PESARO – Va l’assestamento di bilancio, approvato dal consiglio provinciale con il voto contrario di Lega, Pdl e Udc. L’assessore Renato Claudio Minardi: «Scelte giuste, incentrate su sobrietà e rigore. Nonostante i danni del maltempo, costati 5 milioni di euro, e le minore entrate causate dalla crisi su addizionale Enel e Ipt, chiudiamo senza disavanzo. C’è stata la massima attenzione, in mezzo a grandi difficoltà. Anche perché sul maltempo nessun contributo è arrivato dal Governo. Che non ci ha riconosciuto lo stato d’emergenza…». Compatta la maggioranza. Critiche dall’opposizione. Mattia Tarsi (Pdl): «La Provincia si lamenta per i tagli del Governo, ma poi chiude con un avanzo di 300mila euro. E si può fare ancora meglio». Giulio Tomassoli (Pdl): «Non ci riconosciamo nell’impostazione politica. Pesano scelte (su personale e rimborsi all’Enel, ndr) che si potevano scaglionare nel tempo. Così si sarebbe potuto guardare alla parte di mutui che si appoggiano sugli swap». Ma Minardi: «Decisioni anticipate per non caricare di ulteriori problemi il prossimo bilancio. Che sarà drammatico per la manovra del Governo». Il Pdl ritorna in consiglio sulla questione concorsi e sui bandi relativi alle selezioni per 13 posti di lavoro. Le posizioni, da una parte e dall’altra, sono ampiamente note. Tomassoli presenta l’ordine del giorno, bocciato dalla maggioranza (il rifondatore Renzo Savelli sbaglia pulsante e vota a favore, ma corregge poi pubblicamente), che chiede il posticipo delle prove di selezione: «Le procedure – sottolinea il consigliere del Pdl - sono viziate: con l’articolazione della calendarizzazione e dai requisiti richiesti si evince che l’opportunità non è concessa a tutti ma solo a pochi. Mancano gli esterni nelle commissioni. Vigileremo e assisteremo alle prove». Maggioranza unita. Franca Foronchi (Pd): «Sono stupita e amareggiata: sembra che i concorsi si siano già fatti. Allora le centinaia di domande pervenute sono tutte di ingenui? C’è anche poco rispetto per le professionalità dei commissari. Sono gravi affermazioni: continuerò a credere nel merito. Ho fatto i concorsi a Gradara e hanno vinto persone all’ottavo mese di gravidanza. Ma qui facciamo da mesi il processo alle intenzioni…». Roberto Giannotti (Pdl): «E’ mancata la verifica dei carichi di lavoro dei servizi, che avrebbe garantito scelte più oculate per le prove. E critichiamo la clausola preferenziale, a parità di punteggio, per chi ha lavorato almeno un anno in Provincia». Ma per l’assessore al personale Daniela Ciaroni, anche nelle composizioni delle commissioni «ci si è rifatti alle leggi: testo unico degli enti locali e decreto legislativo 165 del 2001. E le verifiche sui carichi di lavoro si sono svolte correttamente». Sulla vicenda Cspa chiude il cerchio Matteo Ricci: «Non essendoci motivo per fare opposizione, ci si attacca al solito ritornello sterile sul personale. Dobbiamo scendere da 600 a 500 dipendenti, ma abbiamo deciso di non mandare a casa nessuno. Tantomeno il personale del Cspa che ha lavorato con noi. In altre amministrazioni si è fatto diversamente, tagliando i precari, e adesso ci sono gli scioperi (il riferimento è alla Provincia di Bologna, ndr). Abbiamo scelto questa linea politica: non vogliamo essere soggetti attivi della disoccupazione. Per noi tutti i lavoratori, dipendenti e precari, hanno la stessa considerazione. Vogliamo reinternalizzare i servizi e abbiamo fatto il massimo dei concorsi possibili in base al tetto di spesa. In aggiunta, vogliamo lavorare tutti e di più, anche con meno personale nell’organico a causa della riorganizzazione. Le procedure dei concorsi sono corrette e l’opportunità è data a tutti. Alle opposizioni diciamo: voi cosa avreste fatto al nostro posto?».