Comunicati stampa | Dalla Provincia
Origine: Informazione e stampa - Autore: Milena Bonaparte

Così la Provincia progetta le "città future"

Urbanistica, fino al 24 aprile in mostra alla Mole di Ancona i pannelli legati al Piano territoriale

PESARO. La città contemporanea e i suoi squilibri tra consumo del suolo e fabbisogno di energia. Nuovi temi della pianificazione urbanistica e territoriale che sono stati al centro del XXVI Congresso nazionale dell'Inu, l'Istituto nazionale di urbanistica, svoltosi ad Ancona dal 17 al 19 aprile. Chiuso il dibattito e le relazioni sono rimaste le carte, i casi pratici, gli esempi di programmazione nella mostra "Il nuovo piano" che, alla Mole Vanvitelliana, è visitabile fino al 24 aprile. Dell'esposizione è protagonista anche la Provincia di Pesaro Urbino con due pannelli dal titolo "Verso la redazione del nuovo Ptcp (Piano territoriale di coordinamento provinciale) 2010 - Dal piano di indirizzi al piano strutturale di copianificazione". Realizzati dal servizio Urbanistica e Pianificazione territoriale di viale Gramsci in collaborazione con il Caire (la Cooperativa architetti e ingegneri), gli elaborati sintetizzano le principali esperienze degli ultimi dieci anni.

Nel primo pannello sono illustrati contenuti e obiettivi del Ptcp in vigore, approvato nel 2000. Uno strumento che, rifiutando il modello autoritario di pianificazione di "area vasta" dall'alto, garantisce la concreta attuabilità delle scelte attraverso un processo di pianificazione condivisa tra i due livelli, Provincia e Comuni, nel pieno rispetto del principio di sussidiarietà.

"Le zone interessate sono la Bassa Valle del Foglia e la Bassa Valle del Metauro - spiega l'architetto Maurizio Bartoli, dirigente del servizio Urbanistica e Pianificazione territoriale -. I nuovi insediamenti residenziali e produttivi, localizzati lungo le principali valli e le infrastrutture della fascia basso collinare, assumono sempre più la connotazione di vere e proprie "città future" di rilevanza intercomunale. Pertanto gli strumenti di pianificazione "a cascata", previsti dall'attuale quadro normativo regionale, sono inadeguati per definire gli interventi di riqualificazione ambientale e urbanistica di queste aree strategiche per lo sviluppo complessivo del territorio. Occorrono nuovi strumenti, alcuni dei quali già collaudati in altre esperienze regionali, basati su copianificazione, cooperazione a scala intercomunale, sussidiarietà e applicazione di meccanismi territoriali perequativi".

Nel secondo pannello sono esposti i principi ispiratori, il programma operativo e gli obiettivi strategici del nuovo Piano territoriale di coordinamento.

"Questo percorso - aggiunge l'architetto Bartoli - si dovrà sviluppare a partire dalla valutazione di sostenibilità ambientale del piano vigente per dar luogo a nuovi momenti negoziali, a occasioni di implementazione delle conoscenze in un efficiente sistema informativo geografico e alla possibilità di delineare un nuovo modello di sviluppo sostenibile del territorio. Il lavoro che si prospetta sarà quello di indirizzare e sostenere un rinnovato approccio ai processi di programmazione e pianificazione di area vasta identificando quale tema principale il valore e l'importanza di coniugare la conservazione, la tutela e la valorizzazione delle risorse naturali e paesaggistiche con lo sviluppo antropico del territorio. L'elaborazione delle proposte dovrà avvenire attraverso lo sviluppo di approcci partecipativi, il confronto e l'accordo negoziale tra i soggetti del sistema locale".

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