Comunicati stampa | Dalla Provincia
Origine: Informazione e stampa - Autore: Giovanna Renzini

“Libera di amare”, l’8 marzo tavola rotonda sul femminicidio e spettacolo di danza al Teatro Sperimentale di Pesaro

Alle 17, su iniziativa della Lega Danza Uisp Marche, confronto con le onorevoli Morani e Ricciatti, lo psichiatra Mazini, l’assessore Ciaroni e la rappresentante Uisp Olivieri. Ingresso libero

PESARO – Sabato 8 marzo, alle ore 17, al Teatro Sperimentale di Pesaro, appuntamento con “Libera d’amare”, un confronto a più voci sul femminicidio ed uno spettacolo di danza orientale promossi dalla Lega Danza Uisp con i patrocini della Provincia e del Comune di Pesaro.

L’iniziativa, ad ingresso libero, prenderà il via con una tavola rotonda, coordinata dalla presidente regionale della Lega Danza Uisp Tiziana Montani (responsabile del progetto), a cui interverranno l’onorevole Alessia Morani, membro della Commissione Giustizia della Camera (che si soffermerà sulla nuova normativa contro lo stalking), l’onorevole Lara Ricciatti, membro della Commissione Politiche comunitarie e Commissione Schengen (“Femminicidio: la cultura del rispetto più forte di ogni minaccia repressiva”), lo psichiatra e psicoterapeuta Massimo Mazini, responsabile dell’Unità operativa residenziale Dsm Pesaro (“Il disturbo narcisistico di personalità”), l’assessore provinciale alle Pari Opportunità Daniela Ciaroni (che porterà l’esperienza del Centro antiviolenza provinciale “Parla con noi”) e la professoressa Tatiana Olivieri, consigliere nazionale Uisp (“Progetti contro la violenza”).

Alla tavola rotonda seguirà lo spettacolo della scuola di danza orientale “Dee Danzanti” di Pesaro, affiliata Uisp, con le coreografie di Shanta Donatella Mangani, incentrato sul percorso di una donna che è riuscita, attraverso la propria forza interiore, ad emergere dal buio della violenza e a ritrovare se stessa, riscoprendo le proprie potenzialità e la propria luce. Un incoraggiamento per le donne a non mollare mai, anche nei momenti più bui della vita, poiché c’è sempre una luce che guida verso il proprio sé interiore.  

La scelta della danza orientale non è casuale. “Si tratta – spiega Tiziana Montani – di una danza antichissima, considerata sacra nel periodo mesopotamico. Essa include influenze dell’antico Egitto faraonico e nel tempo si è consolidata come danza tradizionale araba. Nell’antichità aveva carattere educativo, accompagnando momenti critici dell’evoluzione del sé femminile, quali l’adolescenza, ricchi di trasformazioni: una danza che serviva dunque ad aiutare le donne ad esplorare, elaborare e accettare con più facilità i cambiamenti della vita”.

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