Comunicati stampa | Dalla Provincia
Origine: Informazione e stampa - Autore: Francesco Nonni

Il consiglio provinciale a difesa dei piccoli ospedali

Partecipata discussione sulla sanità. Approvati gli ordini del giorno della maggioranza e della minoranza

PESARO –  Il futuro dei piccoli ospedali monopolizza la scena del consiglio provinciale: la difesa dei nosocomi dell’entroterra, nei fatti, è unanime, ma la discussione tra maggioranza e minoranza assume a lungo connotazioni politiche. Da un lato, le responsabilità della ormai nota determina Asur 240 vengono rintracciate, a monte, nei «tagli del Governo», dall’altra si attribuiscono al «disegno volontario ed evidente della Regione». Oltre ai due annunciati ordini del giorno generali - presentati, rispettivamente, dalla coppia Renzo Savelli-Domenico Papi (Rc e Pd) e Elisabetta Foschi (Pdl) - si aggiungono anche numerosi dispostivi a tutela dei singoli nosocomi di Pergola, Cagli, Fossombrone, sottoscritti da Antonio Baldelli (Pdl); Marcello Mei (Udc) e Papi; Savelli e Foschi. E il materiale contribuisce all’ampiezza della discussione. Per Savelli, «i tagli del Governo colpiscono una delle poche regioni virtuose sulla sanità: si tratta di 40 milioni di euro in meno che rendono estremamente difficile il compito di dare risposte adeguate ai problemi. Ma non possono essere ancora una volta le aree interne a pagare i progetti di ristrutturazione ospedaliera e sanitaria». In sostanza: «Ferma contrarietà per i tagli governativi, reintegro del fondo statale e revoca della determina Asur per riaprire la concertazione con i territori». Elisabetta Foschi: «Ci siamo concentrati sulla determina, ma applica a livello tecnico quello che è già stato definito prima, con la delibera della giunta regionale del 17 gennaio scorso. Bisogna ridefinire una nuova strategia socio-sanitaria non penalizzante per l’entroterra. E’ poi necessario nominare immediatamente il direttore della Zona Territoriale 3». Per il capogruppo Pdl Antonio Baldelli, «la delibera di giunta e la determina Asur firmano la condanna a morte degli ospedali dell’entroterra. Si parla di riconversione, alla fine saranno cronicari. I tagli del Governo? In realtà ha aumentato i fondi rispetto al passato, ma i nuovi ospedali verranno costruiti a Ancona». Ma il capogruppo Pd Domenicio Papi: «I tagli sono indiscutibili. Bene la maggioranza sullo stop alla determina Asur, evitiamo strumentalizzazioni, divisioni e atteggiamenti campanilistici. Ripartiamo da una strada che metta in fila confronti, esigenze e riconoscimento del diritto alla salute». Si arriva al voto dopo l’analisi del presidente Matteo Ricci: «I tagli ci sono, non possiamo fare finta di non vederli. Sono numeri oggettivi. Noi pensiamo che alla sanità non si dovrebbe togliere risorse, ma allo stesso tempo abbiamo impostato un rapporto franco con la Regione. Lo si è visto anche per altri temi, dal turismo ai tagli di bilancio agli enti locali, dove abbiamo chiesto una concertazione che ci ha consentito di salvaguardare la coesione sociale. Il ragionamento si può rapportare anche alla sanità: pur comprendendo le grandi difficoltà dovute ai tagli, i piccoli ospedali non devono essere colpiti. Anzi, abbiamo sempre detto che il percorso verso il nuovo ospedale provinciale ha senso solo all’interno di un sistema che preveda un ruolo importante per gli ospedali di rete e di polo». Poi Ricci propone la sintesi sul voto, recepita dal consiglio provinciale: astensione della maggioranza sull’ordine del giorno della minoranza e astensione dell’opposizione sul dispositivo della maggioranza. Passano così gli ordini del giorno di Papi-Savelli da un lato e Elisabetta Foschi dall’altro, mentre gli ordini del giorno sui singoli ospedali vengono approvati all’unanimità. L’eccezione è Massimo Papolini (Idv), che si astiene su tutto (documenti generali e specifici). Passa all’unanimità anche l’ordine del giorno che recepisce l’interpellanza di Roberto Giannotti (Pdl) e «impegna ulteriormente la giunta provinciale ad assumere iniziative nei confronti del governo di San Marino per revocare il nuovo balzello fiscale che penalizza migliaia di lavoratori frontalieri». Per Giannotti, «è un problema di pari dignità dei lavoratori». L’assessore Renato Claudio Minardi: «Abbiamo già chiesto un incontro al segretario di Stato della Repubblica di San Marino per chiarire e risolvere il problema. E’ anche necessario rendere stabile nel tempo e quantificare la franchigia, attraverso una legge ordinaria per i lavoratori frontalieri». Infine, approvato all’unanimità l’ordine del giorno di Giuseppe Magnanelli (Pd), che impegna la Provincia a «intervenire nei confronti degli organi di governo dell’università di Urbino, per scongiurare la soppressione del corso di laurea triennale in Design della Moda, per continuare un’esperienza di formazione coerente con le esigenze dello sviluppo del territorio e con le possibilità occupazionali da garantire ai giovani universitari della provincia e della regione».

torna all'inizio del contenuto