URBINO – Quello che si temeva è avvenuto. Visto che dalla Regione Marche, che ha la competenza sulla fauna selvatica, non è stato ancora comunicato alcuno stanziamento per il Cras (Centro recupero animali selvatici) nonostante le ripetute sollecitazioni, il presidente di Megas.Net Alighiero Omicioli questa mattina ha riconsegnato la struttura di Ca’ Girone alla Provincia di Pesaro e Urbino, ricordando che il servizio terminerà il 28 febbraio, come già annunciato il primo febbraio scorso con una lettera inviata a Regione, Provincia e per conoscenza anche al Prefetto. A ritirare il verbale è stato il direttore generale Marco Domenicucci.
“La Regione Marche, che ha la competenza in materia – evidenzia Marco Domenicucci - aveva deciso con legge, a fine 2016, di prorogare la gestione del servizio alla Provincia, da noi affidata ‘in house’ a Megas.Net. A tutt’oggi non è stata data copertura alla spesa. E’ da tempo che stiamo sollecitando la Regione ed in particolare il competente Servizio Caccia e Pesca. Con la chiusura del Cras si perderebbero un servizio e delle professionalità importanti per l’intero territorio provinciale e regionale. Speriamo che la Regione sani immediatamente questa situazione, il Cras è sempre stato considerato un’eccellenza a livello nazionale. Attualmente nella struttura si trovano vari rapaci, alcuni germani reali, altri uccelli e 80 tartarughe di terra. Si tratta di animali in cura o affidati al Cras dall’autorità giudiziaria in seguito a sequestro. C’è anche il problema del recupero degli animali feriti in incidenti stradali e delle carcasse di quelli deceduti, che rappresentano un pericolo per gli automobilisti. Alcune professionalità non si possono improvvisare, sono necessarie competenze ed una specifica formazione”.
“Il contratto per la gestione della struttura – spiega il presidente di Megas.Net Alighiero Omicioli – è scaduto il 31 dicembre 2016. Avevamo già inviato una lettera il 20 dicembre, seguita da una nuova lettera l’1 febbraio in cui veniva sottolineata l’impossibilità di procrastinare ulteriormente la scadenza del 28 febbraio annunciata per la chiusura, evidenziando il fatto di essere costretti, nostro malgrado, a cessare il servizio. Il 28 febbraio partiranno purtroppo anche le lettere di licenziamento dei 3 addetti che lavorano al Cras. Ci auguriamo che in questa settimana vengano affidate dalla Regione le somme per garantire la continuità del servizio”.