Comunicati stampa | Dalla Provincia
Origine: Informazione e stampa - Autore: m.b.

La parola ritrovata in otto “udienze”

Nuova rassegna di letture interpretate da Matteo Giardini Incontri per riscoprire i testi dell’impegno civile e politico

PESARO. Dai discorsi parlamentari di Paolo Volponi al trattato di Beccaria sui delitti e le pene, dai dialoghi di Seneca al De profundis di Oscar Wilde. E poi “finestre” di attualità con la biografia di Marco Pantani e un Luciano Violante scrittore della Cantata per la festa dei bambini morti di mafia. Parole “pesanti”, nate con una precisa funzione civile e politica, parole “impegnate” per arrivare dritte al cuore e alle coscienze di chi ascolta, parole “pubbliche” che hanno preso voce in un’aula di tribunale, di fronte a un consesso di persone, sul palcoscenico immaginario dell’umanità.

“Udienza di parole. Le parole che fanno storia, società, mondo” è il nuovo serial letterario proposto dall’assessorato alle attività culturali della Provincia: otto letture-conferenze-dibattiti, dal 16 dicembre al 18 aprile, alle ore 17, con cadenza quindicinale, nella sala del consiglio delle autonomie “Adele Bei” (in viale Gramsci 4), storica assise provinciale ritrovata dal pubblico dopo i recenti restauri.

Interprete, nonché curatore, della rassegna è Matteo Giardini, studioso di letteratura e versatile “attore” della parola scritta, che ha selezionato una “rosa” di testi legati a temi di fondo della vita dell’uomo, come legalità, giustizia, politica, fede, spiritualità. E dopo ogni lettura, personaggi e ospiti arricchiscono l’incontro con la loro testimonianza significativa.

 

Tanto per farsi un’idea. «La ricorrenza di San Valentino - spiega Giardini - tradizionalmente monopolizzata dal rituale festeggiamento degli innamorati, quest’anno verrà dedicata anche al

ricordo del primo anniversario della tragica scomparsa del campione di ciclismo Marco Pantani. E quel giorno si leggeranno brani tratti dalla sua biografia, curata da Beppe Conti, alla presenza dell’autore. Oppure si segnalano gli appuntamenti con Luciano Violante nelle vesti di scrittore e il celebre pamphlet su legalità e giustizia di Beccaria, commentato dal sostituto procuratore di Pesaro Silvia Cecchi».

Incontri legati da un unico filo conduttore: «Le letture si affidano all’ascolto interiore, al “tribunale della coscienza” e al dibattito pubblico - sottolinea Giardini - per ricreare l’individuo da dentro e anche perfezionare la sua qualità del vivere in comune. Quando la parola, secondo i classici, è fuoco e rimedio, “tocca e sana”. Con in più l’augurio che la voce possa alleggerire il peso (o il terrore) della cultura scolastica e stimolare inerzia e disimpegno da tempo libero».

Una filosofia alla base della rassegna che l’assessore alle attività culturali Simonetta Romagna approfondisce: «Nella nostra società dell’immagine e della comunicazione globalizzata e informatizzata, dove la verbalità e la parola sono dovute scendere a patti con altri codici espressivi, in cui anche la politica, con il pretesto di avvicinarsi al cittadino, usa troppo spesso forme legate allo spettacolo, il rischio di una pericolosa banalizzazione interessa sensibilmente la sfera linguistica, ma soprattutto toglie ai termini il loro più rigoroso contenuto. Ci è sembrato quindi utile offrire l’occasione, a chi ama ancora la parola, di riscoprire e ridare significato vero e argomentato a espressioni come “diritti civili, mafia, giustizia, etica”, rilette attraverso testi di genere diverso, politico, poetico e anche giornalistico».

 

 

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