Comunicati stampa | Dalla Provincia
Origine: Informazione e stampa - Autore: Francesco Nonni

Derivazioni d’acqua ad uso idroelettrico, nuove misure per le concessioni

La Provincia delinea i criteri per le richieste presentate da enti e ditte

PESARO- Nuovi criteri definiti dalla Provincia per le concessioni di derivazioni d’acqua ad uso idroelettrico. Le ditte e gli enti richiedenti, d’ora in avanti, dovranno uniformarsi alle misure contenute nella delibera di giunta dello scorso ottobre, che indica le linee guida finalizzate alla realizzazione dei progetti a minore impatto sull’ecosistema locale.

Ai fini delle concessioni, quindi, sono considerate «prioritarie» le soluzioni non invasive rispetto al territorio e all’economia del regime idrico.

Rientrano nella categoria, tra gli altri, gli impianti che sfruttano direttamente la corrente del fiume, quelli che utilizzano il rilascio delle derivazioni esistenti e le strutture che prevedono l’uso di canali e condotti già presenti con rilascio immediato dell’acqua derivata.

La nuova disciplina stabilisce anche i limiti dello sfruttamento complessivo dell’asta fluviale (lungo 10 km possono insistere al massimo due derivazioni) e promuove i progetti con finalità di interesse pubblico, come la fruizione collettiva dell’area concessa o il ripristino di vecchi mulini ed edifici storici costruiti in prossimità del corso d’acqua.

Non ammesse, invece, la costruzione di nuove strutture trasversali rispetto all’alveo e la modifica sostanziale e permanente delle opere idrauliche esistenti. 

Dopo la sospensione dei procedimenti amministrativi per le nuove derivazioni, adottata nel maggio scorso dall’amministrazione provinciale, sarà dunque consentito riprendere l’esame delle richieste in sintonia con l’impianto procedurale individuato dalla delibera, mentre i progetti carenti sul piano documentale dovranno necessariamente essere integrati.   

Da segnalare, infine, che entro il 31 dicembre sarà presentato il documento finale: il «Piano di utilizzazione ai fini idroelettrici delle acque superficiali del territorio provinciale».

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