Teatro stabile in rete) resterà anche una testimonianza concreta e tangibile. Uno speciale “souvenir” delle ribalte al chiaro di luna che ha arricchito il patrimonio artistico e l’arredo urbano dei tredici comuni protagonisti della rassegna itinerante. Tutte le sculture che hanno fatto da pendant ai big in palcoscenico sono rimaste nei luoghi degli spettacoli. Gli artisti, quattordici maestri marchigiani riuniti dai critici Armando Ginesi e Roberta Ridolfi, hanno donato infatti la loro opera al Comune che ha ospitato l’esposizione.

Presenze e segni innovativi legati alla ricerca contemporanea che, per la loro portata in certi casi “rivoluzionaria” rispetto al contesto urbano, non hanno mancato di fare discutere. Come è successo a Novafeltria, dove l’opera essenziale e geometrica “Senza titolo” di Giovanni Beato, provocatoria al pari degli strali lanciati da Beppe Grillo in piazza la sera dello spettacolo, ha diviso i cittadini.

«È una scultura astratta, era quindi inevitabile che qualcuno, magari abituato al figurativo, manifestasse incomprensione - fa notare l’assessore alla Cultura del Comune Paolo Fabbri - Del resto al primo impatto l’opera lascia un po’ perplessi, ma con il tempo credo che finirà per integrarsi nel contesto della nostra cittadina». Segno della vitalità dell’arte e della sua capacità di interagire e dialogare con l’ambiente circostante.

Nessuna diatriba, invece, a Macerata Feltria per “Dualità” di Ermenegildo Pannocchia che il sindaco Massimo Vannucci ha deciso di collocare nel teatro “Battelli” vista l’attinenza tematica dell’opera con il mondo dello spettacolo: il parallelepipedo in materiale plastico contiene infatti delle maschere di scena. Sembra aver trovato il suo habitat naturale nella piazza di Mombaroccio la trave centenaria (“Segni nel tempo”) che lo scultore Vittorio Amadio ha solcato con la sua grafia magica «quasi a voler saldare la storia alla modernità, il tempo passato a quello presente». Un’altra sorta di obelisco svetta nella piazza di Urbania: si chiama “Skyland totem” e porta la firma di Leonardo Nobili. Ma il Comune sta valutando se trasferire l’opera nei giardini del Barco Ducale.

E così se durante il festival i riflettori estivi si sono concentrati soprattutto su cantanti, musicisti, attori, comici e ballerini, ora che il Sipario è calato saranno loro, le sculture in piazza (anche se alcune hanno cambiato sede) a guidare il visitatore lungo un ideale itinerario espositivo all’aria aperta. Presto con l’aiuto di un catalogo-guida al quale sta lavorando l’assessorato ai Beni e alle Attività culturali-Editoria della Provincia.

Un nuovo tassello, insomma, per ricostruire il grande puzzle dello Spac, il “Sistema provinciale di arte contemporanea” che collega e mette in rete tutte le realtà espositive del territorio per migliorare la fruizione e la valorizzazione di questa vivace fucina di idee e creatività.

 

 

 

 

 

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