Comunicati stampa | Dalla Provincia
Origine: Informazione e stampa - Autore: m.b.

Dalla Provincia una “missione” di pace in Palestina

Saranno ospitati un ragazzo israeliano e uno palestinese come segno di fratellanza tra i popoli.

Il conflitto infinito tra israeliani e palestinesi è approdato tra i banchi del consiglio provinciale, che lunedì ha votato all’unanimità un ordine del giorno per dare a Palmiro Ucchielli, nella veste di presidente dell’Upi (Unione delle Province italiane) Marche, una missione speciale. Quella di «impegnare l’Upi nazionale affinché il governo italiano rilanci il ruolo dell’Onu quale unico ente sovranazionale legittimato a ristabilire la pace con ogni mezzo in Palestina».

Dalla Provincia pesarese parte dunque un cammino di solidarietà e fratellanza tra i popoli perché si arrivi al più presto a scrivere la parola fine al sanguinoso conflitto che proprio in questi giorni sembrerebbe di nuovo infiammarsi in Medio Oriente. Un cammino fatto non solo di parole, ma anche di gesti concreti. È stata accolta infatti dalla maggioranza («ne discuteremo in commissione») la proposta del capogruppo di An Gianfranco Colucci di ospitare a Pesaro un ragazzo israeliano e uno palestinese per dare un segnale forte della convivenza pacifica che dovrebbe animare i due popoli. «Un’iniziativa simbolica, una goccia nell’oceano» hanno riconosciuto alcuni consiglieri, ma che ha un significato importante per sollevare il velo dell’indifferenza. «E poi si sa che da tante piccole gocce nascono mari e oceani».

Nell’ordine del giorno, presentato dai consiglieri Claudio Mari (Verdi), Tonino Salvatori (Sdi), Graziano Ilari (Popolari-Margherita) e Orlando Lustrissimini (Rifondazione), si sottolinea che «da decenni vi è di fatto uno stato di guerra in Palestina fra israeliani e palestinesi, che produce centinaia di vittime per lo più giovanissimi e bambini innocenti; che sono falliti tutti tentativi di pacificazione portati avanti da singole nazioni; che l’Italia e l’Europa non possono assistere indifferenti a questo conflitto nell’area mediterranea dagli sviluppi imprevedibili e comunque già causa di sofferenze inaudite per le popolazioni coinvolte; che il rischio di una ulteriore degenerazione che allarghi il conflitto ad altri Stati Arabi è oggettivo, con conseguenze gravissime che tutti possiamo immaginare».

Pertanto si ritiene fondamentale «che venga rilanciato il ruolo dell’Onu quale unico organismo che ha l’autorevolezza di garantire una pace giusta e onorevole per ambedue le comunità; e che è indispensabile per raggiungere questo scopo anche una mobilitazione convinta delle istituzioni più legate ai cittadini».

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