Comunicati stampa | Dalla Provincia
Origine: Informazione e stampa - Autore: Francesco Nonni

Cosap, Minardi in consiglio: «Procedura corretta. Nessuno pagherà un centesimo più del dovuto, soluzioni per i cittadini che si sono attivati in buona fede»

Passa l’ordine del giorno siglato da Pd, Rifondazione e Idv. Bocciati i due documenti targati Pdl e Udc-Giannotti

PESARO – Bocciato dal consiglio provinciale l’ordine del giorno presentato dal Pdl con il capogruppo Antonio Baldelli e Vladimiro Perlini sul canone per l’occupazione degli spazi e delle aree pubbliche (voto a favore per Udc e Giannotti; contraria tutta la maggioranza). Baldelli parla di “gabella iniqua”: «L’applicazione della Cosap praticata dalla Provincia è illegittima. Non si sono considerati i coefficienti moltiplicatori. E non si è distinta l’utilità che ogni attività imprenditoriale ricava dall’occupazione del suolo pubblico. I ciabattini non si possono equiparare ai titolari dei centri commerciali. Evidentemente servivano risorse all’Ente per sopravvivere». Di qui, le richieste del Pdl: «Sospendere la Cosap e applicarla solo dopo aver previsto coefficienti per specifiche attività esercitate dai titolari delle concessioni; modulare il canone in base al valore economico» e «in ogni caso, rimettere nei termini chi ha ricevuto gli avvisi di pagamento».
Ma gli uffici della Provincia notano che «il coefficiente è già stato incorporato nella tariffa». Non solo: «Non è corretto sostenere che è stato riscosso il canone solo dal 2012: già a partire dal 1999 risultano censiti e gestiti circa 10mila utenti». E l’assessore Renato Claudio Minardi vuole puntualizzare: «Baldelli sta con i cittadini che pagano regolarmente o con chi non si è messo in regola? Noi ribadiamo la correttezza e la regolarità delle procedure. Prima di partire con l’incarico al concessionario e con il recapito degli accertamenti, c’è stata una grande opera di comunicazione sul territorio. Con una ampia fase di oltre 3 mesi, nel 2011, in cui ai cittadini è stata data la possibilità di regolarizzare le proprie posizioni senza incorrere nelle sanzioni». L’assessore ricorda «gli incontri con le associazioni di categoria e le società di gestione degli impianti pubblicitari», la distribuzione «porta a porta dell’informativa che consentiva ai cittadini di poter regolarizzare eliminando le sanzioni». Cita la circolare del ministero dei Trasporti con «l’indicazione del censimento e verifica della messa in regola dell’impiantisca pubblicitaria, o relativa sanzione». In più: «Non possono esserci figli di un Dio minore». E va avanti: «Nessuno dovrà pagare più del dovuto, se ci sono errori nelle cartelle saranno sanati. I 120 giorni di sospensione saranno utilizzati dal concessionario per la valutazione delle casistiche diversificate, che necessitano di approfondimenti specifici. Chi ritiene di essere a posto può sospendere i termini (un centinaio i casi di sospensione già accolti, ndr)». Insomma, secondo l’assessore, «saranno tutelati i cittadini che si sono attivati in buona fede».
Non passa neanche l’ordine del giorno sottoscritto da Roberto Giannotti (Gruppo Misto) e Marcello Mei (Udc), votato anche dal Pdl,  per la «non applicazione delle indennità di occupazione e installazione abusiva, con relative sanzioni, in attesa della modifica del regolamento per il rilascio delle autorizzazioni e concessioni».
Da una parte Giannotti sottolinea «l’impatto del provvedimento nei cittadini, per l’imposizione della tariffa e il recupero quinquiennale», chiedendo «in questa prima fase, di procedere all’imposizione del tributo cancellando tutti gli oneri accessori, indennità e sanzioni». Dall’altra il capogruppo Pd Daniele Tagliolini la pensa diversamente: «Ci sono 10mila cittadini della provincia che pagano regolarmente. Attraverso questa operazione valorizziamo il nostro patrimonio stradale, mettendo tutti sullo stesso piano». Poi nota: «E’ normale che in questa fase ci siano posizioni accertate dove viene riscontrata la buona fede. E a questi soggetti le sanzioni devono essere tolte». Infine, si rivolge ai banche della minoranza: «Condoni edilizi, paradisi fiscali, elusione, abolizione del falso in bilancio sono state le parole cardine del modello politico che ha caratterizzato gli anni del governo Berlusconi. Perequazioni fiscale, socio-economica ed amministrativa dovrebbero invece essere le linee che guidano tutti gli amministratori pubblici».
Alla fine, l’assemblea approva il documento Pd-Idv–Rc (contrari Pdl, Udc e Giannotti), che recita così: «Recupero delle somme dovute, tenendo contestualmente conto di tutte le situazioni nelle quali i cittadini si sono comunque in buona fede attivati, direttamente o indirettamente, per ottenere le autorizzazioni». Per eliminare le loro sanzioni, «in modo che nessuno paghi nulla più del dovuto».


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