Comunicati stampa | Dalla Provincia
Origine: Informazione e stampa - Autore: Ufficio stampa

Destituzione della Consigliera di parità nazionale Fausta Guarriello, l’assessore Romagna: “È uno scandalo”

Dura presa di posizione della titolare delle Pari opportunità della Provincia, della Consigliera di parità provinciale e delle consigliere provinciali di maggioranza

PESARO - L’assessore alle Pari opportunità della Provincia Simonetta Romagna, la Consigliera di parità provinciale Maria Luisa Carobbio  e le consigliere provinciali di maggioranza intervengono dopo la destituzione della consigliera di parità nazionale Fausta Guarriello. Questo il testo:

“Troviamo veramente scandaloso il fatto, passato sotto silenzio da molti, del ‘licenziamento’ della Consigliera di Parità nazionale, Fausta Guarriello, cacciata per “il suo radicale dissenso dalle iniziative legislative adottate dal governo”. La “colpa” della professoressa Guarriello, la cui nomina del gennaio 2008 sarebbe scaduta nel 2011, è di aver segnalato al Ministro del lavoro e a quello delle Pari Opportunità come la detassazione degli straordinari e l’abrogazione delle procedure telematiche per le dimissioni (che impedivano le dimissioni in bianco a cui molte donne sono costrette dai datori di lavoro) discriminassero le lavoratrici. Ora, questa ‘colpa’ è in realtà esattamente il compito che la legge attribuisce alla Consigliera di Parità. Nel 1991 fu istituita questa figurala, di nomina governativa, con lo scopo di segnalare e combattere le discriminazioni di cui sono oggetto le donne nei luoghi di lavoro e nella società. La legge non prevede in alcun modo che il suo compito sia quello di agire in ‘sintonia con gli indirizzi politici’ del governo in carica. Non a caso il governo Prodi non si era nemmeno sognato di cacciare Isabella Rauti, nominata precedentemente da Berlusconi, consigliera cui bisogna dare atto di essersi comportata con correttezza. Vogliamo ricordare alla ministra Carfagna che la Consigliera di Parità è una figura non politica ma di garanzia, perché deve essere autonoma nella sua azione di contrasto alle discriminazioni.

Forse la Carfagna non lo sa, ma è dovere di una ministra alle Pari opportunità garantire alle donne l’autonomia almeno negli organismi di parità e ci meraviglia molto che, benché giovane, non abbia ancora imparato quanto e per quanto tempo le donne abbiano dovuto lottare per un riconoscimento politico e istituzionale. Siamo molto preoccupate per la deriva democratica di questo Paese perché, quando sempre più apertamente si rifiutano il confronto e il riconoscimento delle differenze, le donne sono doppiamente penalizzate. E ci dispiace molto che sia una donna, che ha avuto la fortuna di ricoprire un incarico di grande rilievo, ad interpretare al peggio una politica discriminatoria ed antidemocratica. Chiameremo quindi le donne, e anche gli uomini, a contrastare questa porcata, perché, cara Ministra Carfagna, le donne ti guardano e non ti approvano!”

 

torna all'inizio del contenuto