Comunicati stampa | Dalla Provincia
Origine: Informazione e stampa - Autore: Giovanna Renzini

“Il quotidiano non è morto, ma le tecnologie stanno cambiando l’informazione e le abitudini dei fruitori”

Interessante intervento dell’ambasciatore degli Stati Uniti d’America in Italia Ronald P. Spogli all’Università di Urbino

URBINO – “Non sappiamo se il caro, vecchio giornale, esisterà ancora nel 2157, ma di una cosa possiamo essere certi: l’informazione continuerà a rimbalzare da un capo all’altro del mondo sempre più velocemente, sempre più facilmente e sempre più orientata verso la pluralità”.  E’ quanto evidenziato dall’ambasciatore degli Stati Uniti d’America in Italia Ronald P. Spogli all’incontro svoltosi oggi pomeriggio nella Facoltà di Economia dell’Università di Urbino, dal titolo: “Chi ha ucciso il quotidiano? La tecnologia che cambia l’informazione”. L’appuntamento, che ha fatto seguito alla consegna in mattinata del premio “Urbino Press Award” alla giornalista Martha Raddatz, corrispondente dalla Casa Bianca dell’emittente televisiva ABC News, è stato introdotto dal pro rettore dell’Università di Urbino Mauro Magnani e dal presidente della Provincia Palmiro Ucchielli, prima di lasciare la parola all’ambasciatore Ronald P. Spogli e all’amministratore delegato della Apple Italia Enzo Biagini.

“Rispetto al passato – ha evidenziato Spogli – i quotidiani sono solo una delle tante fonti di informazione ed è impensabile che non riflettano l’inarrestabile sviluppo della tecnologia in tutte le forme di comunicazione e trasmissione della notizia. Sta cambiando anche la tipologia di fruitore dell’informazione che, per dirla come Rupert Murdoch, ‘chiede di ricevere informazioni quando le vuole, dove le vuole e come le vuole’. Questo salto tecnologico ha coniato un altro termine, l’interattività: non si tratta più di un passaggio di informazioni tra chi scrive e chi legge ma di un vero e proprio scambio attivo a rapidissimo aggiornamento. Molti dei più importanti quotidiani occidentali hanno una versione on line che permette ai lettori di contribuire a discutere di ogni tipo di tematica attraverso i propri forum e blog”.

Come sottolineato ancora dall’ambasciatore, nonostante il potere e il ruolo storico del giornale cartaceo vengano messi a repentaglio da internet, tv satellitare, telefonia mobile, digitale terrestre e persino dagli Ipod e nonostante ci sia chi scommette sulla totale estinzione entro 40 anni, “l’informazione on line, specie quella elaborata dagli stessi utenti, non potrà sostituire i giornali tradizionali a breve termine soprattutto in Europa e in Italia, dove Internet è sicuramente utilizzato come mezzo dove trovare informazioni velocemente e altrettanto velocemente incrementare profitti, ma non è ancora un concorrente visto che il cartaceo fornisce ancora quell’ordine e approfondimento di informazione che il digitale per ora ci lancia sotto forma di pillole”. Ad ogni modo, ha detto ancora Spogli, le dinamiche del giornalismo stanno cambiando e si stanno modellando in base a questi nuovi strumenti. “Tutto è ormai gestibile attraverso la rete ed il sito internet della nostra ambasciata a Roma ne è una prova: ci avvaliamo di strumenti digitali, ci riuniamo in videoconferenze con gli Stati Uniti praticamente ogni giorno e pubblichiamo settimanalmente interviste esclusive interattive o faccia a faccia con imprenditori di successo, professori e altri personaggi autorevoli della realtà economica e culturale italiana, con domande da parte degli utenti e risposte in tempo reale”.

In Italia, secondo l’ambasciatore, è ancora difficile staccarsi dall’idea dell’èlite giornalistica. “E’ difficile scollegare la figura del giornalista dall’istituzione dell’ordine professionale e quindi accettare che, ormai, fa informazione anche chi non è dotato di tesserino. C’è ancora una vena di sottile repulsione verso questa necessità del giornalista moderno di rendersi il più flessibile possibile. C’è senso di sbigottimento nel vedere i giovani reporter sfrecciare sullo scooter attraverso le grandi città con una piccola videocamera in tasca, e poi tornare di corsa in redazione non solo per scrivere il testo ma anche per montare le immagini, mixare il suono e caricare il pezzo sul web. Ed è proprio questo il giornalista del futuro, una figura eclettica e flessibile in grado di raggiungere, con diversi format e supporti, tutte le fasce di pubblico”.

Un ricordo è poi andato a Indro Montanelli, secondo il quale il bravo giornalista è colui in grado di scrivere in modo da essere letto e capito da chiunque, anche dal lattaio dell’Ohio. “Il grande giornalista - ha aggiunto l’ambasciatore - incoraggiava la semplicità di stile, l’immediatezza dei contenuti, la facilità di lettura, in modo da consentire l’accesso alla notizia al più alto numero di lettori. Questi sono tuttora i principi ispiratori del nuovo panorama dell’informazione”.

Al termine dell’incontro si è svolto un seminario tecnico con la presenza del manager della Apple Italia Alessandro Daprà (su “La tecnologia che cambia le modalità di creazione, erogazione e fruizione dell’informazione”) e del direttore dell’Istituto di Scienze e tecnologie dell’informazione dell’Università di Urbino Alessandro Bogliolo (su “Ubiquità dell’informazione”).

 

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