PESARO. Avvicendamenti per gli Azzurri in consiglio provinciale dopo la bufera scatenata dal “caso Boni” e le dimissioni del capogruppo di Forza Italia di viale Gramsci. Ora al suo posto siede il primo dei non eletti, Settimio Bravi, sindaco di Sant’Angelo in Vado e una lunga militanza nei banchi di sala Pierangeli dove è stato consigliere forzista dal 1999 al 2004 e dal 2000 anche capogruppo. E nella seduta di lunedì mattina è stato lo stesso Bravi, durante il suo primo intervento, ad annunciare che il consigliere Mauro Falcioni, vicesindaco e assessore all’urbanistica del Comune di Fano, sarebbe stato il nuovo capogruppo di Fi. Per il resto ha riproposto l’esigenza del completamento della variante di Casinina e l’abolizione degli ambiti sociali per un passaggio di competenze alle Comunità montane.
Ma il “caso Boni” è stato il primo punto in scaletta. L’assemblea si è aperta infatti con il via libera, votato all’unanimità, della surroga del consigliere dimissionario e la convalida di Settimio Bravi. In sala erano presenti i commissari provinciali, nominati dai vertici di Forza Italia in seguito alla vicenda, Roberto Giannotti e Oriano Tiberi.
Dopo la risposta della giunta a interpellanze e interrogazioni, il consiglio si è occupato quindi della ricognizione dello stato di attuazione dei programmi e la verifica dell’equilibrio del bilancio 2005. Numeri, cifre, percentuali e risultati erano racchiusi in un voluminoso tomo che Graziano Ilari, assessore a bilancio, finanze e patrimonio, ha tradotto nella sintetica analisi che “il documento non segnala debiti fuori bilancio e gli interventi sono in linea con gli obiettivi prefissati”. Insomma, tutto regolare. In risposta Alleanza nazionale ha fatto notare che il “voluminoso materiale su cui documentarsi è stato consegnato all’ultimo momento e non c’è stata la possibilità di conoscere fino in fondo l’attività dell’ente”. Al termine la ricognizione di bilancio è stata approvata a maggioranza con il voto contrario di An e Fi. Unanimità invece per l’acquisto di un’area dell’Enel che confina con il complesso immobiliare dell’ex carcere minorile di via Luca della Robbia. Via libera infine (con astensione di An e Fi) del “Piano degli spostamenti casa-lavoro” per una mobilità alternativa alle quattro ruote.