Comunicati stampa | Dalla Provincia
Origine: Informazione e stampa - Autore: Giovanna Renzini

“La radio nel pagliaio”, il 16 aprile si presenta ad Urbino il romanzo di Alberto Calavalle

Alle ore 17.30, nella sala della Provincia (Piazza della Repubblica 3), con l’editore Mario Guaraldi, l’assessore Davide Rossi, i docenti universitari Tiziana Mattioli e Sergio Pretell e lo stesso autore

URBINO – Verrà presentato mercoledì 16 aprile, alle ore 17.30, nella sala della Provincia in Piazza della Repubblica 3 ad Urbino, il romanzo dello scrittore urbinate Alberto Calavalle “La radio nel pagliaio” (Guaraldi, Rimini, 2014), ambientato nel territorio urbinate nella seconda guerra mondiale. L’appuntamento, ad ingresso libero, vedrà gli interventi dell’assessore provinciale alla Cultura Davide Rossi, dell’editore Mario Guaraldi, dei docenti universitari Tiziana Mattioli e Sergio Pretelli e dello stesso autore.

Protagonista del romanzo è un bambino che vive in modo traumatico la guerra, perché non riesce a capire come mai i grandi non sappiano giocare, si uccidano tra loro e facciano vittime anche tra i piccoli. Le bombe sulla stazione di Urbino, il bombardamento di Urbania, la distruzione di Montecchio sulla Linea gotica, l’uccisione di tre urbinati per mano dei tedeschi che li accusavano di ospitare i partigiani, la bomba incendiaria caduta vicino alla casa che lo ospita, lo scoppio di un proiettile tra i piedi, sono tutti avvenimenti di cui si parla nel libro. In mezzo, momenti di vita nella famiglia patriarcale di agricoltori accanto a genitori, nonni e bisnonni, zii, fratelli e l’amicizia con Annarosa, una bambina sfollata.

Gli episodi della guerra sono alternati a momenti di distrazione, intorno ad una novella tramandata a voce dalla nonna, poi scritta dal piccolo protagonista e illustrata dai fratelli. Alle battaglie sulla Linea gotica, seguono gli incontri con i soldati canadesi che hanno combattuto a Montecchio, la morte di uno di essi, l’incontro con i grandi cimiteri degli alleati (da Montecchio a Gradara, Riccione, Coriano), fino ad un biglietto, improvvisamente rapito dal vento.

“Ho scritto questo romanzo – spiega Alberto Calavalle - dietro una spinta interiore a dare un piccolo contributo contro le guerre, affinché i bambini non siano più le prime vittime innocenti, come purtroppo succede ancora oggi in varie parti del mondo. E ho voluto che a parlare fosse proprio un bambino, con la sua ingenuità, la sua fantasia, le sue paure”.

Il romanzo ha una duplice attualità: quest’anno ricorre il 70esimo anniversario della Liberazione di Urbino (citato nel libro) ed il centesimo anniversario dello scoppio della prima guerra mondiale (1914). Proprio nel periodo della prima guerra mondiale Alberto Calavalle aveva ambientato il precedente romanzo, “Sulla frontiera della Vertojbica”.

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