Comunicati stampa | Dalla Provincia
Origine: Informazione e stampa - Autore: m.b.

Il consiglio sfoglia 50 anni di vita amministrativa

Celebrazioni in Provincia, seduta monotematica per l’anniversario delle prime libere elezioni

Il consiglio provinciale sfoglia le pagine della sua storia nel 50° anniversario delle prime libere elezioni a suffragio universale. Dal dopoguerra a oggi, un capitolo del tutto inedito del passato della provincia di Pesaro e Urbino è stato scritto durante la seduta monotematica di lunedì convocata per celebrare l’anniversario e ricordare le amministrazioni di allora, in particolare quella del primo presidente Wolframo Pierangeli, storico proprietario della Pica, al quale sabato alle 10 sarà dedicata la sala dell’assise di viale Gramsci.

All’apertura dei festeggiamenti, che proseguiranno fino ai primi mesi del 2002, era presente una nutrita rappresentanza di amministratori che si sono succeduti negli ultimi decenni, a partire dagli ex presidenti Giuseppe Mari, Vito Rosaspina, Umberto Bernardini, fino al consigliere con più mandati alle spalle Emidio Bruni. E poi sindaci, assessori, consiglieri di ieri (ma anche di oggi). E proprio a loro, ai protagonisti politici degli ultimi cinquant’anni, il presidente del consiglio Martino Panico ha dedicato la seduta, che ha offerto un interessante spaccato di vita politica, economica e sociale grazie alla relazione dell’assessore ai Beni e alle Attività culturali Paolo Sorcinelli, docente universitario di Storia sociale, ai numerosi interventi di capigruppo e consiglieri, e alle conclusioni del presidente Palmiro Ucchielli.

Panico ha aperto la seduta ricordando quel 27 maggio 1951 quando la coalizione Pci-Psi con il 54,7% dei consensi portò Pierangeli alla guida di una provincia messa in ginocchio dalla guerra, dove dominavano miseria, disoccupazione, mancanza di materie prime, profonda crisi di tutte le attività, in particolare quelle agricole. Una provincia dove la viabilità era praticamente inesistente.

Manager aziendale insieme a Claudio Cangiotti della Fornace Pica, Pierangeli fu «uomo simbolo della nostra storia recente – ha sottolineato Panico – una figura emblematica di democratico antifascista e di amministratore acuto, sagace, che ha messo a disposizione della crescita del territorio le conoscenze e le tecniche gestionali acquisite nelle proprie esperienze di imprenditore».

Negli anni in cui la ricostruzione stentava ancora a decollare, Pierangeli si mise al lavoro attorno a un programma «che puntava sul ripristino delle vie di comunicazione ridotte allo sfascio – ha ricordato il professor Sorcinelli – con un curioso progetto per una pista ciclabile tra Pesaro e Fano. Il suo obiettivo era duplice: cercare di diminuire la disoccupazione e innescare, attraverso una buona rete viaria, nuove dinamiche di sviluppo economico. E alla fine del suo mandato il 50% delle strade della provincia risulterà asfaltato». Tra gli impegni amministrativi di Pierangeli spiccano anche «il miglioramento delle risorse idriche per combattere il dissesto idrogeologico, l’attenzione estrema per le condizioni abitative (nel ’50 ben 3.840 famiglie avevano una casa da ricostruire), l’impegno per favorire l’istruzione». E dagli anni difficili della ricostruzione, Sorcinelli è passato a ripercorrere tutte le tappe dell’evolversi degli eventi locali fino ai nostri giorni.

La modernità delle strategie politico-amministrative di Pierangeli è stata sottolineata dal presidente della Provincia Palmiro Ucchielli che ha messo in evidenza le sue grandi intuizioni, dalla modernizzazione della rete viaria, all’impegno nel campo dell’istruzione. «È grazie a questa logica manageriale di Pierangeli – ha concluso Ucchielli – se la nostra provincia è oggi tra le più vivaci e progredite».

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