Comunicati stampa | Dalla Provincia
Origine: Informazione e stampa - Autore: Francesco Nonni

Consiglio, sì al bilancio di previsione 2011

Passa la manovra: maggioranza compatta, astensione dell’Udc

PESARO –  Il consiglio provinciale approva il bilancio di previsione 2011: compatta la maggioranza, astensione dell’Udc, voto contrario di Pdl e Lega. Lungo dibattito in aula.  Per il capogruppo del Pdl Antonio Baldelli «non si può dare la colpa di tutto ai tagli, perchè le buche nelle strade ci sono da decenni. E’ sbagliato accusare il Governo: la Provincia ha perso di vista le sue competenze principali, come la viabilità e la manutenzione delle infrastrutture, per disperdere negli anni risorse su attività improprie. Un ente votato all’apparire più che al fare, che dovrebbe ridurre le spese d’immagine». Daniele Tagliolini (Pd): «Il bilancio della Provincia contiene una visione seria e a lungo termine. C’è stata una giusta risposta alle minori entrate e ai tagli, con azioni concrete per la tutela dei lavoratori e delle famiglie in difficoltà. Bene il percorso della giunta sulla riorganizzazione del personale. E le consulenze citate dalla minoranza come spese dell’ente sono legate ai piani comunitari e al fondo sociale europeo». E ancora: «Il piano delle alienazioni? E’ l’unico modo – sottolinea il consigliere della maggioranza - per continuare a garantire servizi a livello territoriale. Se il contenimento della spesa pubblica è la ragione dei tagli, il principio deve valere anche per il Governo. Che invece aumenta le spese: solo per la gestione della presidenza del consiglio, tra consulenti e collaboratori di ogni genere, si spende esattamente la stessa cifra  tagliata agli enti locali. Ma non dovevano dare il buon esempio? Ci sono due realtà, quella del Governo e quella dei territori...». Roberto Giannotti (Pdl): «Squilibrio economico rilevante, con un saldo negativo che ha radici nel passato. Dove c’è stata una gestione non oculata del debito e così la Provincia ha deciso di “svendere”, con il piano delle alienazioni, anche quello che produce reddito. Ma riusciremo a liquidare tutti gli immobili, visto che sono il portato fondamentale del bilancio? Considerata anche la questione dei derivati, ci sono troppi “se” e troppi “ma” sui futuri scenari finanziari...». Lorenzo Ceccarini (Pd): «I tagli del Governo non hanno capo né coda. E sgretolano il sistema sociale, che è il nostro fiore all’occhiello. Il neofedralismo significa dare dignità ai territori, ma finora è stato solo un fallimento del governo Berlusconi. Le buche? Non sono né di destra, né di sinistra...»Per Mattia Tarsi (Pdl), «se l’assessore Minardi spiega che l’obiettivo delle alienazioni è la riduzione del debito, non si guarda alla progettualità: c’è l’ammissione implicita di una gestione passata impropria». Marcello Mei (Udc): «Apertura di credito dell’Udc con l’astensione sulla manovra, per la volontà di attenzione evidenziata per il futuro da Ricci e Minardi verso l’assessorato alla Famiglia, istituito su nostra proposta». Giorgio Cancellieri (Lega): «La priorità dovrebbe essere il mantenimento delle infrastrutture che abbiamo, con una manutenzione attenta. Ma la situazione è difficile per tutti gli amministratori e ad ogni livello. In più, siamo anche “sfigati” perchè piove e nevica come mai accaduto prima e il maltempo ci ha distrutto la rete viaria...». Giuseppe Magnanelli (Pd): «Bilancio equilibrato e attento al sociale, con scelte coraggiose per sostegno alla piccola e media impresa e alle famiglie. Confermate tutte le misure anticrisi e grande lavoro per viabilità, sanità, ambiente, formazione e Ptc: la strada è giusta». Domenico Papi (Pd) nota nel bilancio «la capacità di resistere, nonostante i tagli del Governo e le minori entrate, ma anche il contenimento della spesa. E il Piano strategico contiene una visione del futuro che fa alzare la testa alla politica». Chiude il cerchio il presidente Matteo Ricci: «Se non ci fossero stati i tagli del Governo, avremmo discusso di un altro bilancio. Siamo in una fase acuta di antifederalismo: l’impostazione data da Roma rischia solo di innalzare il livello delle tasse.  I tagli sono lineari e non distinguono tra enti virtuosi e non virtuosi». Poi ribadisce «le scelte politiche fatte su personale, lotta all’evasione fiscale e piano delle alienazioni». E aggiunge: «Gli sprechi? Fin dal primo giorno abbiamo tagliato tutto il possibile. Siamo su 28 tavoli anticrisi e sosteniamo chi lavora, soffre ed è in difficoltà. Per il Piano strategico spendiamo solo 20mila euro e facciamo tutto in casa. E’ giusto concentrarsi sul presente, ma anche indicare una rotta per il futuro. Quando parliamo di “felicità” ragioniamo sulle scelte urbanistiche del territorio e parliamo anche di bene comune...». Passa all’unanimità l’ordine del giorno presentato da Renzo Savelli (Rc) finalizzato ad allentare il patto di stabilità. Nel testo si chiede, tra l’altro, di togliere dal vincolo «i proventi delle alienazioni e le spese finalizzate alla messa a norma degli edifici pubblici (in primis le scuole, ndr) e agli interventi collegati al risparmio energetico», nonchè «l’avanzo di amministrazione, le risorse proprie o l’accensione di prestiti destinati a pagare le spese per i danni del maltempo che non hanno avuto il finanziamento nè il riconoscimento dello stato di emergenza dal Governo».

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