Comunicati stampa | Dalla Provincia
Origine: Informazione e stampa - Autore: n.g.

"La Provincia scende, eppure qui si vive bene"

Pesaro e Urbino perdono punti nella classifica nazionale, ma Ucchielli invita ad una corretta lettura dei dati

Già a caldo, commentando la sintesi dei risultati del “Rapporto 2004 sulla qualità della vita in Italia” pubblicato da “Italia Oggi”, avevo espresso forti perplessità sul fatto che la nostra provincia potesse essere precipitata di quaranta posizioni nella speciale classifica nel corso di un solo anno, neanche si fosse verificata una piccola Chernobyl.

In realtà, da una lettura analitica dei dati effettuata insieme al mio staff di tecnici, ho scoperto che, senza che ce ne fossimo accorti, era semplicemente passato Attila, il quale, tra i vari misfatti, aveva raso al suolo più di 800 ettari di verde pubblico e distrutto più di 7000 automobili.

Infatti, comparando i dati relativi al verde pubblico riportati dal “Rapporto 2003 sulla qualità della vita in Italia” di “Italia Oggi” (35,60 mq/ab) con quelli contenuti nel “Rapporto 2004” (13,18 mq/ab), risulterebbe che nella nostra provincia si sono improvvisamente volatilizzati più di 800 ettari di parchi pubblici.

Ma oltre a questo dato eclatante, che di per sé la dice lunga sul livello di precisione e di accuratezza della ricerca, ce n’è un altro parimenti significativo che ho avuto modo di segnalare già negli anni scorsi: i dati di Legambiente a cui si fa riferimento e che vengono rielaborati da Italia Oggi sono quelli del cosiddetto “Rapporto Ecosistema Urbano” che riguardano le città capoluogo e non l’intera Provincia, per cui risulta del tutto arbitrario estenderli a contesti diversi da quelli per cui sono stati rilevati ed analizzati.

Ci sono però anche altri dati che risultano per così dire più subdoli, in quanto relativi ad apparenti, oltre a piccole differenze percentuali che, in realtà, nascondono valori assoluti consistenti. In particolare, tra gli altri, ne cito uno, ovvero il numero di “autovetture circolanti per 100 abitanti” che nel “Rapporto 2003” è pari a 63, mentre nel “Rapporto 2004” è pari a 61,1. Una variazione di circa due punti percentuali sembra insignificante, ma in realtà non lo è: per fare un paragone a me più vicino, se alle elezioni provinciali guadagnassi o perdessi due punti percentuali, non sarebbe cosa di poco conto, perché significherebbe aver ricevuto in più o in meno alcune migliaia di voti. Analogamente i dati di Italia Oggi relativi alla percentuale di autovetture circolanti, stante l’esigua variazione di popolazione avvenuta nei due anni considerati, tradotti in valori assoluti stanno a dire che nella nostra provincia in un anno si sono eclissate circa 7000 automobili.

Le stesse perplessità le solleva il dato sulle piste ciclabili che, ferma restando la considerazione sull’utilizzo improprio dei dati di Legambiente, dal 47° posto ci fa scivolare al 49° proprio nell’anno in cui da un lato abbiamo inaugurato piste ciclabili importanti quali quelle dell’Alta Val Marecchia e di Morciola – Pian del Bruscolo, dall’altro abbiamo avviato i lavori per quella che sarà la ciclabile più importante di tutte le Marche e cioè la Pesaro – Fano.

Paradossale per certi versi è il settore della criminalità per il quale non è da ritenersi credibile la qualifica di fatto affibbiataci di maniaci sessuali (per violenze sessuali su minori passiamo dal 68° posto al 101°) o di drogati (per i reati connessi allo spaccio passiamo dal 49° posto all’ 89°), così come non è credibile che, per numero di truffe in rapporto agli abitanti, risultiamo essere un territorio più a rischio di altri che ogni giorno, loro malgrado, sono all’onore delle cronache. Forse il dato più vero è che nei nostri territori c’è un controllo sociale ed istituzionale più presente ed efficace, per cui più facilmente emergono i fatti criminosi; in tal senso la posizione assegnataci verrebbe ad acquisire un valore più positivo che negativo.

Nonostante quindi questa classifica fornisca un’immagine distorta e penalizzante della nostra provincia, con evidenti danni di immagine a livello nazionale, è comunque possibile analizzarla e controbatterla con ironia, viste le macroscopiche cantonate e gli abbagli in cui sono incorsi gli estensori.

C’è però un ultimo aspetto sul quale voglio soffermarmi e sul quale cambio tono, poiché c’è ben poco da scherzare. Nella sezione “Disagio sociale e personale” c’è la voce “Disabili per mille residenti” che mi ha fatto indignare come rare volte nella mia vita: considerare i “disabili”, al pari di altre voci come “morti per tumore, suicidi o numero di minori denunciati”, come elemento di misura del disagio sociale e personale di una comunità, è pura barbarie ed indice di totale insensibilità umana.

Gli esempi e le riflessioni sopra esplicitate evidenziano da un lato la poca attendibilità dei dati presi in considerazione, dall’altro che tali dati spesso non fotografano le politiche in atto o sviluppate in campi essenziali. Ne cito tre per tutti: in campo ambientale non viene valutato il recupero dei beni culturali e centri storici, per i quali la nostra Provincia in questi ultimi anni si è distinta nel panorama nazionale e non è presa in considerazione neanche la superficie delle aree protette istituite; in materia economica non si parla di tasso di disoccupazione che nella nostra provincia ha raggiunto livelli fisiologici, a testimonianza di un consolidato sviluppo.

Come lo scorso anno commentando l’analoga classifica affermavo che non mi esaltavo per i dati che ci proiettavano in alto nella graduatoria, quest’anno, con la stessa tranquillità, affermo che non mi abbatto per questi dati che, come ho ampiamente dimostrato, risultano essere solo all’apparenza meno incoraggianti: sono infatti certo che i cittadini con la loro saggezza sanno e sapranno valutare la concretezza dell’azione amministrativa della Provincia, senza farsi influenzare da osservatori distanti e perlomeno distratti.

 

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