Comunicati stampa | Dalla Provincia
Origine: Informazione e stampa - Autore: Giovanna Renzini

Il “mediatore interculturale”, un ponte per comprendersi e creare relazioni

Al workshop promosso in Provincia si è parlato di questa figura fondamentale in vari aspetti della società: dalla scuola alla sanità, dal mondo del lavoro alla finanza

PESARO – L’integrazione tra la popolazione locale ed i cittadini provenienti da altri paesi passerà sempre più attraverso la figura del mediatore interculturale, che rappresenta un vero e proprio “ponte” per creare relazioni, comprendersi, conoscere i reciproci diritti e doveri. Se ne è parlato al workshop promosso in Provincia nell’ambito del progetto “Cittadini immigrati” finanziato dalla Commissione europea, che vede l’amministrazione provinciale come ente capofila.

Nell’incontro, a cui ha partecipato l’assessore provinciale all’integrazione interculturale Alessia Morani, è stato evidenziato come siano già due le proposte di legge depositate in Parlamento per dare un ruolo ben definito alla professione del mediatore interculturale, fondamentale in tutti gli aspetti della vita sociale: gli ambienti scolastici a quelli ospedalieri, dai luoghi di lavoro alle banche ecc. Testimonianze sono state portate al riguardo dalla presidente di “Integra Onlus” Klodiana Çuka (che è anche coordinatrice del centro interculturale “Lecce Accoglie”), dalla ginecologa Judith Savoeda, da Selly Kane della Cgil di Ancona, da Noubissi Andrei Basile del progetto “Banca etica della Diaspora africana” di Milano e da Cyrille Lobè dell’associazione “Integrazione” (Germania).

“Ora - ha evidenziato l’assessore provinciale all’Integrazione interculturale Alessia Morani - è necessario che, sia a livello nazionale che regionale, si stabiliscano regole certe per dare qualità e dignità a questa categoria di lavoratori che svolge un ruolo sociale e culturale essenziale. Il nostro progetto ha la finalità di ‘fotografare’ la situazione nel territorio e le necessità dei mediatori per consentire la creazione di un albo provinciale e per individuare le loro esigenze formative”.

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